CHE SHOW. PIOLI MERITAVA DI PIÙ
«L’ITALIA LANCIA AL MONDO UN MESSAGGIO DI SPERANZA»
Lappartient, presidente Uci, sarà sabato a Siena: «Giusto ripartire da voi. Abbiamo cancellato 1370 gare». Protocollo covid più rigido
Intanto una notizia: il protocollo sanitario contro il coronavirus sarà rafforzato per impedire a un corridore, non in regola con i tamponi, di gareggiare. I medici Uci e i giudici delle corse sono in costante contatto. «Queste regole non sono raccomandazioni. Il ciclismo non è come la F.1. che ha 20 piloti, noi abbiamo tra uomini e donne 2000 corridori in tutto il mondo, e servono decisioni forti. Non c’è scelta, bisogna rispettarlo. E applaudo alle decisioni di Uae Emirates e Israel, molto professionali, che hanno fermato i loro corridori per un sospetto». David Lappartient, bretone, è dal 2017 il presidente dell’Uci, la federazione ciclistica mondiale: è stato molto criticato, nelle ultime settimane, per le troppe sovrapposizioni in calendario e il Giro d’Italia in contemporanea con cinque classiche (tra cui Fiandre e Roubaix). Sabato è a Siena per la rinascita del ciclismo alla Strade Bianche, e non sarà solo: il fratello Jerome è presidente di giuria della prova femminile.
3Presidente
Lappartient, si riparte da Siena, dall’Italia.
«Il vostro Paese meritava questo riconoscimento. Da Siena parte un messaggio di speranza non solo per il ciclismo ma per tutto lo sport. Noi siamo tornati, la vita c’è ancora. Da qui portiamo felicità e sorriso alla gente. La situazione è ancora difficile, ma il ciclismo è forte, e credo che anche l’audience delle Tv sarà superiore a prima. Siamo uno sport vivo: altri hanno cancellato tutto, noi un calendario l’abbiamo. L’Italia lo meritava perché è stata la prima grande nazione a essere colpita e a soffrire per il coronavirus. Tutti guardavano voi: ora l’Italia sta molto meglio di altre nazioni e può lanciare questo messaggio molto positivo».
3Parlava
«Sì, abbiamo dovuto cancellare 1370 corse del nostro calendario, il 71% del totale. Il WorldTour ha perso il 30% di gare».
3Perché
il Giro è stato sovrapposto con Liegi, Amstel, GandWevelgem, Fiandre e Roubaix? «Se qualcuno ha soluzioni migliori, vorrei averle. Mi prendo la responsabilità della decisione, fare diversamente non era possibile. Siamo partiti dalla riduzione da 4 a 3 weekend dei grandi giri per far posto ai Monumenti: la Vuelta ha accettato, il Giro no, e io ero d’accordo con voi, ho sostenuto il format originale. Chiaro però che con tre mesi di calendario fare 4 weekend senza gare sovrapposte era improponibile».
3Ma
il Tour non ha sovrapposizioni con i Monumenti.
«Su questo i broadcaster televisivi internazionali che producono e vendono gli eventi sono stati netti: non volevano avere classiche durante il Tour, vista la sua copertura mondiale. Che piaccia o no, è un fatto con il quale bisogna fare i conti».
3E
il Belgio?
«Quando noi abbiamo preparato il calendario, le gare e gli eventi di massa in Belgio erano sospesi fino al 1° settembre».
3Veniamo
al 25 ottobre: arrivo del Giro a Milano, Parigi-Roubaix e tappa del Tourmalet alla Vuelta. Lei l’ha definito un giorno storico del ciclismo, per noi è invece il più triste. «Avevamo chiesto al Giro di anticipare tutto di un giorno: partenza venerdì, conclusione sabato. Non si è potuto fare. La Vuelta poteva prendere il posto del Giro, ma la corsa rosa tra ottobre e novembre era troppo a rischio per il passaggio sulle montagne. Lei dice giorno triste? Capisco, ma non si poteva fare diversamente. Ci saranno orari diversi delle tre gare per non sovrapporsi in tv».
3I
Mondiali in Svizzera? «Sono confermati, ma non c’è un piano B se la situazione in Svizzera dovesse peggiorare. Lo sappiamo, il rischio esiste. Ogni corsa è a rischio, pure il Tour».
●Presentazione social da non perdere: tutto sul 103° Giro d’Italia, in programma dal 3 al 25 ottobre. Su Gazzetta.it e sui profili social della corsa si parte alle 9 con il video delle Frecce Tricolori per arrivare a Sagan, Carapaz, Evenepoel, Contador, Basso e Nibali alle 19.30.
Alla Sanremo le squadre avranno sei corridori.
«Una misura speciale per sostenere le squadre italiane e avere i vostri tre team al via. Nessun piano di applicarla in futuro».
3
Il ciclismo non è come la F.1 che ha 20 piloti: noi abbiamo 2000 corridori in tutto il mondo
3Ha
fatto molto discutere l’assegnazione del premio Uci «Ordine al merito del ciclismo» al presidente del Turkmenistan, Berdimuhamedov. «E’ tutto molto più semplice di quanto si è letto. È un premio civile, non sportivo, non va agli atleti. Il presidente del Turkmenistan aveva fatto alle Nazioni Unite la proposta di istituire la Giornata mondiale della bicicletta, e l’Onu l’ha accettata all’unanimità. Questa medaglia che gli abbiamo assegnato premia un’autorità pubblica che aiuta lo sviluppo della bicicletta e del ciclismo nel mondo».
I Mondiali sono confermati ma non c’è un piano-B In questo clima ogni gara è a rischio
Il premio al presidente del Turkmenistan è civile, non sportivo: va a chi aiuta lo sviluppo della bici