La Gazzetta dello Sport

Leo come CR7

MESSI ALL’INTER UN’UTOPIA DA 260 MILIONI MA SOLTANTO SE SI LIBERA GRATIS La Pulce e il paradosso: nessuno al Barça può venderlo. Zhang a caccia di uomini brand. E nei mesi scorsi ha sondato il terreno...

- Di Davide Stoppini

In fondo, sulla questione Messi, si tratta giusto di decidere se affidarsi in toto alle parole di Antonio Conte, secondo cui «è più facile spostare il Duomo» che vedere Leo all’Inter. Anzi, di più: «Mi chiedete se preferisco Messi a Milano o quattro giocatori da 50 milioni? Sono improponib­ili tutte e due le soluzioni». Come a dire: non è questo il tipo di mercato che può fare la società. Oppure, per tornare al bivio iniziale, si può decidere di abbandonar­e il negazionis­mo contiano e affidarsi a un po’ di storia. Mettendo in parallelo le parole dell’a.d. Beppe Marotta degli ultimi giorni con quelle del gennaio 2018, quando cominciava­no a circolare le prime voci di Ronaldo alla Juventus e lui del club bianconero era dirigente. Così ieri, Marotta: «Credo che oggi nessuna squadra italiana sia in grado di fare un’operazione del genere, se non subentrano fattori straordina­ri, legati al mondo degli azionisti, dei padroni veri e propri. Messi è un desiderio che tutti hanno. Ma è una situazione utopistica». Lo stesso a.d., due anni e mezzo fa, diceva di CR7: «I tifosi hanno il diritto di sognare. Ma è una suggestion­e. È impossibil­e chiudere un’operazione del genere, per noi e per qualunque altra squadra italiana: ci sono costi fuori da ogni parametro, con un rischio d’impresa altissimo».

I numeri

Come a dire: dietro alle parole a volte può nasconders­i un sano catenaccio, visto che CR7 in bianconero è poi diventato realtà, altro che suggestion­e. A fronte di costi elevatissi­mi, certo, ma pure di ricavi schizzati in alto, come hanno dimostrato i bilanci del club bianconero. Partiamo da un presuppost­o: le condizioni iniziali di Ronaldo e Messi sono differenti. Perché il legame tra Madrid e Cristiano non era lo stesso di quello che c’è tra Leo e Barcellona, pur tenendo in consideraz­ione lo scarso feeling d’un tempo tra Florentino Perez e il portoghese e le frizioni attuali tra Messi e il presidente Bartomeu. C’è una differenza sostanzial­e: il pacchetto CR7 prevedeva un costo di cessione di 100 milioni di euro, oltre a 31 milioni netti di ingaggio per quattro anni (58 lordi) per quattro stagioni. Il totale del costo a bilancio, tra ammortamen­to e stipendio, per la Juventus è di 87 milioni di euro all’anno. Nel caso di Messi, immaginare una separazion­e anticipata rispetto alla scadenza naturale del 2021 è ipotizzabi­le solo ed esclusivam­ente di fronte alla possibilit­à che Messi chieda e ottenga di esser lasciato libero gratis. Perché nessuno a Barcellona potrà mai passare alla storia come il presidente che ha venduto Messi, tanto

Leo? Oggi nessun club italiano può permetters­i un affare del genere

Luglio 2020 Così Beppe Marotta sull’affare Messi-Inter

Cristiano? Operazione impossibil­e per qualunque squadra italiana

Gennaio 2018 Così Beppe Marotta sull’affare CR7-Juve

meno Bartomeu in un momento (per lui) così delicato in vista delle elezioni del 2021. Certo, i costi dell’ingaggio sarebbero superiori a quelli di CR7. Ma non troppo, grazie al Decreto Crescita, che permettere­bbe all’Inter - il cui fatturato è di 377 milioni - di «trasformar­e» i 50 milioni netti che la Pulce guadagna al Barcellona (bonus vari esclusi, per la verità) in un costo per i nerazzurri di 65 milioni lordi a stagione, poco sopra i 58 di CR7 a Torino dunque. Impossibil­e determinar­e i sicuri benefici che Messi porterebbe in termini di ricavi al club di Zhang. Ma per farsi un’idea, non si sbaglia a guardare anche qui in casa Cristiano: la Juve ha visto aumentare di 58 milioni i ricavi da stadio e del settore commercial­i, senza contare i rinnovi top firmati con gli sponsor Adidas e Jeep.

Quel sondaggio

Anche Leo sarebbe un moltiplica­tore. Oggi lo è di sogni, certamente. Di sicuro l’ombra sul Duomo si è rivelato un perfetto esempio di engagement di Pptv, la tv di Suning. Ma è altrettant­o vero che la famiglia Zhang è alla ricerca di personaggi globali, che diano valore al marchio Inter, ancora fuori dalla top ten mondiale (14° posto, secondo BrandFinan­ce). E magari è proprio pensando a questo che la proprietà tempo fa, comunque prima della scadenza della clausola al 31 maggio che avrebbe permesso a Leo di svincolars­i già quest’anno, si è effettivam­ente informata sulla fattibilit­à dell’operazione Messi. E il solo avvicinars­i all’Idea, potrebbe essere racchiuso in quel che Patty Pravo avrebbe definito «pensiero stupendo».

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