Zarco: non sono un killer
Il sonno domenica notte è arrivato tardi per tutti. Per chi è stato diretto protagonista del terrificante incidente innescato da Johann Zarco al 9o giro della gara MotoGP, come per chi lo ha vissuto ai box o ha urlato impaurito davanti alla tv. Franco Morbidelli e Valentino Rossi, il primo in auto, il secondo con il proprio aereo privato, in serata hanno lasciato l’Austria per tornare a Tavullia, Maverick Viñales e Johann Zarco sono rimasti in Austria, col francese della Ducati Avintia che stante il dolore alla mano destra, ieri pomeriggio si è fatto visitare all’ospedale di Judenburg, pochi chilometri dal Red Bull Ring, dove è stato sottoposto a una Tac che ha evidenziato la frattura dello scafoide. «Con la Ducati abbiamo deciso di operarmi. L’intervento sarà effettuato mercoledì mattina a Modena dai dottori Tarallo e Catani».
3Quindi non correrà domenica a Zeltweg?
«No, il piano è di andare in Italia, farmi operare e tornare qui in Austria per vedere come mi sento, se mi dichiareranno o meno fit ed eventualmente provare. Avendo già girato la scorsa settimana, non avrei bisogno di fare tutte le prove. Vale la pena tornare».
3Domenica è riuscito a dormire con quello che è successo, tra incidente e polemiche?
«Ho dormito bene perché ero stanco, anche se nella notte ha iniziato a farmi male il polso».
3Dopo le parole forti, nel dopo gara è riuscito a parlare con Morbidelli e Rossi?
«Con Franco abbiamo parlato tanto, ma solo via messaggi, era già partito. Con Valentino siamo stati circa quindici minuti da soli, ed è stato un bel colloquio».
3Hanno capito e accettato le sue spiegazioni?
«Franco mi ha chiesto scusa per aver detto quelle parole (“Zarco è un mezzo assassino”; n.d.r.), ma dopo aver visto il video a caldo lo aveva interpretato come se avessi fatto apposta per bloccarlo. Gli ho detto che io non potrei mai pensare di fare una cosa così in una fase di staccata, e che per me non ero andato larghissimo. Dopo averlo superato non potevo restare così a sinistra, frenando sono andato un po’ largo e lui anche per la velocità è rimasto sorpreso. Ne abbiamo parlato anche con Valentino, la scia a quasi 300 all’ora ha risucchiato la moto di Franco, come era successo a me in Australia nel 2018 (quando Marc Marquez superò Zarco alla fine del rettilineo e poi lo chiuse, facendolo cadere; n.d.r.)». 3A rivedere le immagini che cosa ha pensato?
«Il momento più duro per me sono stati i secondi dopo la caduta, quando mi sono alzato e sono andato a vedere come stava Franco. Per un bel minuto ero sotto choc, poi tornato al box ero
preoccupato perché mi bruciava la pelle in tre punti. Le immagini, invece, non ho voluto riguardarle mille volte, per confermare quello che già sapevo. Se dovrò farlo lo farò, ma per ora non c’è la necessità». 3I commissari di gara vi hanno convocati?
«No. Avevo chiamato Franco Uncini (responsabile sicurezza Fim e membro Direzione gara; n.d.r.) ma era per strada, poi non ci siamo più sentiti».
3 Guardando le immagini, la moto di Morbidelli passa esattamente tra le Yamaha, mancando per circa 30 centimetri sia Maverick sia Valentino. A una velocità di circa 60 km/h, in quel punto la moto impiega circa 18 millesimi per percorrere quei 30 centimetri. Tanti hanno usa