Danneggiata la placca Marquez sotto i ferri Niente Brno, titolo addio?
Operato ieri a Barcellona rischia di tornare a Misano Costato caro l’azzardo di Jerez col consenso dei medici
Marc Marquez è tornato sotto i ferri per farsi nuovamente operare all’omero della spalla destra, fratturato il 19 luglio nel corso del GP di Spagna di Jerez, prova inaugurale del Mondiale MotoGP. E domenica non correrà a Brno il terzo GP della stagione, dando di fatto l’addio alla rincorsa a quello che sarebbe potuto essere il suo nono titolo assoluto, il settimo in 8 stagioni in classe regina. La notizia dell’operazione è stata divulgata in tarda serata dalla Honda, ed è una vera e propria sorpresa, considerando come il campione della Casa giapponese in questi giorni avesse continuato a postare sui social notizie e video relativi alla propria preparazione per farsi trovare pronto all’appuntamento di domenica in Repubblica Ceca. Invece, molto probabilmente Marc a questo punto dovrà anche rinunciare a correre anche ai due appuntamenti successivi di Zeltweg, con il possibile ritorno fissato per il doppio GP di Misano Adriatico del 13 e 20 settembre.
Nuova placca
«Marc si è sottoposto a una seconda operazione, dopo che sono stati riscontrati danni dovuti all’accumulo di stress della placca di titanio utilizzata per stabilizzare il suo omero destro». Così recita il comunicato della Hrc, che spiega poi come a effettuare l’intervento sia stato ancora il dottor Xavier Mir presso la clinica universitaria Dexeus di Barcellona. Nell’intervento la placca è stata rimossa e sostituita e Marquez dovrà restare in ospedale per le prossime 48 ore. «La prima operazione ha avuto successo, ma quello che non era prevedibile è come la placca non fosse sufficiente - spiega nel comunicato il dottor Mir -. Un accumulo di stress nell’area operata ha causato dei danni alla placca, che di conseguenza è stata sostituita. Il pilota non ha avuto dolori in questo periodo. Ha sempre seguito i consigli medici e le sensazioni del proprio corpo. Sfortunatamente, uno sforzo eccessivo ha causato questo problema». Quello che il comunicato non dice chiaramente, ma che è facile ipotizzare, è come in seguito all’enorme potenza delle MotoGP moderne, il braccio di Marquez abbia subito enormi sollecitazioni che hanno causato una torsione della placca che si è conseguentemente rotta.
Quanta arroganza
Considerare Marquez come un super eroe capace di tornare in moto a tre giorni dall’incidente e l’arroganza dei dottori che lo hanno operato, affiancati in questo dal responsabile medico della Dorna, il dottor Angel Charte, oltre che dai vertici della Honda, dal presidente Yoshishige Nomura al team manager Alberto Puig, incapaci tutti di porre un fermo rifiuto al tentativo di Marc di tornare così veloce, alla fine si è rivelato un pesantissimo autogol che avrà ripercussioni pesantissime su tutta la stagione.
Rincorsa impossibile
Perché se saltare Jerez 2 - come poi è effettivamente stato, visto che nei suoi pochi giri del sabato Marc ha dimostrato di non essere in grado di guidare - sarebbe stato pesante, perdere anche la terza e molto probabilmente anche quarta e quinta gara della stagione cala il sipario sul sogno di un recupero miracoloso in campionato che a questo punto diventa davvero impossibile. E soprattutto obbliga a farsi domande su come a livello medico siano valutati atleti che ogni volta che scendono in pista rischiano la vita. In questi casi non è il pilota che deve essere coraggioso, ma i medici, e la squadra, a sapergli oppure un no ferreo e deciso.
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