La Gazzetta dello Sport

CR7 è furioso Un ciclone si aggira sulla Champions

- Di Conticello, Grandesso, Pierelli

Battuto per cannonieri e Scarpa d’oro vuole la riscossa in Coppa

Il portoghese ancora deluso per aver mancato i due premi individual­i a fine campionato Per riscattars­i vuole l’exploit in Champions: da 9 anni va sempre ai quarti, ma coi francesi...

Il placido mare di Portofino, specie se visto da un yacht di 35 metri nuovo di pacca, rasserena l’animo. Ammorbidis­ce la rabbia, ma non la cancella del tutto. Negli anni Cristiano ha sviluppato una e una sola maniera per sbollirla fino in fondo: il gol. È una vittoria personale e non solo di squadra da dare in pasto al proprio ego. Segnare è una missione, ma pure un potente lenitivo: per questo la partita di dopodomani può servire a togliergli quel filo di amarezza che pende. Anche se ha cucito sul petto il suo secondo scudetto bianconero, c’è un pensiero che sottopelle tormenta il portoghese. Un rimpianto, anzi tre: il fatto che si sia precipitat­o di gran corsa in Sardegna per una partita inutile pur di inseguire Immobile dà l’idea di quanto ci tenesse a mettere tutti i bomber alle spalle. Ronaldo voleva chiudere da capocannon­iere e aggiungere un altro record alla maxi-collezione: nessuno ha mai vinto il titolo in tre campionati top diversi. E, con la stessa bramosia, voleva mettere in salotto la quinta Scarpa d’oro. Gli hanno poi detto che con un’altra rete sarebbe pure diventato il miglior goleador della storia della Juve in una singola stagione di A. Alla fine, incaponend­osi sotto porta e anche a causa del rigore sparato sulla traversa contro la Samp, si è fermato a quota 31: perso nella memoria, resiste il primato di 32 reti di Felice Borel, il mitico “Farfallino” (1933-34). La Champions, obiettivo assai più ambizioso, arriva proprio al momento giusto: è l’ora di cambiare mirino dopo quei tre primati mancati.

Ricarica

Avrà aggiunto benzina sul fuoco sapere che la Lega di A non lo ha minimament­e considerat­o nello scegliere i propri Mvp per la stagione (la Juve può consolarsi con il premio generale a Dybala, con quello di miglior portiere a Szczesny e con quello al neoarrivat­o Kulusevski come miglior giovane). Il ragazzo portoghese, però, somatizza facilmente: a prescinder­e dal rumore della caduta, cerca subito motivazion­i per rialzarsi. In tutte le vite di Cristiano c’è sempre la stessa reazione orgogliosa, ostinata, a scivoloni che spesso sono stati ben più dolorosi di questi. Quando perse la finale di Champions 2009 contro Messi salutò l’Inghilterr­a e iniziò la leggenda spagnola, costruita con molta fatica. In mille Barça-Real è cresciuto il duello da fantascien­za con la Pulce e per anni è stato l’argentino a prevalere, al punto di vincere sotto il naso del portoghese 4 Palloni d’oro di fila tra 2009 e 2012. Ma CR7 ha trasformat­o tutta la frustrazio­ne in carburante e da allora ha aggiunto al curriculum quattro Palloni d’oro e quattro Champions. Insomma, le delusioni, grandi o piccole che siano, diventano trampolini per la gloria. Tra l’altro, col Lione il conto è aperto da ben prima della sconfitta all’andata: contro i francesi Ronaldo ha subito una delle più inaspettat­e e fragorose eliminazio­ni della carriera. Nel 2009-10, nella stagione del suo arrivo galattico a Madrid, fu sbattuto fuori dalla Champions proprio dal piccolo Lione. Ci sono inquietant­i simbologie a riguardo: anche quella volta erano ottavi di finale, anche quella volta all’andata in Francia finì 1-0. Cristiano segnò al ritorno, ma non bastò visto il golletto del futuro compagno Miralem Pjanic. Dopo i festeggiam­enti dello scudetto e la pausa al mare con Georgina, Ronaldo vuole solo che il passato non si ripeta.

Da 9 anni

Semmai farà bene ai bianconeri ripensare al tris mitologico dell’anno passato con cui CR7 ribaltò da solo il Cholo: anche allora erano ottavi di ritorno. Il Ronaldo visto a fine campionato non ha certo la brillantez­za

delle sue serate migliori e l’essersi trascinato fino a Cagliari pur di attaccare Immobile non lo ha certo aiutato. Almeno nella passerella contro la Roma ha scelto di rifiatare e guardare i compagni dalla tribuna. Adesso, espulse tutte le tossine di questi lunghi mesi, Cristiano si è rimesso sotto: chi lo ha visto ieri alla Continassa lo descrive come concentrat­issimo. Del resto, nessuno come lui conosce i misteri del corpo: Ronaldo è in grado di accendere e spegnere l’interrutto­re in base al valore del match e quello di dopodomani ha importanza capitale. Non passare sarebbe una macchia: Cristiano, infatti, arriva ai quarti ininterrot­tamente da 9 anni. L’ultima volta che gli ottavi gli sono andati di traverso è stato proprio nel 2010, contro quel famoso Lione di Pjanic. Da allora, però, i rapporti di forza sono cambiati: oggi l’intera squadra francese ha segnato meno di un quinto dei gol in Champions di Cristiano (25 divisi tra nove giocatori contro la vertigine dei 128 in solitaria). Non basteranno da soli a far sbollire la rabbia restante, ma certi numeri aiutano l’umore.

 ??  ??
 ?? GETTY ?? Dal 2018 Alla Juve Cristiano Ronaldo, 35 anni, seconda stagione alla Juve: è arrivato nell’estate 2018 dal Real Madrid
GETTY Dal 2018 Alla Juve Cristiano Ronaldo, 35 anni, seconda stagione alla Juve: è arrivato nell’estate 2018 dal Real Madrid
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy