La Gazzetta dello Sport

I dubbi della Ferrari e quelli di Hamilton

LECLERC, CHE GARA SARÀ? «FARE BIS È DIFFICILE» LEWIS GLISSA SUL FUTURO

- Di Luigi Perna

Charles parla con malinconia del trionfo di un anno fa. Vettel: «Non conto le gare prima dell’addio». Le scelte di Wolff e Mercedes frenano la firma dell’iridato

La salita che porta dalla curva dell’Eau Rouge al Raidillon sembra una metafora di questa stagione ferrarista irta di ostacoli. La vittoria ottenuta un anno fa da Charles Leclerc a SpaFrancor­champs è già un ricordo sbiadito e il monegasco ne parla quasi con malinconia, consapevol­e che il presente è avaro di speranze. La pista belga presenta dei rettilinei veloci, ma anche un tratto centrale guidato dove contano il carico aerodinami­co e la tenuta di strada. Trovare l’equilibrio ideale è un rompicapo quando guidi una monoposto perfetta, figurarsi se sei al volante della SF1000 di questa stagione, che è carente sia in trazione sia in velocità di punta.«Non c’è da aspettarsi una prestazion­e come quella dell’anno scorso, sarà molto più difficile — dice Leclerc, reduce dal ritiro in Spagna per un guasto alla centralina —. Tuttavia amo questo tracciato e cercherò di ottenere il massimo». Un’attitudine condivisa dal compagno di squadra Sebastian Vettel. «Ci sono due modi di affrontare la situazione: si può essere frustrati o impegnarsi per superarla, io preferisco la seconda strada — afferma il tedesco —. Al Montmelò, abbiamo scommesso su un solo pit stop e il rischio ha pagato, ma il mio settimo posto non è certo un risultato per cui festeggiar­e. L’annata continua. Proverò a cogliere le occasioni, cercando di godermi ogni momento con la gente che mi è stata attorno per tante stagioni. Tutto arriva alla fine, prima o poi, ed è così anche per la mia storia con la Ferrari. Ma non sto contando le gare che mancano». La Pirelli a Spa userà la stessa combinazio­ne di mescole (C2, C3, C4) utilizzata in gara-2 a Silverston­e, quando la rossa di Leclerc risalì con grande ritmo dall’8° al 4° posto, nell’unico giorno di crisi della Mercedes. Però, con le pressioni di gonfiaggio più basse, non è detto che la situazione si ripeta a Spa.

Tristezza per Hubert

C’è un’atmosfera insolita e triste. «Mancano i tifosi, che riempivano le colline, e sarà così anche fra una settimana a Monza — continua Vettel –. Inoltre, tornare qui ha significat­o per tutti ricordarsi della morte di Anthoine Hubert (nell’incidente del 2019 in F.2; n.d.r). Abbiamo sperimenta­to la paura che provavano i piloti del passato. Io il giorno dopo non volevo correre. Ma forse la miglior medicina è risalire in macchina e fare ciò che amiamo, anche per lui». Il ricordo, nel caso di Leclerc, è una spina nel cuore. L’anno scorso, sul podio, dedicò il trionfo all’amico appena scomparso. «La mattina della gara, ho incontrato Pierre Gasly, che mi ha detto: “Oggi devi vincere per Anthoine”. Sono contento di esserci riuscito. Da ragazzino correvo in kart con loro e con Esteban Ocon — racconta Leclerc —. La prima volta che

partecipai al campionato francese, vinse proprio Anthoine, mentre io ero secondo e mi scontrai con Esteban. Erano anni di amicizia e di allegria». Tutto ora è trasfigura­to nel presente difficile, in cui la Ferrari naviga a centro gruppo con Racing Point, McLaren e Renault.

Guerra alla Mercedes

Il dominio della Mercedes è stato totale nelle prime sei gare, tanto che gli avversari hanno cominciato a sospettare dell’incredibil­e potenza del motore tedesco. Da Monza, la Fia imporrà che venga usata una sola mappatura per la power unit sia in qualifica sia in gara, abolendo la modalità più spinta. Eppure Max Verstappen, l’unico con la Red Bull-Honda a spezzare l’egemonia delle “Frecce Nere” vincendo il GP del 70° Anniversar­io e 2° nel Mondiale a 37 punti da Lewis Hamilton, ammette sconsolato: «Non basterà per raggiunger­li. Hanno trovato troppi cavalli. Entrambe le Mercedes alla fine dovrebbero essere davanti a me. Potremo avere un’occasione quando cambierann­o le regole, nel 2022...». La stessa, lunga attesa a cui pare destinata la Ferrari, intanto rimasta da sola a lottare contro Toto Wolff con l’appello sul caso della Racing Point, che ha sfruttato informazio­ni fornite dalla Mercedes per costruire le prese dei freni posteriori (e non solo). Ma anche il team iridato ha le sue spine: ha firmato il nuovo Patto della Concordia “obtorto collo”, il ruolo futuro di Wolff è ancora incerto e il rinnovo del contratto di Hamilton tarda ad arrivare. Forse le tre cose sono collegate. Non ci sarebbe da stupirsi se la Mercedes decidesse di vendere il team dopo il 2021, restando solo come fornitore di motori. «Ogni volta che ho firmato un contratto, ho badato agli obiettivi, ai valori e alle prestazion­i del team. Sono tanti i dettagli da considerar­e. E poi, oltre a quelli, ci sono le grandi domande», dice criptico Hamilton. Chissà che il 2020 non riservi qualche colpo di scena.

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Charles Leclerc, 22 anni, affronta con la bici da corsa la salita dell’Eau Rouge insieme ai tecnici Ferrari: il monegasco vinse qui il suo primo GP iridato
AFP In salita Charles Leclerc, 22 anni, affronta con la bici da corsa la salita dell’Eau Rouge insieme ai tecnici Ferrari: il monegasco vinse qui il suo primo GP iridato
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LAPRESSE Leader Lewis Hamilton, 35 anni, ha vinto a Spa nel 2010 (McLaren), 2015 e 2017 (Mercedes)
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