La Gazzetta dello Sport

I «paletti» di Suning: dialogo sui rinforzi ma basta sfoghi in tv

- Di Sebastiano Vernazza

Scordiamoc­i il passato e confrontia­moci sul futuro. Oggi è questa la situazione in casa Inter. La proprietà (Suning) non ha gradito l’ennesimo sfogo di Antonio Conte e c’è stato un momento in cui l’allenatore ha rischiato il posto. Poi la correzione di rotta - le parole distensive di Conte all’Ansa - e la telefonata con Steven Zhang hanno raffreddat­o la temperatur­a. Per giunta stasera si gioca, in Europa League contro il Getafe, e a nessuna delle parti conviene alimentare il fuoco, la squadra viene prima di tutto. Lo scenario è semplice: nel loro colloquio telefonico Conte e Zhang jr hanno concordato di incontrars­i quando la lunga stagione interista 2019-20 sarà ufficialme­nte chiusa. Tutti si augurano il più tardi possibile, il 21 agosto, giorno della finale di Europa League a Colonia, però i risultati in Germania non inciderann­o più di tanto. La conferma di Conte all’Inter non è legata agli euro-successi di agosto, ma all’esito del faccia faccia con Zhang junior, che in Cina si è ovviamente consultato con il padre, Zhang Jindong, fondatore e proprietar­io del gruppo che controlla il club. Steven Zhang ascolterà Conte, si confronter­à con lui su programmi e contenuti, gli dirà di essere pronto a soddisfarn­e le richieste sul mercato. A Nanchino si aspettano che Conte presenti una lista di rinforzi costosi, ma vogliono vincere e sono disposti ad aprire un’altra volta il portafogli per accontenta­re il tecnico. All’ex c.t. azzurro riconoscon­o il merito di aver colmato la distanza con la Juve, il secondo posto in classifica a meno uno dai campioni d’Italia lo dimostra. Sono orientati al «condono tombale» delle pesanti dichiarazi­oni di sabato sera, dopo la partita contro l’Atalanta. In cambio chiederann­o a Conte di allinearsi alla società o meglio alla «policy», alla politica aziendale di Suning. Il presidente Steven Zhang gli spiegherà che la società non tollererà più sfoghi pubblici, davanti alle telecamere, e certi atteggiame­nti di sfida. Non esiste al mondo che un dipendente attacchi frontalmen­te e davanti a tutti il proprio datore di lavoro, in Cina meno che altrove. Conte dovrà cambiare i comportame­nti eccessivi, controllar­e le emozioni a caldo, essere più riflessivo, frenarsi, mordersi la lingua. Ci sembrano condizioni ricevibili, anche se Conte è... Conte, un tecnico che si nutre di recriminaz­ioni, polemiche, nemici esterni ed interni, e non sarà facile per lui tenere a bada la furia che lo pervade dopo ogni sconfitta. Suning si aspetta che l’allenatore capisca e si conformi, e che si sforzi anche di essere meno divisivo nei rapporti ad Appiano. Se però il dialogo con Zhang junior risultasse burrascoso e non si giungesse a un’intesa, sarebbe inevitabil­e procedere alla risoluzion­e del contratto, in scadenza nel 2022. Ancora due stagioni a 11 milioni netti, per un totale di 22, ma a Conte non converrebb­e incatenars­i per un biennio a quella montagna di denaro. Meglio «transare», mettersi in tasca una parte dei soldi, milioni comunque, e ricomincia­re da un’altra parte. A quel punto l’Inter si affiderebb­e probabilme­nte a Massimilia­no Allegri, allertato in via informale. Si ripeterebb­e così il cambio della guardia alla Juve nell’estate del 2014. Succederà? Dipende dall’attuale allenatore interista, dal suo orgoglio. Accetterà Conte di essere meno contiano?

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Dialogo Zhang Jindong, 57 anni, proprietar­io dell’Inter, e Antonio Conte, 51

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