Evenepoel, la promessa «Torno ancora più forte»
Il belga caduto al Lombardia è a Herentals. Operazione al bacino da valutare, in bici non prima di due mesi
Domenica sera, un brodino e una polpa di pera frullata, Ieri mattina, un paio di biscotti e ancora la pera frullata. «Guarda, riesco anche a mangiare»: ha scherzato così Remco Evenepoel, all’ospedale Sant’Anna di Como, con Alessandro Tegner, responsabile marketing e comunicazione della Deceuninck-Quick Step. A metà pomeriggio il fenomenale ventenne belga, vittima sabato di una drammatica caduta nella discesa dal Muro di Sormano a 47 km dalla conclusione del Giro di Lombardia. è tornato a respirare l’aria del suo Belgio. L’aeroambulanza, partita da Malpensa, è atterrata a
Bruxelles, e da qui Evenepoel è stato trasferito nella clinica ortopedica di Herentals, centro d’eccellenza del Belgio. Herentals, guarda caso, la stessa città di Rik Van Looy, «l’Imperatore», con Merckx e De Vlaeminck l’unico a vincere tutte le classiche. E anche di Wout Van Aert, dominatore di stagione con Strade Bianche e Sanremo.
Brillanti
Gli occhi di Evenepoel tornano a brillare e sorridere nel videomessaggio diffuso dalla sua squadra. «Ciao a tutti, voglio dirvi che il trasferimento qui in Belgio è andato bene. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e supportato, sin dal momento della mia caduta. Purtroppo la mia stagione è finita in anticipo, ma stiamo già programmando il ritorno. Non ho potuto rispondere a tutti i messaggi, erano davvero tanti, ma il team e io pensiamo positivo e stiamo già focalizzandoci sulla prossima stagione: farò di tutto per essere un corridore migliore e per tornare più forte di prima. E come dice la scritta sul mio cappello, il branco di lupi (Wolfpack) non molla mai». Come si sapeva, Evenepoel è rimasto sempre sdraiato sulla barella. La frattura al bacino (nella zona dell’acetabolo della gamba destra, cioè la cavità dell’anca che accoglie la testa del femore) e alcune microfratture nella zona pubica gli impediscono di camminare. Già da oggi inizieranno gli esami nella clinica diretta dal professor Toon Claes, un’autorità nel campo dell’ortopedia: in Belgio si racconta che non c’è un corridore di questo Paese, vittima di una frattura, che non sia passato dalle sue mani. Anche Boonen e soprattutto Van Aert, che il medico ha operato nuovamente dopo che il primo intervento alla gamba per la caduta al Tour contro le transenne non era andato come si sperava. E sarà il professor Claes a definire i tempi di una eventuale operazione per Evenepoel. Ma quali i modi del suo recupero? Il dottor Yvan Vanmol, storico medico delle squadre dirette da Patrick Lefevere, stima che dovranno passare almeno sei settimane di riposo assoluto in posizione allungata sul letto. «E in questo momento pensiamo che un’operazione non sia necessaria, ma saranno gli ortopedici a deciderlo», ha detto Vanmol alla televisione Rtbf.
Per dicembre
Evenepoel non salirà comunque in bici prima di due mesi. L’obiettivo della squadra è non forzare assolutamente i tempi, ma si pensa che il talento belga, che nel 2020 ha vinto tutte e quattro le corse a tappe alle quale ha partecipato (San Juan in Argentina, Algarve in Portogallo, Burgos in Spagna e Giro di Polonia), possa essere idoneo per affrontare il primo ritiro stagionale del team a dicembre. «E le altre ferite sono molto meno gravi — conclude Vanmol —. La contusione del polmone destro è leggera, Remco non ha mai avuto problemi respiratori, è sempre stato in grado di parlare e la sua saturazione di ossigeno non si è mai abbassata. La botta al polmone si risolverà in un paio di settimane».