La Gazzetta dello Sport

INTER TUTTO IN UNA COPPA

Appuntamen­to decisivo per il futuro nerazzurro. Conte si affida alla Lu-La e mette da parte le polemiche: «Tutti sotto la stessa bandiera». Suning apre al dialogo sui rinforzi, ma basta sfoghi in tv

- Angioni, Ricci, Vernazza

Le parole di Steven Zhang sono servite. L’Inter vuole calare il primo asso in Europa League contro il Getafe e non pensa alle polemiche, allo sfogo di Conte, al futuro del tecnico. Non vuole farlo perché non è il momento giusto. È stata decisa la tregua e lo stesso Antonio Conte a Gelsenkirc­hen lo precisa subito, stoppando qualsiasi domanda in merito. «Ho già detto tutto e non voglio tornare sull’argomento — dice l’allenatore nerazzurro —: la cosa importante adesso è giocare la partita e cercare di completare quello che abbiamo fatto in campionato e provare a fare il meglio possibile in Europa League». Messaggio ricevuto: chi si aspettava nuovi fuochi di artificio del tecnico dopo le bordate a ripetizion­e di Bergamo contro la società e la piccola retromarci­a di lunedì («Ho sposato un progetto triennale con l’Inter, mi batterò per renderlo vincente») è rimasto deluso. Ma c’era da immaginars­elo dopo la telefonata Cina-Italia tra il presidente e Antonio. L’Inter volta pagina per il bene dell’Inter, perché c’è un’Europa League che oggi ha un format che la rende davvero accessibil­e e ogni sforzo deve andare in quella direzione. Suning l’ha sempre detto: dobbiamo tornare a vincere, l’Inter deve alzare nuovamente un trofeo (che manca dal 2011: la Coppa Italia). Solo dopo che il torneo in Germania sarà finito, ovviamente il più tardi possibile sperano ai piani alti nerazzurri, si discuterà con Conte. Che, da parte sua, ha una voglia matta di giocarsi davvero il torneo e fa più di un pensierino sulla prima coppa internazio­nale da vincere in panchina. In Champions League l’allenatore salentino non è mai andato oltre i quarti di finale (con la Juventus battuta dal Bayern nel 2013), in Europa League il top è la semifinale persa sempre con la Juventus contro il Benfica, ma nell’anno (il 2014) in cui il titolo veniva assegnato a Torino, nello stadio bianconero. Ora è arrivato il momento di alzare l’asticella anche per lui.

Ambiente sereno

«Farò tutto quello che è nelle mie possibilit­à per vincere», ha ribadito ancora una volta Conte. Come a dire: fidatevi di

Nerazzurri a caccia di un trofeo che manca dalla Coppa Italia del 2011. E Antonio vuole migliorars­i in Europa, col miglior risultato nella semifinale centrata nel 2013-14

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