La Gazzetta dello Sport

Zaza fa il fenomeno Torino e Bologna salutano con il pari

Svanberg firma il vantaggio rossoblù, poi un super gol di Simone vale l’1-1

- Di Nicola Cecere- INVIATO A BOLOGNA

Un fantastico gol di Simone Zaza ha premiato la passione di quei tifosi che hanno seguito anche l’ultimo atto di questo irripetibi­le campionato sebbene né Bologna né Torino avessero qualcosa da chiedere al torneo. Tifosi di entrambe le squadre, sottolinei­amo, perché la prodezza di Zaza (una volée di destro, il piede meno forte, in diagonale su lancio di Verdi da oltre trenta metri) è da applausi in ogni angolo del globo. Bisogna solo alzarsi dalla poltrona e compliment­arsi mentalment­e con questo attaccante che, come tanti torinisti, ha vissuto una stagione ben al di sotto delle proprie qualità. Ma se il Dall’Ara fosse stato pieno di gente rossoblù, come Sinisa si augura possa accadere al più presto, cioè fin dalla ripresa agonistica, siamo sicuri che questa invenzione balistica sarebbe stata apprezzata e magari accompagna­ta da un’ovazione da una tifoseria da sempre amante del “bello”.

Giovani in gamba

Consegnata la vetrina, doverosame­nte, all’attaccante del Toro, bisogna parlare subito dei giovani che stanno crescendo sotto la guida di Mihajlovic. Ieri

sera si è messo in luce il centrocamp­ista centrale Mattias Svanberg, classe ‘99: suo il gol del vantaggio, il primo col Bologna. Ha giocato dal 1’ Musa Juwara, 2001: un bel peperino. Considerat­o che a metà campo si è comportato bene pure il ‘97 Schouten e che nel primo tempo c’era anche il ‘98 Musa Barrow, sempre pericoloso, si può concludere che il Bologna ha un’ottima base da cui ripartire.

Azione e reazione

A Sinisa (e lo ha detto negli spogliatoi) era rimasta sul gozzo la sconfitta di Firenze e ha chiesto una immediata reazione, che c’è stata nella prima parte del match, controllat­o dal Bologna e sofferto dal Toro. Che poi ha trovato energie insospetta­bili per rifarsi nella ripresa evitando la mortificaz­ione del record assoluto di sconfitte. Avrebbe anche potuto vincere la prima trasferta del girone di ritorno se nell’ultima azione non ci fosse stato uno “scontro” in mezzo all’area tra Lukic (colpevole disattenzi­one) e Belotti impegnato a girare in porta un suggerimen­to di Celesia, un altro baby (lui è un 2002) spedito in campo alla fine per fare il debutto tra i grandi (si era infortunat­o Djidji).

Giusto così

Tutti e due gli allenatori si sono ritrovati d’accordo nel giudicare il pari il risultato giusto: meglio il Bologna nel primo, ripresa al Toro. E hanno elogiato l’impegno e la profession­alità dei loro uomini: la partita è stata più che dignitosa. Sia il

Bologna che il Toro si sono schierati con la migliore formazione possibile. Mihajlovic ne ha poi cambiati cinque mentre Longo si è fermato a tre e due cambi sono stati dettati dalle condizioni fisiche precarie di Izzo e Djidji, che hanno preso botte. Il Toro ha chiuso a quota 40 una stagione cominciata all’insegna dell’Europa. Può darsi che la squadra abbia pagato il contraccol­po dell’eliminazio­ne dai gironi di Europa League ad opera di una squadra forte qual è il Wolverhamp­ton. Longo è stato pragmatico: non potendo “allenare” il gioco, ha badato a compattare i giocatori intorno alla bandiera granata, evitando un finale al cardiopalm­a. Mihajlovic ieri sera ha ribadito che si sente in buone condizioni fisiche, però il Bologna è rimasto senza il confronto quotidiano con il suo allenatore per quattro mesi e mezzo. E nonostante questa grave assenza, i rossoblu chiudono a quota 47, record dell’era Saputo: abbiamo iniziato con l’applauso a Simone Zaza, chiudiamo con l’elogio al gruppo di Sinisa Mihajlovic.

 ?? LAPRESSE ?? Che colpo Il gioiello di Simone Zaza, 29 anni, che nel secondo tempo regala un punto al Torino. Per la punta granata è il sesto centro in campionato
LAPRESSE Che colpo Il gioiello di Simone Zaza, 29 anni, che nel secondo tempo regala un punto al Torino. Per la punta granata è il sesto centro in campionato

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