E se rivincessero loro?
RAPTORS CAMPIONI TROPPO SNOBBATI SCARIOLO: «IL BIS NON È IMPOSSIBILE»
Da c.t.
Guida la Spagna dal 2015 (era già stato c.t. dal 2009 al 2012): ha vinto il Mondiale in Cina, l’argento olimpico a Londra e il bronzo a Rio.
In Nba
Vice di Nick Nurse ai Raptors dal 2019, ha vinto il titolo lo scorso anno
L’esordio nella bolla di Toronto con la vittoria sui Lakers rimette i canadesi sotto i riflettori L’assistente italiano: «Conviviamo con i nostri limiti». Alle 19.30 nuovo esame con Miami
LeBron James si lancia verso il ferro come un treno in corsa, i suoi 113 chili impressionanti per chiunque. Non per Kyle Lowry, il leader dei Raptors, che gli si para davanti e prova a guadagnarsi uno sfondamento. «Kyle sembrava piccolissimo rispetto a LeBron - ha detto coach Nick Nurse -: ho detto all’arbitro che doveva fischiare uno sfondamento per il solo fatto che ha avuto il coraggio di provare a fermarlo». È la metafora perfetta per raccontare la stagione dei Raptors: non dovrebbero essere lì, col secondo miglior record a Est, perché anche se sono i campioni in carica hanno meno talento degli altri. Eppure ci sono, e hanno tutta l’intenzione di continuare ad esserci, come dimostra la convincente vittoria contro i Lakers all’esordio nella bolla che proveranno a replicare oggi alle 19.30 italiane contro Miami (in tv su Sky, in streaming su Nba League Pass). «Abbiamo cominciato la stagione per vincere - racconta Sergio Scariolo, dopo aver illustrato alla squadra come si gioca contro Miami -. Non ha senso non pensare a farlo, anzi..»
Ambizioni
È dura credere a Toronto, sulla carta. Kawhi Leonard, il fenomeno che l’ha trascinata al suo primo storico titolo lo scorso anno, se n’è andato ai Clippers, favoriti assieme a Lakers e Bucks. La sua eredità, però, è molto più importante del trofeo che impreziosisce la bacheca dei Raptors: Kawhi ha mostrato come si può vincere, ha mostrato al gruppo storico come si va oltre i propri limiti. Lowry e gli altri hanno imparato così bene la lezione che sono entrati nella bolla con 46 vittorie in 64 partite e al momento viaggiano con la miglior percentuale di vittorie della loro storia. «Sappiamo di non essere esuberanti di talento o giocatori con capacità di fare tanti punti. E rispetto alle altre siamo corte - spiega Scariolo -. Però conosciamo i nostri limiti e cerchiamo di sfruttare al massimo le nostre risorse. Sappiamo che la difesa è l’imprescindibile base del nostro successo, e che se non alziamo il livello difensivo ben sopra la sufficienza diventa difficile competere. Però c’è una buona coesione, una buona chimica che fa si che i giocatori siano disposti ad andare oltre l’asticella. E quando lo facciamo siamo una squadra difficile da affrontare».
Leader
È Lowry l’uomo a cui Nurse chiede di assicurarsi che in campo i Raptors vadano oltre i propri limiti. I 33 punti, 14 rimbalzi e 6 assist con cui ha incantato contro i Lakers sono l’ennesima testimonianza di quanto possa dare quello che molti a Toronto considerano il migliore della storia della franchigia. «Kyle ha una capacità unica di elevare il suo gioco - dice Scariolo -. Dopo l’addio di Kawhi ha assunto il ruolo di leader in modo efficace e responsabile. Dà l’esempio, si fa sentire, trascina la squadra nei momenti difficili anche dal punto di vista difensivo. Si sente leader e sta anche aiutando Pascal Siakam a crescere sotto questo aspetto. Per noi è un termometro molto importante». Lowry è il primo a ricordare cosa i Raptors sono venuti a fare a Disney World: «Queste prime parite per noi sono una preparazione per quello che ci aspetta dopo» ha detto dopo la vittoria sui Lakers. «Sì, questo è un anno buono per provarci - concorda Scariolo: siamo una squadra con grande forza mentale, abbiamo tanti giocatori seri che amano il basket, vogliono fare le cose bene e sono capaci di fare sacrifici per riuscirci. È questo che ci porta tra le migliori». Toronto nella prima partita nella bolla ha ricordato a tutti quanto vale, quanto è capace di andare oltre i propri limiti come ha fatto lo scorso anno. E come sogna di fare di nuovo: Nurse, lontano dai riflettori, ha fatto un capolavoro così bello da essere favorito per il premio di coach dell’anno. E da aver reso il bis dei Raptors non un folle pensiero di mezza estate. «Sono una grande squadra, sono i campioni in carica e quel successo va ben oltre Kawhi - ha detto LeBron -: sono allenati molto bene, hanno il Dna dei campioni. Magari i media non ne parlano perché Kawhi è andato via, ma tutti in Nba sappiamo bene chi sono». Una squadra unita, motivata, che conosce i propri limiti e i propri punti di forza. E, nella terra dove i sogni diventa realtà, insegue un bis che sembra impossibile come il titolo dello scorso anno. Quel titolo che i Raptors ricordano orgogliosamente a tutti di aver vinto. E di voler rivincere.