Sarri: «Il calendario ci ha creato problemi Con la Roma forse l’U23»
Il tecnico: «Solo noi abbiamo giocato 5 gare in 12 giorni. Per riposare potrei fare scelte drastiche»
PRIMO TEMPO: 2-0
MARCATORI: Gagliano all’8’ e Simeone al 47’ p.t.
CAGLIARI (3-4-1-2)
Cragno; Walukiewicz, Ceppitelli, Klavan; Faragò, Ionita, Rog (dal 2’ s.t. Paloschi), Mattiello; Joao Pedro (dal 43’ s.t. Pereiro); Simeone (dal 39’ s.t. Birsa), Gagliano (dal 1’ s.t. Lykogiannis) PANCHINA: Rafael, Carboni, Pisacane, Delpupo, Ladinetti, Lombardi, Marigosu, Ragatzu ALLENATORE: Zenga AMMONITI Rog e Joao Pedro per gioco scorretto
CAMBI DI SISTEMA: 3-5-2 dal 1’ s.t.; 3-4-1-2 dal 2’ s.t.; 5-3-2 dal 39’ s.t. BARICENTRO MOLTO BASSO 41,8 M
JUVENTUS (4-4-2)
Buffon; Cuadrado, Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Bernardeschi, Bentancur (dal 31’ s.t. Peeters), Pjanic (dal 16’ s.t. Zanimacchia), Muratore (dal 16’ s.t. Matuidi); Higuain (dal 43’ s.t. Olivieri), Ronaldo PANCHINA: Szczesny, Pinsoglio, Coccolo, Demiral, Frabotta, Wesley, Vrioni
ALLENATORE: Sarri. AMMONITI Pjanic per gioco scorretto, Sarri per proteste CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO ALTO 56,8 M
ARBITRO: Ghersini di Genova NOTE: Partita a porte chiuse. Tiri in porta: 4-10. Tiri fuori: 2-15 . Angoli: 1-9. In fuorigioco: 1-4. Recuperi: p.t. 2’ + 1’; s.t. 5’ + 1’.
Il mal di trasferta resta (sesta sconfitta in campionato, tutte fuori casa), e meno male che con il Lione la Juventus se la giocherà in casa. E anche i problemi legati ai gol subiti e al gioco. Maurizio Sarri avrà tempo in questi giorni per analizzare la partita e capire che cosa si può migliorare in vista della sfida di Champions League, perché in fondo è questa l’unica cosa che conta. Perdere a casa Agnelli non è mai cosa gradita, ma ci può stare quando hai appena festeggiato uno scudetto. Però il volto scuro del tecnico (che è stato ammonito ed era diffidato) a fine partita certifica che c’è qualcosa che non va. Se cercava risposte a meno di 10 giorni dal Lione, non sono state positive, perché l’attacco formato Champions (Cristiano Ronal- do-Higuain-Bernardeschi è una scelta praticamente obbligata se Dybala non recupererà dall’infortunio) non ha segnato e non ha convinto. E la difesa (ieri senza De Ligt) ha incassato altri due gol. Sarri a fine partita ha polemizzato con la Lega: «Ci ha creato anche dei problemi, siamo l’unica squadra a giocare 5 partite in 12 giorni (in realtà sono 5 in 15 giorni, dal 15 al 29 luglio, ndr). Vediamo se è il caso di schierare l’Under 23 nell’ultima».
La resa di Cristiano
Sarri è scappato via visibilmente arrabbiato, Cristiano Ronaldo lo era ancora di più, perché non ha fatto gol ma soprattutto perché ha dovuto alzare bandiera bianca: impossibile ormai raggiungere Ciro Immobile e puntare alla Scarpa d’oro e alla testa della classifica dei marcatori. Il primo tempo del portoghese è stato tutto un collage di espressioni. E’ entrato in campo con la pressione dei quattro gol di vantaggio di Immobile, ma con la convinzione di potercela ancora fare. Ha cominciato scuotendo la testa in occasione del gol annullato per fuorigioco e ha proseguito con le mani nei capelli dopo la punizione deviata in angolo sulla barriera.
Inseguendo Borel
Cristiano è un animale da gol e da primati, vuole sempre di più. Nella sua seconda stagione in bianconero ha superato i 30 centri in campionato, segnandone già 10 in più del 2018-19, però non s’accontenta mai. Ha vinto la classifica dei marcatori in Inghilterra (con il Manchester United) e in Spagna (con il Real Madrid) e gli sarebbe piaciuto riuscirci anche in Italia, anche perché sarebbe diventato il primo a riuscirci in tre top campionati europei diversi. Però non tutto è perduto, perché c’è ancora un primato alla portata. A Ronaldo basta una rete per raggiungere Felice Borel, che nella stagione 1933-34 fece 32 centri in un solo campionato, record che nessun attaccante bianconero è riuscito a battere in 86 anni di storia.
Meglio per la Coppa
Però servirà un’altra Juventus per andare avanti in Coppa. Sarri sa che un’eliminazione potrebbe cambiare valutazioni e decisioni e Ronaldo non vuole saltare la final eight a casa sua, in Portogallo. Lo scudetto è in cassaforte, ma i due hanno ancora una missione da compiere.