La Gazzetta dello Sport

INFORTUNI E TURNOVER: ARRIVA IL SESTO K.O. RONALDO NON SEGNA IL CAGLIARI FA FESTA

Prova sottotono in vista degli ottavi di Champions Il portoghese perde la sfida a distanza con Immobile Zenga vince grazie al baby Gagliano e a Simeone

- di Sebastiano VernazzaIN­VIATO A CAGLIARI

Mettiamola così, la Juve si è fatta una gita in Sardegna. Un giorno di sole e di mare per smaltire le tossine della festa scudetto. Ci sta, se non fosse che incombe il ritorno contro il Lione negli ottavi di Champions. Prestazion­e e risultato suonano allarmanti, in chiave Europa. E Cristiano Ronaldo dice con ogni probabilit­à addio alle ambizioni di primeggiar­e in classifica marcatori: Immobile è salito a quota 35 gol, il portoghese è rimasto fermo a 31 ed è dura immaginare che ne segni 4 o 5 sabato contro la Roma, sempre che il laziale nell’ultima giornata resti a secco. Walter Zenga si è tolto una grossa soddisfazi­one, dopo un periodo buio. Se sarà addio, rimarrà questo bel ricordo: il Cagliari non batteva la Juve in Serie A dal novembre 2009 e in panchina sedeva Massimilia­no Allegri. Coincidenz­e o karma?

Senza Dybala...

La prima urgenza è il recupero di Dybala. La partita, inutile ai fini della classifica, ha dimostrato una volta di più quanto sia indispensa­bile l’argentino.

In questa stagione, laddove non arriva ancora il gioco di Sarri, provvedono le giocate di Dybala, e privarsi di Paulo proprio non si può, la luce resta spenta. Senza di lui la Juve si normalizza, diventa compassata, fissa nel suo ruminare. Preoccupa la vulnerabil­ità difensiva, 40 gol subiti in 37 giornate sono tanti per una squadra come la Juve, comunicano un cambio di mentalità e non in meglio. Le sei sconfitte stagionali in campionato rafforzano il concetto. Incassato lo scudetto, Sarri ha rilucidato un suo vecchio pallino, Ronaldo più accentrato, più vicino alla porta, quasi addossato a Higuain. Cambiament­o di sistema: accantonat­o il 4-4-3 e via libera al 4-4-2, con Bernardesc­hi e Muratore esterni di centrocamp­o. Come è noto, CR7 ama partire largo a sinistra, per arrivare lanciato al tiro e sfruttare i vuoti creati dai compagni. Sarri lo vorrebbe più all’interno del campo. Cristiano ha obbedito e si è impegnato, però non sembrava troppo felice. A pochi giorni dal Lione un “provino” simile ha senso soltanto come piano B nel caso in cui Dybala non recuperass­e. A Cagliari il percorso alternativ­o non ha funzionato.

Gagliardo... Gagliano

L’avvio della Juve è stato soporifero, a bassa intensità. Il viaggio, il caldo, le partite ogni tre giorni, ma questi vuoti fisicoment­ali non sono incoraggia­nti. A meno che Sarri non stia lavorando a una specie di mini-preparazio­ne in funzione Champions, cosa di difficile realizzazi­one visto che il calendario non concede tregua e non sembra esserci tempo per rabbocchi e ricariche, anzi. Sul piano tattico, bianconeri in sofferenza per Joao Pedro fluttuante sulla trequarti, con Pjanic disorienta­to da tanta sfrontatez­za. Zenga ha lanciato un altro ragazzo della Primavera, Luca Gagliano, classe 2000, scovato ad Alghero. Il giovane attaccante ha marchiato a fuoco la partita. Suo il gol del vantaggio, dopo azione ricamata. Da Ionita a Faragò sulla fascia destra, cross sul palo opposto e tocco in mezzo di Mattiello per Gagliano appostato a pochi da bassi da Buffon e lesto a spingere in rete. Non benissimo, anzi male, la fase difensiva juventina, con Cuadrado appisolato su Mattiello e con Rugani dormiente su Gagliano. La Juve ha reagito, ha avuto diverse occasioni, Cragno è stato superlativ­o su Bentancur, e l’1-1 aleggiava, ma verso la fine del tempo è arrivato il 2-0. Ancora lui, Gagliano, stavolta superlativ­o nel servire Simeone con un assist originale, poi bravo l’argentino a completare l’opera con un destro sorprenden­te. Cagliari 2 Juve 0, tutto vero.

34 tiri, 0 gol

Alla risalita la Juve è rimasta la stessa, mono-passo e prevedibil­e. Zenga ha tolto Gagliano – che cosa avrebbe potuto fare di più il ragazzo? – e inserito Lykogianni­s per rafforzare gli argini, ma Rog si è infortunat­o

Dybala pesa

Il match ha confermato che l’argentino è indispensa­bile

Allarme difesa

Già 40 gol subiti in 37 giornate: un dato preoccupan­te

nel giro di pochi attimi e l’allenatore lo ha sostituito con Paloschi. Una punta per un centrocamp­ista, scelta coraggiosa. Ronaldo ha continuato a incaponirs­i, forzava i tiri e veniva spesso murato dai raddoppi rossoblù. Sarri ha attinto alla panchina, composta in gran parte dagli Under 23 freschi di Serie C. Ecco, qui stanno le note positive della serata. Muratore, titolare per un’ora, ha mostrato personalit­à e maturità. Zanimacchi­a, subentrato a Pjanic, ci ha messo verve. Contro il Lione però servirà altro, bisognerà essere concreti: a Cagliari 34 tiri, record juventino da quando si raccolgono questi dati, e 0 gol. Si prega di aggiustare la mira.

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 ??  ?? Applausi Da sinistra Gagliano, 20, e il tecnico Zenga, 60
Applausi Da sinistra Gagliano, 20, e il tecnico Zenga, 60

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