Gli anticorpi in 1,4 milioni di italiani: «Sei volte il previsto»
I dati parziali dei test sierologici Istat Nessun sintomo nel 27,3% dei casi I più colpiti sono medici e ristoratori
Più di un milione e 400 mila italiani hanno sviluppato gli anticorpi per il coronavirus: in altre parole, le persone entrate in contatto con il virus sono sei volte di più rispetto al totale dei casi registrati ufficialmente durante la pandemia (248.229). Il dato emerge dai primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul sarsCov2 illustrati ieri da ministero della Salute e Istat. I numeri «sono provvisori e sono relativi a 64.660 persone che hanno effettuato il prelievo e il cui esito è pervenuto entro il 27 luglio», precisa l’Istat. Ma le condizioni emergenziali in cui si è svolta l’indagine non hanno permesso di arrivare ai 150 mila soggetti previsti. Significative le differenze territoriali: la Lombardia raggiunge il massimo con il 7,5% di sieroprevalenza (con punte del 24% in provincia di Bergamo e del 19% nel Cremonese), ovvero sette volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione, soprattutto del Mezzogiorno. Ancora: «Uomini e donne sono stati colpiti nella stessa misura», mentre il dato di sieroprevalenza più basso è riscontrabile fra i bimbi da 0 a 5 anni (1,3%) e fra gli ultra 85enni (1,8%). Personale sanitario (9,8%) e ristoratori (oltre il 4%) le categorie più interessate. Il 27,3% delle persone che hanno sviluppato anticorpi non ha avuto alcun sintomo. Aspetto rilevante, «perché evidenzia quanto ampia sia la quota di popolazione che può contribuire alla diffusione del virus», spiega l’Istat. Inoltre, ha gli anticorpi il 41% di quanti hanno avuto un convivente malato. «Questi sono dati che indicano l’aver incontrato il virus e aver attivato una risposta immunitaria, cosa ben diversa dal conferire qualsiasi patentino di immunità», ricorda Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. Che aggiunge: «Il tasso di letalità scende al 2,5%, in linea con i dati internazionali».
I due vaccini
Ieri, intanto, 159 nuovi positivi al virus, con l’Emilia-Romagna regione più coinvolta (34). Le vittime sono state 12, per un totale di 35.166 mentre i guariti salgono a quota 200.589. Sono cinque le regioni nelle quali, ieri, non si sono verificati nuovi contagi: Marche, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Valle d’Aosta e
Basilicata. Infine, saranno due i vaccini italiani per il Covid-19 in sperimentazione nel nostro Paese. A quello sviluppato dall’azienda biotech Reithera, il cui test di fase 1 è stato autorizzato dall’Aifa, si aggiungerà a breve quello prodotto da Takis e Rottapharm Biotech, basato su una innovativa tecnica che utilizza il Dna. La sperimentazione sull’uomo sarà condotta presso la Asst di Monza e coinvolgerà nella fase iniziale 80 volontari sani, che saranno portati fino a 200 nella cosiddetta fase 2.