Spezia e la storia Spinta Maggiore verso la Serie A Prima in curva, ora è in campo
«Ci penso da quando siamo in B Voglio sfidare l’amico Zaniolo»
ALa Spezia c’è una splendida distrazione estiva al magnifico mare delle Cinque Terre. La città è impazzita, per la prima volta può andare in Serie A. Giovedì, dopo la vittoria (1-0) di Frosinone, ci sarà il ritorno della finale playoff. La tifoseria è appassionata, cerca in tutti i modi di far sentire la propria vicinanza alla squadra, vive questi giorni di attesa con il cuore che batte. Il calcio, qui, è molto sentito. Ogni spezzino ne parla. Figurarsi Giulio Maggiore.
Meglio la scuola
E’ quel ragazzo che a maggio 2017 aveva colpito tutti per aver rinunciato alla convocazione per i Mondiali U19, dovendo fare l’esame di maturità al liceo scientifico. Lo superò, oggi studia Scienza della Comunicazione e sul campo cerca un’altra maturità. La Serie A. Maggiore è uno spezzino purosangue e vive questo momento con un coinvolgimento superiore rispetto ai colleghi. «Da ragazzo andavo in curva con mio padre, mio zio e mio fratello, sono sempre stato tifoso dello Spezia» racconta. In rosa ci sono anche gli altri spezzini
Bastoni e Vignali, ma lui è tra i titolari che Vincenzo Italiano sta proponendo in questa fase decisiva della stagione, mezzala sinistra in un centrocampo che fa le due fasi con una perfetta organizzazione.
Il quartiere
E’ un ragazzo intelligente, non freddo. Il cuore batte, la testa ragiona. Il suo quartiere è quello di Valdellora, la sua macchina la conoscono tutti e in questi giorni gli amici l’hanno riempita di biglietti di incoraggiamento. Dopo il gol nella semifinale con il Chievo l’hanno coperta con uno striscione con la scritta «grazie». Dice: «Si sente la presenza dei tifosi, gli amici vedono le partite al circolo e mi incoraggiano. In famiglia vedo tutti emozionati, però mi lasciano tranquillo. Mi hanno detto che dopo il gol al Chievo i miei parenti sarebbero stati da filmare...» sorride. Poi si fa serio: «Da otto anni, da quando lo Spezia è tornato in B, tutti abbiamo sognato la A. E adesso è così vicina...».
Predestinato
Eppure in Serie A Maggiore ci sarebbe potuto già arrivare. E’ un predestinato. A 8 anni il Milan
lo prese e lo parcheggiò in una società spezzina (la Dlf) dove l’allenatore Fiorino gli faceva fare ore e ore al muro per imparare a calciare di sinistro; a 14 anni il Milan ha provato a portarlo a casa, ma dopo un ritiro a Pinzolo con i vari Cutrone e Locatelli la scelta di Maggiore è stata quella di tornare a casa. E lo Spezia è diventato suo, sia da tifoso («mi piacevano Vito Grieco e Ighli Vannucchi» ricorda) che in campo («il mio modello è Steve Gerrard»), con tutta la trafila fino alla prima squadra, dove ha debuttato nel 2016. Due anni dopo sembrava che dovesse lasciare lo Spezia: contratto a scadenza e altra proposta dalla Serie A, stavolta dalla Spal. Ma in quell’estate del 2018 è stato solo grazie all’intervento del d.g. Guido Angelozzi che si è evitata la partenza: contratto di 5 anni e crescita ripartita. Il posto da titolare, la chiamata dell’Under 21 (già 4 presenze), questi playoff da protagonista e un valore di mercato che oggi supera i due milioni.
L’appuntamento
Giovedì si scrive la storia. La Spezia freme: «L’accoglienza prima del Chievo ci ha dato una carica incredibile, se non ci fossero state le porte chiuse lo stadio pieno sarebbe stato uno spettacolo, ma sentire lo stesso il tifo dall’esterno ci ha dato la carica. Non voglio pensare a cosa sarà giovedì sera» racconta Maggiore. Con il Chievo ha segnato, a Frosinone ha mandato in gol Gyasi: «In cambio del gol decisivo stavolta potrei fare di tutto, anche un bagno vestito nella fontana di piazza Europa». Lì vicino c’è il bar della famiglia Zaniolo, Nicolò e Giulio si conoscono: «Siamo stati insieme solo in Nazionale, abbiamo fatto strade diverse, ma l’anno prossimo lo voglio ritrovare in A».
Se faccio gol posso far di tutto: anche il bagno nella fontana in centro
Giulio Maggiore
Centrocampista dello Spezia