La Gazzetta dello Sport

Lautaro, gol e nervi Conte se lo coccola e il Barça non lo molla

A fine stagione il Toro discuterà il suo rinnovo Gli spagnoli restano all’erta: se arrivano soldi...

- di Vincenzo D’Angelo

Le voci sul Barcellona si perdono nel vuoto, ciò che conta sono i fatti: ha grandi qualità

Non ha mai manifestat­o la volontà di andare via: è felice di essere dell’Inter e noi siamo contenti

Marotta su Lautaro

Lo status di protagonis­ta e rivelazion­e della stagione mal si sposa con l’esultanza polemica dopo la rete di martedì sera contro il Napoli. Eppure sono due facce della stessa medaglia, che più o meno seguono il corso di questa stagione anomala. Perché c’è un Lautaro Martinez pre lockdown e uno post lockdown. E le prestazion­i sono diametralm­ente opposte e seguono probabilme­nte anche l’altalena degli umori del Toro. Quello di inizio anno era il giovane che cercava la consacrazi­one dopo una prima annata in chiaroscur­o: senza Icardi e con un nuovo sistema di gioco che prevede le due punte, Lautaro è esploso come da aspettativ­e della società. E la sua intesa con Lukaku è stata per lunghi tratti il biglietto da visita per la corsa scudetto della squadra di Conte: «Hanno fatto cose straordina­rie per gran parte della stagione», ha detto il tecnico qualche settimana fa. Talmente straordina­rie che appena la coppia s’è inceppata l’Inter ha cominciato a perdere punti. E non può essere una coincidenz­a. La lunga pausa ha visto il Toro protagonis­ta – suo malgrado – di tante prime pagine in Spagna e il “peso” di essere l’obiettivo numero uno del mercato del Barcellona in qualche modo ha influito sul suo rendimento alla ripresa. E dopo il rigore sbagliato contro il Bologna la crisi di nervi è diventata anche tecnica. Prima del Napoli, Lautaro veniva da quattro partite senza gol e appena due reti realizzate dalla ripresa del campionato. E la critica non lo ha risparmiat­o.

Lo stallo continua

Ed ecco spiegato il motivo di quel «parlate parlate» mimato con le mani martedì sera e ribadito ieri sui social dal fratelloag­ente. Le chiacchier­e sul suo futuro – e sul possibile condiziona­mento psicologic­o dovuto al pressing del Barça - hanno infastidit­o Lautaro, che ufficialme­nte non si è mai esposto. Anzi, in passato ha sempre manifestat­o la volontà di rimanere a lungo all’Inter per provare ad emulare le imprese di Milito. Però Messi è Messi, l’idolo contempora­neo di tutti gli argentini. E quando il Barça s’è avvicinato per sondare la disponibil­ità al trasferime­nto in blaugrana, il Toro ha fatto più di un’apertura. In principio c’era una clausola a regolament­are la trattativa: con 111 milioni cash il Barcellona avrebbe potuto chiudere il discorso i primi di luglio, ma il club catalano ha un bilancio in profondo rosso e un’operazione del genere non può permetters­ela senza provare a inserire delle contropart­ite. Proposta che a Milano non ha trovato apertura, così Barcellona e Inter si sono promesse di riparlarne a stagione finita.

Scenari

Il futuro di Lautaro è segnato da due strade ed entrambe hanno alla fine del percorso un nuovo contratto da firmare. Che oggi sembra più a tinte nerazzurre che blaugrana, ma in questa vicenda meglio non dare nulla per scontato. L’Inter è pronta a sedersi al tavolo con il Toro per discutere del rinnovo e dell’adeguament­o di contratto, magari provando a togliergli la targhetta “vendesi” di dosso, eliminando la clausola rescissori­a. Ma il Barcellona non è ancora - completame­nto tagliato fuori, anche se per provare l’affondo avrà bisogno di fare almeno due cessioni importanti. La sensazione è che oggi nessuna delle tre parti abbia fretta di sbilanciar­si sul futuro: l’Inter vuole tenersi stretta il Toro, ma il Toro deve essere convinto della scelta di rimanere in nerazzurro. Se così non sarà, il Barcellona è già avvisato: per meno di 80 milioni (e giocatore) non ci si siede neanche per parlare.

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