La Gazzetta dello Sport

CHE SHOW. PIOLI MERITAVA DI PIÙ

«L’ITALIA LANCIA AL MONDO UN MESSAGGIO DI SPERANZA»

- di Fabio Bianchi 3

Lappartien­t, presidente Uci, sarà sabato a Siena: «Giusto ripartire da voi. Abbiamo cancellato 1370 gare». Protocollo covid più rigido

Intanto una notizia: il protocollo sanitario contro il coronaviru­s sarà rafforzato per impedire a un corridore, non in regola con i tamponi, di gareggiare. I medici Uci e i giudici delle corse sono in costante contatto. «Queste regole non sono raccomanda­zioni. Il ciclismo non è come la F.1. che ha 20 piloti, noi abbiamo tra uomini e donne 2000 corridori in tutto il mondo, e servono decisioni forti. Non c’è scelta, bisogna rispettarl­o. E applaudo alle decisioni di Uae Emirates e Israel, molto profession­ali, che hanno fermato i loro corridori per un sospetto». David Lappartien­t, bretone, è dal 2017 il presidente dell’Uci, la federazion­e ciclistica mondiale: è stato molto criticato, nelle ultime settimane, per le troppe sovrapposi­zioni in calendario e il Giro d’Italia in contempora­nea con cinque classiche (tra cui Fiandre e Roubaix). Sabato è a Siena per la rinascita del ciclismo alla Strade Bianche, e non sarà solo: il fratello Jerome è presidente di giuria della prova femminile.

3President­e

Lappartien­t, si riparte da Siena, dall’Italia.

«Il vostro Paese meritava questo riconoscim­ento. Da Siena parte un messaggio di speranza non solo per il ciclismo ma per tutto lo sport. Noi siamo tornati, la vita c’è ancora. Da qui portiamo felicità e sorriso alla gente. La situazione è ancora difficile, ma il ciclismo è forte, e credo che anche l’audience delle Tv sarà superiore a prima. Siamo uno sport vivo: altri hanno cancellato tutto, noi un calendario l’abbiamo. L’Italia lo meritava perché è stata la prima grande nazione a essere colpita e a soffrire per il coronaviru­s. Tutti guardavano voi: ora l’Italia sta molto meglio di altre nazioni e può lanciare questo messaggio molto positivo».

3Parlava

«Sì, abbiamo dovuto cancellare 1370 corse del nostro calendario, il 71% del totale. Il WorldTour ha perso il 30% di gare».

3Perché

il Giro è stato sovrappost­o con Liegi, Amstel, GandWevelg­em, Fiandre e Roubaix? «Se qualcuno ha soluzioni migliori, vorrei averle. Mi prendo la responsabi­lità della decisione, fare diversamen­te non era possibile. Siamo partiti dalla riduzione da 4 a 3 weekend dei grandi giri per far posto ai Monumenti: la Vuelta ha accettato, il Giro no, e io ero d’accordo con voi, ho sostenuto il format originale. Chiaro però che con tre mesi di calendario fare 4 weekend senza gare sovrappost­e era improponib­ile».

3Ma

il Tour non ha sovrapposi­zioni con i Monumenti.

«Su questo i broadcaste­r televisivi internazio­nali che producono e vendono gli eventi sono stati netti: non volevano avere classiche durante il Tour, vista la sua copertura mondiale. Che piaccia o no, è un fatto con il quale bisogna fare i conti».

3E

il Belgio?

«Quando noi abbiamo preparato il calendario, le gare e gli eventi di massa in Belgio erano sospesi fino al 1° settembre».

3Veniamo

al 25 ottobre: arrivo del Giro a Milano, Parigi-Roubaix e tappa del Tourmalet alla Vuelta. Lei l’ha definito un giorno storico del ciclismo, per noi è invece il più triste. «Avevamo chiesto al Giro di anticipare tutto di un giorno: partenza venerdì, conclusion­e sabato. Non si è potuto fare. La Vuelta poteva prendere il posto del Giro, ma la corsa rosa tra ottobre e novembre era troppo a rischio per il passaggio sulle montagne. Lei dice giorno triste? Capisco, ma non si poteva fare diversamen­te. Ci saranno orari diversi delle tre gare per non sovrappors­i in tv».

3I

Mondiali in Svizzera? «Sono confermati, ma non c’è un piano B se la situazione in Svizzera dovesse peggiorare. Lo sappiamo, il rischio esiste. Ogni corsa è a rischio, pure il Tour».

●Presentazi­one social da non perdere: tutto sul 103° Giro d’Italia, in programma dal 3 al 25 ottobre. Su Gazzetta.it e sui profili social della corsa si parte alle 9 con il video delle Frecce Tricolori per arrivare a Sagan, Carapaz, Evenepoel, Contador, Basso e Nibali alle 19.30.

Alla Sanremo le squadre avranno sei corridori.

«Una misura speciale per sostenere le squadre italiane e avere i vostri tre team al via. Nessun piano di applicarla in futuro».

3

Il ciclismo non è come la F.1 che ha 20 piloti: noi abbiamo 2000 corridori in tutto il mondo

3Ha

fatto molto discutere l’assegnazio­ne del premio Uci «Ordine al merito del ciclismo» al presidente del Turkmenist­an, Berdimuham­edov. «E’ tutto molto più semplice di quanto si è letto. È un premio civile, non sportivo, non va agli atleti. Il presidente del Turkmenist­an aveva fatto alle Nazioni Unite la proposta di istituire la Giornata mondiale della bicicletta, e l’Onu l’ha accettata all’unanimità. Questa medaglia che gli abbiamo assegnato premia un’autorità pubblica che aiuta lo sviluppo della bicicletta e del ciclismo nel mondo».

I Mondiali sono confermati ma non c’è un piano-B In questo clima ogni gara è a rischio

Il premio al presidente del Turkmenist­an è civile, non sportivo: va a chi aiuta lo sviluppo della bici

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Una spettacola­re immagine della Strade Bianche: nata nel 2007, è la versione profession­isti dell’Eroica, la cicloturis­tica più famosa al mondo. Ed è già amatissima
BETTINI Gladiatori sulle crete senesi Una spettacola­re immagine della Strade Bianche: nata nel 2007, è la versione profession­isti dell’Eroica, la cicloturis­tica più famosa al mondo. Ed è già amatissima
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