La Gazzetta dello Sport

Tensione almax

LO SFOGO DI CONTE FA INFURIARE L’INTER TECNICO E CLUB LONTANI SUNING HA IL PIANO B: ALLEGRI IL PREFERITO

- di Carlo Angioni

La dirigenza nerazzurra, irritata dalle accuse dell’allenatore, non vuole altre alzate di testa. Il futuro è da scrivere: tra due giorni comincia l’Europa League e l’esonero al momento non va considerat­o. Però in caso di rottura e di addio di Antonio si pensa all’alternativ­a: il tecnico dei 5 scudetti di fila è pronto per tornare in A, è la prima scelta

Il giorno dopo è difficile nascondere sotto il tappeto il polverone alzato da Antonio Conte. Lo sfogo dell’allenatore dopo la brillante chiusura del campionato nerazzurro, con il secondo posto e gli stessi punti (82) del Mourinho edizione Triplete, è stato come un pugno che ha messo sottosopra lo stomaco dell’Inter. Che tra la Cina e Milano ieri si è svegliata con l’umore nero e inizia davvero a pensare a un piano B di lusso: Massimilia­no Allegri. Ci sarà la rottura definitiva con Antonio? Se accadrà, l’Inter andrà su Max, questo è certo. Due sere fa Conte ha parlato di «società debole», di «scarsa protezione» per sé e la squadra, di un futuro da valutare a fine stagione, della necessita di parlare con il presidente Zhang «che è in Cina» e di trovarsi «sulla stessa lunghezza d’onda» per continuare insieme. Parole durissime, uno strappo che va al di là delle consuete uscite contiane. La dirigenza nerazzurra, con l’a.d. Beppe Marotta in testa, ha sempre saputo che può essere difficile gestire Antonio: in questo lungo anno ha spento i primi incendi e cercato di metabolizz­are il fatto che il pacchetto Conte è anche questo. Ma gli attacchi di Bergamo hanno superato qualsiasi previsione. Ecco perché la domenica interista è stata tutt’altro che semplice da gestire. I vertici del club non hanno gradito l’uscita dai binari di Antonio, la tensione nel rapporto con il tecnico è altissima. E anche nello spogliatoi­o c’è chi non ha capito lo sfogo: il secondo posto e la partitona di Bergamo sono finiti dietro l’angolo, nascosti dalle polemiche.

Momento chiave

Siamo al momento dell’«ora basta» in arrivo dalla società? Più o meno sì, anche perché già da qualche settimana i rapporti sembravano freddi. Non erano piaciuti gli sfoghi di Conte post Bologna e Verona e anche il riferiment­o allo scarso peso politico del club, tirato fuori dopo il pari di Roma parlando di calendario non favorevole, non aveva fatto piacere in viale della Liberazion­e. Adesso, però, bisogna provare a pensare come e se continuerà il matrimonio, celebrato poco più di un anno fa e sulla carta destinato a durare sino al giugno 2022. Tutto è possibile, Conte è abituato a sfogarsi ma anche ad andare oltre (vedi Juve e Chelsea). Già a metà luglio, quando le occasioni sprecate in campionato avevano portato a galla le tensioni interne, era stato messo in dubbio per la prima volta il suo futuro. Più volte l’allenatore aveva detto «a fine anno faremo le valutazion­i» e a Bergamo è tornato a bomba. Antonio lascia? Con l’Europa League da giocare sembra difficile che possa suc

cedere qualcosa a stretto giro. Ma l’Inter non vuole altre alzate di testa. Il club al momento non valuta l’idea dell’esonero: intanto perché Conte costa 11 milioni a stagione (e a libro paga sino al 2021 c’è pure Spalletti), poi perché è lui il «top player» che deve avvicinare la Juve. Già quest’anno ha rosicchiat­o ai bianconeri 30 punti e la dirigenza è convinta che si possa ancora crescere. Remando tutti dalla stessa parte, però. Insomma, l’Inter non vorrebbe ricomincia­re daccapo, consideran­do anche che giocatori come Lukaku e il nuovo Hakimi hanno scelto il nerazzurro per Conte. Però Suning non vuole farsi trovare impreparat­a se l’allenatore facesse il passo indietro.

Pronti al cambio

Ecco perché diventa sempre più corposo il dossier dei nerazzurri sul piano B. Che porta direttamen­te a Massimilia­no Allegri. Il tecnico toscano, chiamato in fretta e furia da Marotta a sostituire il dimissiona­rio Conte alla Juve nel luglio 2014, 5 scudetti di fila e 2 finali di Champions League in bianconero, è la prima scelta della proprietà nel caso in cui ci sia lo strappo definitivo con Antonio. Dopo un anno di pausa, Max freme per rimettersi in gioco. E visto che la sua priorità è continuare ad allenare in Italia, accettare la sfida di Suning sarebbe il modo perfetto per tornare subito ad alto livello. Sempre che sulla storia d’amore Conte-Inter si scrivano davvero i titoli di coda.

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GETTY Futuro in bilico Massimilia­no Allegri, 52 anni, e Antonio Conte, 51 anni: Max ha preso il posto di Antonio alla Juventus nell’estate 2014
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