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Antonio: «Progetto triennale con l'Inter» Con Marotta è gelo ma in serata arriva la telefonata di Zhang Il club: «Pensiamo all'Europa League»
Antonio Conte fa un passo verso l’Inter e Steven Zhang scende in campo per firmare la tregua Europa League. Due giorni dopo le bordate rivolte ai vertici del club, l’allenatore si è ripreso la scena ieri pomeriggio, riavvicinandosi alla causa nerazzurra e rilanciando con fermezza il suo presente e soprattutto il suo futuro a Milano: «Ho sposato un progetto triennale con l’Inter – ha detto all’Ansa – e come ho sempre fatto nella mia vita lavorerò duramente e mi batterò con tutte le mie forze e con tutto quello che è nelle mie possibilità affinché sia un progetto vincente». Conte non vuole mollare, almeno nell’immediato, e guarda all’Europa League che comincia domani. Ha scelto il progetto nerazzurro per vincere, ha alzato l’asticella della squadra in Serie A e adesso vuole vivere la Coppa da protagonista, far sollevare all’Inter un trofeo dopo un digiuno lungo addirittura 9 anni. Che poi è il pensiero del presidente Steven Zhang e di tutta la società: adesso pensiamo solo all’Europa League, compattiamoci e proviamo tutti insieme ad arrivare fino in fondo. Poi si vedrà.
Contatto con la Cina
Sabato sera nei suoi ripetuti sfoghi davanti alle televisioni e poi in conferenza stampa Antonio aveva sottolineato la necessità di avere un contatto diretto con il numero uno del club, bloccato in Cina da mesi per colpa dell’emergenza coronavirus. E ieri ha ottenuto il primo risultato, visto che la diplomazia interna si è messa al lavoro. Il telefono dell’allenatore è squillato e dall’altra parte c’era proprio Zhang junior. Il presidente aveva esultato sui social dopo la bellissima vittoria di Bergamo («Grande lavoro di tutti», aveva scritto su Instagram), poi le inaspettate parole di Conte avevano trasformato il suo umore. Domenica il risveglio era stato pessimo e c’era stato un contatto con Marotta: ieri ecco il passaggio fatto con l’allenatore per fissare alcuni paletti. La chiacchierata, come fa sapere l’Inter, è stata cordiale: nel colloquio sulla linea Nanchino-Milano tra presidente e tecnico«è emersa la volontà di concentrarsi esclusivamente sull’Europa League», con i nerazzurri che a Gelsenkirchen, in Germania, giocheranno l’ottavo di finale in gara secca contro il Getafe. Tutto dimenticato quindi? Polemiche azzerate? Niente affatto. Anche perché la rottura con la dirigenza e la proprietà è di quelle che difficilmente possono essere ricomposte in quattro e quattr’otto. Dopo l’Europa League ci sarà la separazione? Di certo le critiche dopo l’Atalanta hanno superato il limite concesso dal club all’esuberanza di Antonio in certe situazioni e hanno fatto infuriare Suning. Che, però, non pensa al momento all’esonero dell’allenatore salentino: ci sono 11 milioni di stipendio all’anno che ballano sino al 2022, meglio fare qualsiasi passo con grande attenzione. Lo stesso discorso potrebbe valere anche per Conte, a meno che con queste uscite pubbliche abbia voluto fare sapere a tutti – altri top club compresi – che presto potrebbe essere di nuovo sul mercato.
Un ruolo più forte
Parlando al telefono con il presidente Zhang, Conte non ha
L’idea di Antonio Il tecnico rilancia perché vuole più poteri dentro il club
Quale futuro? La spaccatura è forte: l’esonero però rimane improbabile
voluto fare marcia indietro sul tema della scarsa fiducia nei confronti dei vertici societari e della scarsa protezione sentita attorno a sé e alla squadra durante questa lunghissima e faticosissima stagione. In modo forse un po’ diverso rispetto a quanto fatto sabato a caldo, davanti ai microfoni, l’allenatore ha ribadito a Zhang che crede nell’Inter ma che per lui c’è qualcosa che non va e che deve essere cambiato. Alla luce di questo anche la «retromarcia» di Antonio fatta all’Ansa va letta con grande attenzione. Già, perché dietro a quelle parole di Conte, molto lontane dal sibillino (ma neanche troppo) «a fine stagione faremo le valutazioni» più volte ribadito nelle ultime settimane, sembra quasi che ci sia la volontà dell’ex c.t. dell’Italia di fare un rilancio completo, a più livelli. Antonio, scelto un anno fa dal presidente e dall’a.d. Beppe Marotta per riportare in alto l’Inter, vuole restare all’Inter, ha l’ambizione di vincere e quando parla di progetto «sposato per tre anni» forse rilancia la sua voglia di avere un ruolo più importante di oggi, da manager all’inglese, per provare a cambiare squadra e società dall’interno. Ci riuscirà? Difficile che la famiglia Zhang faccia troppe concessioni: i proprietari cinesi credono tanto in lui, ma oltre certi limiti non vogliono andare. A proposito di futuro, Antonio ha anche rigettato con forza l’idea che stia brigando contro Sarri per un ritorno alla Juve in caso di rottura definitiva con Suning: «Smentisco categoricamente il fatto di aver sentito dirigenti e giocatori della Juve chiedendo “ma Sarri lo cacciano?”». Per adesso c’è l’Inter, dopo l’Europa si vedrà.
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