La Gazzetta dello Sport

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Rifinitura col sorriso

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Asentire capitan Handanovic, il segreto dell’Inter di oggi è «la cazzimma». Ce l’ha la difesa, che da 4 partite di fila ha alzato il muro davanti a Samir, ce l’ha il centrocamp­o muscolare che punta sul trio con pochi fronzoli Barella-Brozovic-Gagliardin­i, ce l’ha sicurament­e Romelu Lukaku, l’uomo delle mille battaglie interiste. Il gigante con il sorriso, la furbizia e l’istinto (appunto la cazzimma napoletana insolitame­nte citata dallo sloveno Handa), che Conte ha voluto a tutti i costi e che è la faccia dell’Inter di quest’anno. Lo è stato sempre, dal primo urlo di San Siro dopo il gol contro il Lecce lo scorso agosto fino al secondo posto in campionato conservato con i denti a Bergamo, in una notte senza reti ma con sponde, ripartenze, assistenza ai compagni, comunque importante. Big Rom è diventato nerazzurro e il nerazzurro è entrato nelle sue vene, dentro i suoi muscoli. Che oggi lo spingono verso un traguardo che l’Inter vuole provare a tagliare al comando. Anche il sogno del centravant­i belga è vincere un

●Clima disteso nella rifinitura di ieri a Gelsenkirc­hen: qui uno scatto che ruba il solito sorrisone di Romelu Lukaku durante una esercitazi­one con l’amico Ashley Young

In coppia con Lautaro Martinez, Lukaku proverà a superare il primo ostacolo, visto che con l’Europa League ha un conto in sospeso. Iniziato quando l’attaccante di Anversa aveva solo 16 anni e 127 giorni. Era il 17 settembre 2009, giocava nell’Anderlecht e segnò il primo euro-gol in casa della Dinamo Zagabria. Poi di reti ne sono arrivate altre 14 in 29 partite complessiv­e: in soldoni, quindi, tra Anderlecht, Everton e Inter Romelu ha segnato quasi mezzo gol ogni partita. Una certezza. Anche se in questi anni mai ha superato l’ostacolo ottavi di finale. Per due volte ci ha provato, ma Amburgo nel 2010 e Dinamo Kiev nel 2015 (chiuso da capocannon­iere del torneo con 8 reti) hanno fermato la sua corsa. Ora ecco la chance per spingersi più in là, sfidando con il Getafe dentro lo stadio-astronave dello Schalke 04. Ieri, entrando sul prato con i compagni per la rifinitura, si è guardato spesso intorno e ha alzato la testa verso le immense tribune, quasi a volere prendere le misure. La Veltins Arena, gigante da 61mila posti, stasera resterà ovviamente vuota, ma il gigante belga proverà a scaldarla comunque. Per iniziare il cammino che può portare fino a Colonia, dove il 21 agosto si giocherà la finale dell’Europa League. Con la cazzimma, ovviamente.

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