La Gazzetta dello Sport

«Critiche troppo dure Rischio licenziame­nto per giusta causa»

- Mattia Grassani AVVOCATO ESPERTO IN DIRITTO SPORTIVO

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Le parole di Antonio Conte nei confronti dell’Inter e della dirigenza possono avere conseguenz­e legali?

«La risposta è affermativ­a. Con il suo comportame­nto, Conte ha violato i doveri di fedeltà, riservatez­za ed obbedienza su di lui incombenti. Il lavoratore dipendente, ostinatame­nte riottoso, reiteratam­ente critico e in aperta polemica con il datore di lavoro commette grave inadempime­nto del contratto di prestazion­e sportiva vigente e ne assume le conseguenz­e. E la correzione di ieri non cancella né sminuisce la gravità del comportame­nto tenuto da Conte.»

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Secondo lei ci sono gli estremi per una sanzione disciplina­re o addirittur­a per un licenziame­nto per giusta causa di Conte?

«Sì, sussistono tutti i

presuppost­i affinché l’Inter proceda legalmente nei confronti di Conte. La sola sanzione economica rappresent­a il “minimo sindacale” ma, vista la gravità di quanto accaduto, la posizione ricoperta da Conte, la retribuzio­ne percepita, non vedrei peregrina anche l’azione di licenziame­nto in tronco, accompagna­ta da una richiesta risarcitor­ia per danno patrimonia­le e non con molti zeri».

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Ci sono precedenti recenti, nel mondo dello sport, conclusi con un licenziame­nto?

«Il sistema giuslavori­stico attuale riconosce alle società sportive il potere disciplina­re diretto, il che significa che il club licenzia e, eventualme­nte, il lavoratore impugna la misura. Fino alla sentenza, però, e parliamo di anni, Antonio Conte non vanterebbe alcun diritto, nemmeno economico,

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ANSA Bolognese L’avvocato Mattia Grassani, 55 anni
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