La Gazzetta dello Sport

Viviani il perfezioni­sta «Body, bici: sì, conta tutto»

Oro 2016, simbolo della pista azzurra, cura i dettagli nella galleria del vento del Politecnic­o Per il bis nel 2021

- Luca Gialanella

La pista nella sua vita, la strada per la gloria, l’Olimpiade per entrare tra i grandissim­i del ciclismo: «Perché non dimentico mai le parole che mi aveva dedicato Bradley Wiggins: “Elia, ricordati che campione del mondo lo sei per un anno, campione olimpico lo sei per sempre”». Elia Viviani è tutto qui. Il campione che pedala su quattro ruote e per tutta la carriera si è sdoppiato, con sacrifici enormi: non solo per gli allenament­i, quanto per armonizzar­e i due programmi tra squadra di team e Nazionale, gli allenament­i, le gare. A fine ottobre, quando i colleghi stradisti sono già in vacanza, Elia ritorna il pistard simbolo del movimento italiano. Coppa del Mondo, Sei Giorni ed Europei per poter andare in ferie dopo i compiti nei velodromi. L’anello in cemento di Pescantina, nel Veronese, vicino casa; adesso quello coperto di Montichiar­i, che gli aprivano a qualsiasi ora, prima dei Giochi 2016, per farlo allenare.

Aerodinami­ca

«L’oro olimpico non ha prezzo. Su Rio ho investito tutto me stesso». E c’è un altro luogo del quale Elia non può fare a meno, ed è la galleria del vento del Politecnic­o di Milano. Investimen­ti fondamenta­li in tema di aerodinami­ca: «Perché quando vai a 65 all’ora in pista, tutto è fondamenta­le. Ci sono body che ti danno un vantaggio di 20 watt, che è tantissimo. I sovrascarp­e, i guanti...». Prima dell’Olimpiade in Brasile, in una sessione aveva provato 15 body diversi.

Elia Viviani avrà 32 anni nel 2021 e con quella pazzesca medaglia d’oro nell’Omnium in Brasile l’avviciname­nto sarà meno stressante. Perché sa già come si fa. Ma, proprio per questo motivo, Elia sposta l’asticella sempre più in là. Lui ormai è diventato il simbolo della nostra pista: «Dopo l’oro di Rio sono entrato in una nuova dimensione. Ho incontrato tanti bambini, tanti ragazzi, che mi dicevano: “Voglio diventare come te”. La mia medaglia ha aiutato un settore che stava per morire, e grazie al mio esempio tanti corridori hanno capito che potevano alternare strada e pista, che si poteva diventare campioni alternando le due specialità».

Esempio per tutti

Quella medaglia d’oro mancava al maschile da Atlanta 1996, Silvio Martinello nella corsa a punti. «Io sono il più vecchio del gruppo, ragazzi come Ganna, Consonni, Lamon, Bertazzo mi vedevano come esempio, e adesso vanno avanti con le loro gambe. Guardate i progressi del quartetto, una medaglia olimpica è alla nostra portata. Con loro sono sempre in chat, ci scambiamo consigli, impression­i o anche soltanto per scherzare». Del resto, subito dopo la medaglia d’oro, Ganna gli aveva scritto: «Sei stato tu a farci avvicinare a questa disciplina. Ricordalo. Grazie!». Viviani è stato perno del quartetto, ma viste le straordina­rie prestazion­i del gruppo-Ganna con il c.t. Villa, è molto probabile che Elia corra l’Omnium (in quattro prove) e l’Americana in coppia con Simone Consonni (da questa stagione con lui alla francese Cofidis e terza pedina del suo treno). Sul bergamasco, Viviani dice: «Nemmeno lui sa quanto è forte». Intanto sabato ha un appuntamen­to, un’ossessione: si chiama Classiciss­ima, è la Milano-Sanremo.

 ?? BETTINI ?? Concentraz­ione Elia Viviani, 31 anni, impegnato nei test al Politecnic­o di Milano. Per i Giochi di Rio 2016 aveva provato ben 15 modelli di body
BETTINI Concentraz­ione Elia Viviani, 31 anni, impegnato nei test al Politecnic­o di Milano. Per i Giochi di Rio 2016 aveva provato ben 15 modelli di body

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