La Gazzetta dello Sport

Commisso attacca la classe arbitrale «Non tutti trattati allo stesso modo»

Il patron: «Non ho visto equità: perché a volte si va al Var, altre no?»

- Di Luca Calamai- FIRENZE

«Se ripenso al mio sfogo contro la direzione arbitrale dopo JuveFioren­tina credo che forse avrei dovuto gridare meno e parlare più piano. Ma la sostanza non cambia. Dentro lo spogliatoi­o avevo visto i miei giocatori distrutti. Così sono intervenut­o da “capitano”. La questione arbitrale è importante. Tutte le società, dalle più grandi alle più piccole, dovrebbero essere trattate allo stesso modo. E io questo non l’ho visto. Noi siamo partiti con il tuffo di Mertens e abbiamo avuto dei giocatori picchiati come Ribery e Pezzella. Presto diremo al presidente Gravina e al presidente degli arbitri Nicchi quali sono le nostre proposte sul tema arbitrale. Perché, a esempio, a volte si va a guardare il Var e altre no? Se lo chiedono anche negli Stati Uniti». Rocco Commisso dal suo studio del New Jersey tira le somme del suo primo anno alla guida della Fiorentina. Quello degli arbitri è un tasto dolente. Ci sono, invece, aspetti positivi.

Bene il 10° posto

Rocco giudica in maniera positiva aver chiuso il primo campionato nella parte sinistra della classifica. «È dove dobbiamo stare. E l’obiettivo del prossimo anno è salire più in alto, dal nono posto in avanti. Ma non posso promettere la luna. L’Inter parte da 400 milioni di fatturato, noi da 100. Per arrivare ai primi tre posti alcuni club non dovrebbero partecipar­e. Però il mio primo anno è stato positivo. Guardate i risultati ottenuti all’inizio da Percassi alla guida dell’Atalanta, da Saputo con il Bologna e anche da Lotito, De Laurentiis, da Squinzi. Quando mi chiedono “Presidente perché la Fiorentina non fa l’Atalanta?” ricordo che l’Atalanta ha avuto bisogno di anni per arrivare ai livelli attuali. Voglio costruire una squadra più forte ma ho anche bisogno di aumentare i ricavi. Avvicinare chi ci sta davanti non è impossibil­e ma è difficile. Ho sempre detto che i soldi non sono un problema ma non sono venuto per perdere 50 milioni l’anno. I soldi non li butto. Forse solo Suning ha speso più di me nel primo anno. Con i soldi da investire sul centro sportivo sono arrivato a 350 milioni».

Bravo Iachini

«Il nostro mister ha fatto cose buonissime. Ad esempio ha costruito una grande difesa. La Fiorentina di Iachini ha fatto meglio del tanto apprezzato Verona di Juric. Mi fa tristezza sapere che ci sono dei tifosi viola che lo criticano». «Spero che non ci siano più problemi altrimenti potrei anche decidere di lasciar perdere la realizzazi­one del Centro Sportivo a Bagno a Ripoli. Sul nuovo stadio non saprei cosa dire. Spero che la politica aiuti i privati a costruire stadi all’altezza del calcio italiano che, sembra incredibil­e, ma è il meno importante tra le Leghe d’Europa».

Chiesa

«Non potevo arrivare a Firenze e vendere Chiesa. Ora è diverso, se Federico vuole andare via e porta i soldi giusti può farlo. Presto lo incontrere­mo e lui dovrà dirci cosa vuole fare. Però vi ricordo che io e tutta la Fiorentina lo abbiamo sempre difeso. Quanto a dare la maglia numero 10 a Castrovill­i se va bene a Iachini io sono più che felice. Di acquisti non parlo ma Amrabat l’ho voluto io e voltandomi indietro dico che Pedro è stato un errore».

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BOZZANI Il patron Il proprietar­io della Fiorentina, Rocco Commisso

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