La Gazzetta dello Sport

De Ligt aspetta l’amico Depay Si scalda il duello in salsa arancione

- Di Matteo Pierelli

Il centrale e l’attaccante del Lione sono compagni nell’Olanda Mite Matthijs, inquieto Memphis

ono nati nella parte Sud Occidental­e dell’Olanda, hanno giocato assieme in Nazionale 19 volte e calcistica­mente la loro crescita è stata molto precoce. Fine. I punti di contatto fra Matthijs de Ligt e Memphis Depay terminano qui. Perché uno è cresciuto nell’Ajax e l’altro nel Psv, uno non ha tatuaggi e l’altro è pieno, uno è piuttosto riservato, l’altro è esuberante e ha una passione smodata per la musica, tanto che parallelam­ente alla carriera da calciatore ne sta avendo una da trapper: il video della sua canzone “No Love” ha avuto 12 milioni di visualizza­zioni. Di De Ligt, al massimo, si ricorda una breve esibizione sulle note di “Hey Dude” dei Beatles dal balcone di casa sua (ad accompagna­rlo il pianoforte di un vicino) durante il lockdown, in una Torino deserta.

Amici

Ma i due, che si ritroveran­no di fronte venerdì sera nel ritorno di Juve-Lione, sono molto amici, come ha ricordato il difensore della Juve in un’intervista di qualche tempo fa: «Conosco benissimo Memphis perché ci alleniamo insieme in Nazionale. So che è un attaccante molto difficile da affrontare». All’andata, nel lontano febbraio, il confronto ravvicinat­o saltò: Depay a dicembre si era infortunat­o gravemente, rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. E non ci sarebbe stato neanche al ritorno se la pandemia non avesse sconvolto il mondo. Invece ora la Juve si troverà di fronte un avversario molto pericoloso, che in passato è stato due stagioni al Manchester United (gli inglesi spesero 32 milioni di euro), prima del trasferime­nto in Francia, avvenuto nel gennaio 2017 per 20 milioni.

Sempre a segno

Depay in questa stagione ha sempre segnato in Champions: cinque presenze, cinque gol. Se il Lione è arrivato agli ottavi lo deve soprattutt­o a lui, che qualcuno ha ribattezza­to “Capitan Coraggio” dopo che a fine ottobre è andato a sfidare gli ultras che chiedevano la testa del centrale Marcelo. Colpa di uno screzio tra il brasiliano e un tifoso alla rientro dalla trasferta di Champions persa con il Benfica. Il conflitto ha poi avuto una se

conda puntata a dicembre, quando il Lione ha strappato la qualificaz­ione e si è guadagnato la sfida con la Juve pareggiand­o in casa con il Lipsia. Un tifoso ha tirato fuori uno striscione di insulti e Depay è andato a strappargl­ielo, generando una mezza rissa. Insomma, il temperamen­to non manca di certo a Memphis, come non manca neanche a De Ligt, magari meno appariscen­te nei comportame­nti ma con una maturità calcistica impression­ante.

Precoce

Per il difensore di Maurizio Sarri, che venerdì tornerà in campo dopo aver riposato con la Roma, parlano i numeri, soprattutt­o sotto forma di record di precocità. Matthijs è stato il più giovane a disputare una finale di una competizio­ne europea a 17 anni e 285 giorni (nel maggio 2017, Manchester United-Ajax di Europa League), il più giovane capitano a giocare una gara a eliminazio­ne diretta in Champions (AjaxReal Madrid, febbraio 2019) e lo scorso ottobre il più giovane (20 anni e 331 giorni) ad aver raggiunto le 20 presenze con la maglia dell’Olanda. Cifre che hanno spinto la Juve a spendere un anno fa 75 milioni di euro (più di 10 di commission­i), difensore più pagato di sempre in Italia. Che adesso, nel momento più importante della stagione, non dovrà ascoltare i sentimenti: la missione è fermare l’amico Depay.

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GETTY Amici contro Da sinistra Memphis Depay, 26 anni, e Matthijs de Ligt, 20
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