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Virus positivo nel Siviglia E Barça-Napoli è sotto esame

Il caso Gudelj tra i rivali della Roma. Champions: l’Uefa ha già un piano B

- di Cantalupi

Non esiste motivazion­e superiore al divertimen­to. Il calcio è un gioco e capita, purtroppo raramente, che il puro piacere di avere il pallone tra i piedi sia una molla ben superiore a qualunque esigenza di classifica. Ieri il Sassuolo ha dato l’ennesima lezione di questa sua splendida stagione contro un avversario molto più motivato. Il Genoa avrebbe dovuto mettere il timbro sulla salvezza e invece tutto è rinviato a domenica: il Lecce ha vinto a Udine riducendo il distacco a un solo punto. Nell’ultima giornata il Genoa ospiterà il Verona e il Lecce riceverà il Parma. Ai rossoblù servirà una prestazion­e ben diversa da quella, assolutame­nte vergognosa, che hanno offerto a Reggio Emilia.

Figuraccia

La squadra di Nicola (che a fine primo tempo ha pagato con l’espulsione una parolaccia detta da un ignoto e pavido componente della sua panchina all’arbitro Maresca: episodio che spiega bene la confusione rossoblù) sembrava in vacanza e la pressione psicologic­a non può essere un alibi. Il tecnico ha probabilme­nte complicato le cose ai suoi giocatori optando per un 4-4-2 privo di esterni puri a centrocamp­o, ma qui la tattica c’entra poco. C’entrano semmai la voglia di lottare, l’orgoglio, la consapevol­ezza dell’importanza della gara, il senso di appartenen­za a un club che ha una grande storia alle spalle. Non è un caso se tra i pochi a salvarsi sono stati Pandev e Criscito, due giocatori che hanno una bella carriera alle spalle e che non accettano l’idea di fare una brutta figura. Quella del Genoa, ieri, è stata tremenda. Non può esserci nessuna giustifica­zione, ma solo il desiderio di riscattars­i prontament­e nell’ultima partita stagionale contro l’ex Juric.

Meraviglia

Ovazione, invece, per il Sassuolo. A differenza degli avversari la squadra di De Zerbi aveva un obiettivo relativo - confermare l’ottavo posto -, ma è sceso in campo con la voglia di divertirsi e di giocare bene. E il Sassuolo ha prodotto il solito calcio allegro e offensivo, con una manovra veloce, piena di combinazio­ni palla a terra, evidenteme­nte provata in allenament­o ma che non limita la fantasia e l’estro dei giocatori. Così Berardi ha illuminato la torrida serata con un gol meraviglio­so e tante idee per i compagni, Locatelli ha fatto girare tutta la squadra, Djuricic ha messo in mostra il suo talento e Caputo, superando quota 20 gol (adesso è a 21, solo 2 su rigore), si è meritato l’invito a cena che gli aveva promesso Alessandro Del Piero. Va sottolinea­to anche che il Sassuolo ha mandato sul tabellino dei marcatori due ragazzi del Duemila: Traoré e Raspadori. E, a ben guardare, la posizione in classifica è meno banale di quanto possa sembrare. Il secondo sarà pure il primo dei perdenti, come dice Antonio Conte. Ma l’ottavo non è il settimo dei perdenti: è il primo dopo le grandi, quindi il vincitore dello scudettino.

 ?? GETTY IMAGES ?? Disperato La delusione di Mattia Perin, 27 anni, portiere del Genoa: la squadra rossoblù è affondata sul campo del Sassuolo
GETTY IMAGES Disperato La delusione di Mattia Perin, 27 anni, portiere del Genoa: la squadra rossoblù è affondata sul campo del Sassuolo

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