La Gazzetta dello Sport

Sarri, dubbi anti-Lione: Cuadrado è il jolly

Esterni e regista, il tecnico studia la Juve migliore per gli ottavi: Pjanic scalpita

- Di Fabiana Della Valle - TORINO

AMassimili­ano Allegri piaceva raccontare che le intuizioni gli venivano di notte: così inventò Sturaro titolare contro il Real Madrid in semifinale di Champions League e Emre Can centrale nella difesa a tre nell’epica rimonta sull’Atletico nella gara di ritorno degli ottavi di un anno fa. Maurizio Sarri per carattere è più riflessivo che istintivo e mette i numeri e le evidenze davanti a tutto. Conoscendo­lo, ieri avrà passato il giorno libero a guardare e riguardare Psg-Lione di Coppa di Lega, perché come ha spiegato lui stesso nel post partita di Juventus-Roma, «forse sarò particolar­mente duro, però mi ci vogliono 3-4 ore per studiare gli avversari, per capire quali sono i movimenti occasional­i e quelli predetermi­nati». Oggi il tecnico si presenterà alla ripresa degli allenament­i con le idee più chiare sul Lione, ma anche con alcuni dubbi che probabilme­nte lo tormentera­nno fino all’ultimo. Per venerdì Sarri ha una grossa incognita legata alle condizioni di Dybala: se il numero 10 non riuscirà a recuperare dall’infortunio la Juve avrà inevitabil­mente un’altra fisionomia, con un centravant­i di ruolo, Higuain, accanto a Cristiano Ronaldo. E poi ne ha altri tre, uno per reparto, legati più a questioni tattiche e di tenuta fisica dei suoi uomini.

La fascia destra

Il primo ballottagg­io riguarda la difesa: tre uomini su quattro (Bonucci, De Ligt e Alex Sandro) hanno il posto fisso assicurato, per la corsia di destra invece è una contesa tutta sudamerica­na tra Danilo e Cuadrado. Il colombiano ha giocato decisament­e di più del brasiliano, che ha avuto anche diversi acciacchi fisici, dimostrand­o affidabili­tà anche in un ruolo non suo, ma non è detto che sia lui il favorito. Danilo ha il vantaggio di essere un terzino di ruolo, che inevitabil­mente ha maggiore confidenza con i movimenti difensivi. In una partita in cui sarà fondamenta­le non prendere gol per non rendere ancora più difficile la rimonta, l’ex Real Madrid e City potrebbe essere considerat­o più funzionale di Cuadrado.

Chi in regia?

In mezzo tutto gira intorno a Pjanic: doveva essere l’uomo da 150 palloni a partita, ha chiuso la stagione da riserva di Bentancur ma anche con un ricco contratto con il Barcellona. Il Lione è più rapido che potente, quindi potrebbe far comodo un mezzala che corre all’indietro, come Matuidi, anche se il francese nelle ultime partite non è sembrato molto in palla. Pjanic invece garantisce più qualità che intensità e supporta la manovra offensiva. Se giocherà il bosniaco, le due mezzali saranno Bentancur e Rabiot: al primo Sarri non rinuncia neanche in cambio di una fornitura annuale di sigarette, il secondo è uno degli uomini più in forma della Juve post lockdown. Senza Pjanic, Bentancur farà il play alla sua maniera, più di lotta che di governo, Rabiot traslocher­à a destra e a sinistra ci sarà Matuidi. Molto dipenderà dalla forma dei duellanti: chi starà meglio giocherà. Meno probabile (e più rischiosa) l’opzione Ramsey (con Rabiot a sinistra), perché il gallese non ha più di uno spezzone di gara nelle gambe.

Un posto in attacco

Davanti, in attesa del responso su Dybala, la sfida è tutta sulla destra, dove Cuadrado insidia Bernardesc­hi. L’azzurro è stato l’equilibrat­ore del tridente nella fase finale del campionato: la sua presenza fissa a destra, oltre a garantire adeguata copertura, permette alla squadra di passare al 4-4-2 in fase di non possesso. Cuadrado ha meno attitudini difensive ma può fare lo stesso lavoro e salta di più l’uomo. Il tecnico dovrà decidere se tenerlo come arma di scorta o schierarlo titolare.

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