Lapadula, speranza Lecce Udinese battuta in rimonta
L’attaccante firma il successo che tiene in corsa i giallorossi. A Gotti non basta il vantaggio di Samir
Quando sei disperato. Devi mettere l’anima. E credere nelle utopie. Il Lecce ieri sera l’ha fatto. Forte anche di quel tabellone che continuava a segnalare i gol del Sassuolo sul Genoa e di un’Udinese che nel secondo tempo non si è dannata per continuare a fare punti come chiede, invece, il suo allenatore Luca Gotti. Che ieri aveva in tribuna anche il proprietario Gino Pozzo. Normale, dai. Ha fatto una grande rincorsa. I bianconeri l’anima l’hanno data contro Lazio, Napoli e Juve, hanno brillato a Cagliari e ora sono stanchissimi. Si divertiranno domenica col Sassuolo. Le due squadre che in questa ripartenza hanno espresso grandi cose.
Zampata
Il gol della speranza che porta allo scontro col Parma (sperando che il Genoa non batta il Verona) l’ha firmato proprio l’ex genoano Gianluca Lapadula al minuto 36 della ripresa con un grande uno-due con Antonin Barak che tra 20 giorni dovrà tornare qui e far nascere, forse in Friuli, l’erede a cui darà il suo nome. Gol numero 10 dell’attaccante, mica
male. Che poi esce infortunato. La difesa dell’Udinese resta di stucco, ma non è un barbatrucco. È il gol che tiene accesa la speranza di questa squadra che, come dice il tecnico Fabio Liverani, ha l’anima e crede nelle favole. Tanto da recuperare lo svantaggio iniziale (dopo 36’) firmato di testa da Samir. Ma l’Udinese su questo deve recriminare: ha perso 27 punti da situazioni di vantaggio.
Il Lecce la raddrizza dopo 4’ con Marco Mancosu che sul dischetto ci va dopo i due errori con Lazio e Genoa ed è freddissimo. Due giocatori in doppia cifra i giallorossi non li aveva dai tempi di Vucinic e Bojinov (2005).
Assalto
Ma nella riprese comincia l’assalto e non può essere altrimenti. Il Lecce ha un piede e mezzo in B, deve accelerare. Escono Paz e Calderoni, Liverani, che ingaggia uno show con il solito Orsato che si sente dalle tribune, maneggia i cambi, rinunciando anche al fosforo di Petriccione, riportato al ruolo di direttore d’orchestra dopo che a Bologna era partito in panca. Ma sono il cuore Donati, il mestiere di Lucioni, le sgasate di Falco a far alimentare le speranze di rimonta dei salentini. Mentre l’Udinese, uscito Fofana, stremato, sta a guardare e non possono più bastare la classe cristallina di Don Rodrigo De Paul e i cross di Sema che non trova nessuno. Falco ci prova a giro, Lucioni ha la palla del vantaggio: stoppa, ma calcio alto da centro area, ma Barak e Lapadula confezionano la perla decisiva. L’Udinese resta ferma. Gotti pure. In attesa di sapere se la sua bella stagione avrà un prosieguo. Qui il chiacchiericcio parla di Maran e Semplici. Sarà meglio andare sul sicuro e blindare Gotti.. Mentre il Lecce col suo condottiero Liverani spera nel miracolo e tutta Lecce spera con lui.