Pirlo attacca subito «Higuain ciclo finito Dybala-CR7 insieme la qualità in campo»
Il neo tecnico scarica il Pipita e promette: «Porterò entusiasmo ma per vincere servono sacrifici, mi sento al posto giusto nel momento giusto»
L’uomo che si sente «al posto giusto nel momento giusto» non usa giri di parole, neanche quando si tratta di mettere alla porta un attaccante da oltre 100 gol in Serie A. «Ho parlato con Higuain, lo ammiro tantissimo, ha fatto un periodo importante qui però abbiamo deciso che le nostre strade si devono separare. I cicli finiscono, lui è stato messo da parte ma ci siamo parlati da persone serie. Khedira è infortunato, quando starà meglio vedremo». Andrea Pirlo non fa nomi di mercato («L’allenatore sono io ed è normale che voglia certi tipi di giocatori, ma ne parlo con la società, mica con voi...») però ha idee chiarissime su chi non farà parte del suo progetto bianconero. Difficile trovare un tecnico che nella conferenza stampa di presentazione (25 giorni dopo la sua investitura ufficiale alla guida dell’Under 23, alla presenza di Andrea Agnelli e gli stati generali del club) sia così esplicito. Il
Pipita no, Dybala invece sì, e naturalmente Cristiano Ronaldo, l’uomo intorno a cui tutto ruoterà (e che è stato convocato dal Portogallo per le gare di Nations League di inizio settembre).
Il Dybaldo si può
Il successore di Maurizio Sarri sceglie una strategia di comunicazione semplice e diretta: promette dialogo ai giocatori ed entusiasmo ai tifosi ma chiede sacrificio, disegna un calcio «propositivo e con grande padronanza di gioco» ma senza rigidità legate a schemi. Per vincere servono i campioni, motivo per cui Dybala e Ronaldo insieme non potranno mai essere un problema: «Io ho sempre detto che i giocatori di qualità possono stare insieme in qualsiasi squadra, basta che ci sia sacrificio da parte di tutti. Più ce ne sono, maggiori sono le possibilità di vincere. Però servono abnegazione e voglia di lavorare per la squadra. Con Ronaldo ci eravamo sentiti qualche giorno fa per salutarci, ieri abbiamo fatto una chiacchierata tra passato e presente. Avremo tempo per andare sugli aspetti tattici. Dybala non è mai stato sul mercato, è un giocatore importante come gli altri, appena rientrerà (è infortunato e si sta curando in vacanza, ndr) farà
Contano i risultati
Vincere resta l’unica cosa che conta, soprattutto in Italia, anche se quest’anno può essere ancora più difficile: «Gli obiettivi della Juventus sono sempre gli stessi, non è facile ma io sono qui per questo. Se sarò un predestinato anche in panchina lo diranno i risultati. Credo nelle mie possibilità e sono sicuro di poterli raggiungere anche da allenatore».
Dialogo e varietà
Pirlo sa che dovrà essere tecnico e psicologo insieme, perché la nuova Juventus ha bisogno di
Dybala non è mai stato sul mercato, è un giocatore importante come gli altri e fa parte del progetto Con Cristiano abbiamo chiacchierato. I calciatori di qualità possono sempre giocare insieme
ritrovare quella fame che spesso non si è vista nella stagione del nono scudetto di fila: «Voglio riportare l’entusiasmo che è mancato nell’ultimo periodo, però per riuscirci bisogna parlare tanto con i giocatori, renderli partecipi in allenamento e far entrare nelle loro teste il nostro nuovo modo di giocare. Sarà importante il lavoro sul campo ma conteranno molto anche i rapporti umani. Magari riuscissimo a raggiungere lo spirito di coesione che aveva la Juventus di Conte: eravamo un grande gruppo con valori importanti, mi piacerebbe riportare quel dna, basato su lavoro e sacrificio». Poi ci sono le idee di calcio, perché anche quelle contano parecchio: tutti sono curiosi di conoscerle, visto che Pirlo è alla sua prima esperienza in assoluto in panchina. «Ai ragazzi ho detto solo due cose ieri: che dobbiamo tenere il pallone e che quando lo perdiamo dobbiamo recuperarlo il più velocemente possibile. Non ho un modulo fisso: dietro possiamo giocare sia a quattro sia a tre, magari difenderci a quattro per impostare a tre. Mi piace un calcio di rotazioni e di movimento».
Niente Pirlo per Pirlo
con un play che sappia palleggiare e recuperare palloni: «Abbiamo tanti campioni, nessuno con le mie caratteristiche, che andranno sfruttati per le loro peculiarità. Arthur è un centrocampista di costruzione che può ricoprire più ruoli: regista, mezzala, può fare uno dei due mediani se ci si schiera a due». Pirlo non cerca il nuovo Pirlo, solo una squadra che giochi come piace a lui: che lotti e si diverta, sempre con il pallone tra i piedi. Come faceva lui quando era ancora un giocatore.
Ammiro Gonzalo ma i cicli finiscono: gli ho detto che le nostre strade si dividono