La Gazzetta dello Sport

Alonso LA MIA SFIDA A 40 ANNIE

«PIÙ FORTE CHE MAI HO SCELTO LA RENAULT PERCHÉ È CASA MIA»

- di Andrea Cremonesi

Lo spagnolo ha firmato un biennale: «Non conta l’età ma il cronometro. Sono fortunato perché ho deciso di uscire e rientrare. E dal 2022 punteremo al podio»

Ci vuole coraggio a rimettersi in gioco a quasi 40 anni, contro piloti che ne hanno la metà e sono veloci quanto insensibil­i al blasone (Lewis Hamilton ne sa qualcosa). Ma Fernando Alonso è tipo testardo. Uscire di scena a fine 2018 da perdente era qualcosa che il Samurai non poteva digerire. Si intuiva che la caccia ad altri traguardi - Le Mans e Indianapol­is - costituiva­no solo un diversivo per quanto attraente (solo Graham Hill è riuscito a vincere la 24 Ore e la 500 Miglia dopo il GP di Monaco e il

Mondiale di F.1). Il reale obiettivo era tornare per dimostrare a tutti che Alonso, malgrado la carta d’identità, può ancora avere un ruolo di primo piano nel Mondiale. «L’età non conta nell’automobili­smo - ha spiegato ieri dopo l’annuncio del suo ingaggio (contratto biennale) - , conta il cronometro. Di sicuro c’è una spinta per promuovere giovani piloti, ma non credo che sarebbe una grande idea rimpiazzar­e Lewis Hamilton alla McLaren solo perché ha 35 anni». In fondo a confermarl­o c’è Kimi Raikkonen primo ad Austin 2018 a 39.

Personaggi­o divisivo

Il ritorno di Alonso non era scontato non solo per l’età ma perché il personaggi­o, diciamo così, sa essere divisivo. Poi il passaggio di Sainz alla Ferrari (a cui il clan dell’asturiano non è stato estraneo) ha aperto un pertugio e Fernando compirà 40 anni in pista come ha già fatto un altro grande dei motori come Valentino Rossi (a proposito Fernando sta con la sua ex, la splendida Linda Morselli). C’era un’alternativ­a allettante, la Racing Point futura Aston Martin che, con la copia della Mercedes 2019, ha iniziato la stagione da terza forza, ma Fernando ha scelto “l’usato sicuro”, la Renault il team che lo ha lanciato (prima pole nel 2003 in Malesia e prima vittoria nello stesso anno in Ungheria, il più giovane pilota a riuscirci allora), con cui ha vinto due Mondiali e dove era già tornato (nel 2008-09) per rilanciars­i dopo i veleni della McLaren verso la Ferrari.

Strada impervia

Pazienza se a Enstone non vincono da 7 anni (ultima gioia con Kimi Raikkonen in Australia nel 2013 quando la vettura si chiamava Lotus), se la McLaren con lo stesso motore è nettamente meglio e che la risalita sarà lunga e incerta. «La Renault è la mia famiglia - ha detto Alonso - I progressi che hanno compiuto durante l’inverno rendono credibili gli obiettivi che ci siamo dati per il 2022. Vogliamo tornare sul podio».

Quando cambierann­o le regole, uno dei fattori ai quali si aggrappa l’ottimismo di Alonso: «Mi ero prefisso di tornare con le nuove regole ma poi queste sono slittate al 2022, so quindi so che l’inizio potrà essere difficile, ma non spegne il mio entusiasmo». Indubbiame­nte che il timone della Renault sia passato nelle mani di Luca De Meo,

Strada impervia

Ha dato fiducia a un team che non vince niente dal 2013

l’uomo al quale Sergio Marchionne aveva affidato il debutto della Fiat 500 e Volkswagen il rilancio della spagnola Seat, è stato un altro fattore che ha determinat­o la decisione.

Batterie cariche

Fernando dubbi non ne ha: «Fermarsi è stata una decisione saggia perché questo anno e mezzo - ha spiegato in una conferenza stampa on line - mi ha permesso di riprendere fiato e raccoglier­e le forze per tornare. Sono un pilota fortunato perché ho potuto scegliere quando fermarmi e quando tornare». Alternando italiano, inglese, francese allo spagnolo, Alonso ha avuto parole dolci per Esteban Ocon suo futuro compagno: «Ha guidato un mio telaio nel karting, lo seguo da quando era junior ed è un grande talento. Se non siamo amici è perché ci è mancato il tempo per conoscerci. Ora penso a Indy che (causa Covid; n.d.r.) affrontere­mo senza preparazio­ne e dunque sarà ancora più incerta, poi da settembre lavorerò al progetto 2021. Mi sento più forte e motivato che mai».

Asset per la F.1

Esultano Alonso, la Renault che trova un faro (Cyril Abiteboul ne ha esaltato la cultura vincente) forse anche Vettel (che vede incrementa­te le chance di finire all’Aston Martin), la Spagna con due piloti nel 2021 accasati in due costruttor­i e pure Liberty che recupera un uomo dalla forte personalit­à. «Il suo ritorno è una grande notizia - ha sottolinea­to Chase Carey, boss della F.1 - non vediamo l’ora di riaverlo in griglia».

La sua esperienza e il suo carattere deciso ci aiuteranno a dare il meglio di noi stessi

Il ritorno di Alonso è una grande notizia, è un pilota di un talento incredibil­e. Non vedo l’ora

Alonso è un campione che farà ancora la differenza. Sarà positivo per tutta la Formula 1

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Fernando Alonso compirà 39 anni il 29 luglio. Ha corso in Formula 1 dal 2001 al 2018 (con Minardi, Renault, Ferrari e McLaren), vincendo 32 GP e i mondiali 2005 e 2006 con la Renault GETTY
Orizzonte 2021 Fernando Alonso compirà 39 anni il 29 luglio. Ha corso in Formula 1 dal 2001 al 2018 (con Minardi, Renault, Ferrari e McLaren), vincendo 32 GP e i mondiali 2005 e 2006 con la Renault GETTY
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Abiteboul Capo Renault F.1
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Capo Formula 1
Carey Capo Formula 1
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Domenicali N°1 Lamborghin­i

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