Moretti-Datome, è subito show Milano schiaccia Cantù: +30
In un Forum deserto i neoacquisti italiani accendono l’Olimpia. I brianzoli durano 10’. Messina: «Bene i 25 assist». Pancotto: «Loro superiori in tutto»
Davide e Gigi. Il ritorno degli italiani. In tutti i sensi. Ettore Messina ha puntato su Moretti junior come fece con papà Paolo alla Virtus 18 anni fa. Davide mancava dall’Italia dal 2017, mentre Datome addirittura dal 2013, quando salutò per andare in Nba dopo la finale scudetto persa con Roma contro Siena. Sono i due rimpatriati, la scommessa e il campione, a sigillare nel primo tempo il derby numero 169 con Cantù, battesimo della Supercoppa, l’atto che riporta il nostro basket alla vita dopo quasi sei mesi di stop.
Staffetta
Mascherine, distanziamento e urla nel silenzio di un Forum deserto. È la mesta liturgia imposta dal Covid, ma si ricomincia ed è ciò che conta. Scoprendo l’acqua calda. Ci mette veramente poco Milano a dispiegare la sua seducente sinfonia. Cantù non fa in tempo a mettere il naso davanti (10-9) che subito arriva il 15-3 che gira il match. Moretti e Datome sono già in campo. Davide è la prima rotazione: Messina dà la precedenza a lui rispetto ai big. E Morettino non tradisce. Lucra un fallo sul tiro da tre, fattura in lunetta, poi scarica un’altra tripla che mette le ali a Milano. Sì, è proprio baby Davide, che esordì imberbe in Serie A nella Pistoia di papà Paolo, a innescare il primo allunieri:
go. Messina intanto lo indirizza, chiedendogli soprattutto pulizia nel gioco. «O tiri o palleggi» gli urla a un certo punto. E se si tratta di scagliare un piazzato, Moretti non se lo fa dire due volte. Chiuderà con 11 punti a blindare un esordio con i fiocchi. Datome invece sembra non essersene mai andato. Com’era intuibile in Italia giocherà da secondo lungo, cercando di aprire il campo come ha fatto 9 punti nel secondo tempo, alla fine 4/5 dall’arco, spietata sentenza per la tenue resistenza canturina e felpato indizio di una leadership già tangibile.
Corazzata
Sia chiaro, Milano è molto altro: 54 punti nel primo tempo, un +30 finale nel quale c’è pane per tutti. Punter pare salito a un livello superiore rispetto al giocatore visto a Bologna. Hines è un manuale del gioco d’area: alla fine sono 14 punti e 5 rimbalzi. Spunta ovunque, senza chiedere permesso. «I 25 assist sono un ottimo dato da cui partire» spiega nel frattempo Messina. Dieci sono del Chacho che Tarczewski ormai trova a occhi chiusi. Intanto Rodriguez vive da skipper alternativo a Delaney, in attesa che scogli più rocciosi, soprattutto in Eurolega, spingano i due a una vita in tandem. Stazza, scioltezza offensiva e durezza difensiva bastano però a travolgere la creatura di Pancotto. «È dura perdere di 30 - dice il coach di Cantù -. La differenza di esperienza si è vista in tutto: uno contro uno, tiro da tre e gioco in area». Kennedy, un lungo rimbalzista dalla verticalità interessante e il veterano Smith han tenuto botta. Woodard e Thomas vanno rivisti. Contro avversari meno ostici.