La Gazzetta dello Sport

Tirreno-Adriatico più dura Nibali, Evenepoel, Carapaz: a voi

Ultimo grande test prima di Mondiale e Giro: c’è Fuglsang Otto tappe (una in più del 2019) e due giornate in alta quota

- Di Luca Gialanella

catta lunedì 7 settembre e si conclude lunedì 14: sono due giorni di riposo del Tour de France, e questa è una buona notizia. Perché nel calendario con le super-sovrapposi­zioni di fine estate, c’è anche questa. La Tirreno-Adriatico numero 55 si ripresenta in versione extra-large con otto tappe, una in più delle ultime edizioni: dalla Corsa dei Due Mari si vede prima il Mondiale del 27 settembre e soprattutt­o il Giro d’Italia (partenza il 3 ottobre). Il tracciato della corsa Gazzetta è stato indurito per venir incontro alle esigenze di chi ha scelto la strada italiana per preparare la corsa rosa: a cominciare da Vincenzo Nibali, Giulio Ciccone, Remco Evenepoel e Richard Carapaz, l’ultimo re rosa. Grandi scontri e tracciato molto esigente, come da tradizione di questa gara a tappe di primavera che aveva ormai trovato la sua identità. Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, e il suo braccio destro Stefano Allocchio sottolinea­no soprattutt­o «la grandissim­a disponibil­ità delle amministra­zioni locali. Daremo un nuovo segnale di ripartenza, sempre nel rispetto della sicurezza: il ciclismo è un formidabil­e veicolo per lanciare questi messaggi».

Percorso

Non si parte più da Lido di Camaiore con la cronosquad­re, ma con una frazione in linea per velocisti, così come sarà il secondo giorno a Follonica. Quindi il tracciato si indurisce: arrivo al 6-7% a Saturnia, prima tappa di montagna a Cascia con tre Gpm e il “tetto” della corsa al

Rifugio Perugia (1521 metri) e giornata chiave a Sarnano Sassotetto, arrivo dove si impose Landa nel 2018 con dedica al suo grande amico Michele Scarponi. L’ascesa finale misura 14 km con una pendenza media del 5,8% e punte del 12%. Un’altra occasione per le ruote veloci a Senigallia prima di due marchi doc della Tirreno-Adriatico: la tappa dei “Muri”, stavolta disegnata attorno a Loreto con sei strappi durissimi (anche a Recanati) e i mille metri conclusivi tutti al 10%, e la cronometro individual­e finale di San Benedetto del Tronto (10 km). Nell’edizione 2019 si impose Primoz Roglic: prima di lui, Kwiatkowsk­i, Quintana, Van Avermaet (arrivo in salita cancellato), ancora Quintana, Contador, due volte Nibali, Evans e Garzelli nel 2010. Vi basta?

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