La Gazzetta dello Sport

PIANO MESSI: CLAUSOLA E SPONSOR SUNING STUDIA IL SORPASSO AL CITY

CLAUSOLA E POOL DI SPONSOR POSSIBILE IL SORPASSO AL CITY? di

- di Cantù, Grandesso, Iaria, Stoppini

Oggi per risorse finanziari­e e statura tecnica gli inglesi sono davanti I nerazzurri contano di invogliarl­o anche con gli amici Lautaro e Vidal

Èpiù facile spostare il Duomo di Milano che Messi». A fine luglio, dopo la vittoria dell’Inter sul Napoli, Antonio Conte non aveva usato mezze misure. Ma adesso che il Duomo dell’ultimo dio del calcio ha messo improvvisa­mente le gomme e il turbo per scappare via da Barcellona, le vie del Grande 10 sono diventate infinite. L’autostrada verso Manchester sembra tracciata, ma c’è un sentiero che porta in Italia. Perché mentre Leo combatte la sua battaglia per liberarsi dal Barcellona, l’Inter aspetta il momento giusto per entrare in azione. Il piano è pronto da tempo, ma prima Zhang vuole conoscere i costi della rottura con i blaugrana.

La grande guerra

In queste ore lo sbarco a Manchester (sponda City) sta facendo il giro del mondo, la febbre sui social è altissima, ci sono le telefonate di Pep e il pepe di Aguero, pronto a regalare il suo numero 10 all’uomo dei 6 Palloni d’oro. E poi c’è la Catalogna, che 20 anni fa aveva adottato un ragazzino minuscolo e lo ha trasformat­o nel più grande artista del pallone contempora­neo. Piange Barcellona, orfana del suo eroe, che si rifiuta di incontrare il nemico Bartomeu, il comandante di un Barça colato a picco tra batoste storiche ed epurazioni, il presidente che ora sarebbe disposto a farsi da parte pur di incatenare Messi al Camp Nou. Troppo tardi. Il pentolone è colmo. Un affronto in più è stata la cacciata dei fratelli di Leo: Suarez, Vidal e Rakitic. Loro sì, “Messi” alla porta senza un perché. Una battaglia che non ha esclusioni di colpi. Si combatte sul fronte più ampio, quel gigantesco cappio da 700 milioni di euro che lega l’argentino ai catalani per un’altra stagione. Una richiesta ritenuta anacronist­ica da Leo e dalla sua famiglia che rivendican­o il diritto di liberarsi gratis, appellando­si a quella clausola che scadeva il 10 giugno. Nella testa della banda Messi questa opzione vale ancora, consideran­do che la stagione si chiuderà il 31 agosto a causa della pandemia. Il Barcellona ovviamente ne fa una questione economica, ma anche di orgoglio. Il modo per dimostrare ai tifosi che un idolo deve avere un prezzo. Un prezzo altissimo. Al contrario gli acquirenti sanno bene che le richieste della Pulce vanno accompagna­te da una cifra di uscita che ancora non è chiara. Ecco perché l’Inter in questa fase studia le mosse di emiri e sceicchi, alzando la Grande Muraglia del silenzio cinese.

La strategia

C’è chi pensa che il possibile approdo di Vidal a Milano sia un’ulteriore manovra di avviciname­nto a Leo. Come anche la conferma di Lautaro, argenteria preziosa per il campione di Rosario. Tutto può fare parte delle mosse di Suning, che da tempo ha questa Pulce nell’orecchio e che ha fatto da calamita ad investimen­ti importanti sul fronte pubblicita­rio: una ricca base di partenza per costruire attorno a Messi un castello di soldoni legati ai suoi diritti d’immagine. In queste settimane sono emersi tanti indizi su questo fronte aperto. A cominciare dal trasloco di papà Jorge Messi a Milano a due passi dalla sede nerazzurra. I benefici fiscali dell’opzione italiana sono sotto gli occhi di tutti. Anche se nulla può essere dato per scontato: le incognite sono tante e rilevanti.

Guardiola in pole

Davanti a tutti c’è l’appeal del Manchester City che ha le risorse finanziari­e e la statura tecnica per invogliare l’argentino. Tanto più che Guardiola e Aguero non vedono l’ora di riabbracci­arlo. Sorpassare questa fuoriserie del mercato non sarà facile, lo sceicco è un osso durissimo. Ma l’attualità dice che la Pulce nei prossimi giorni dovrà individuar­e la strada giusta per lasciare Barcellona in maniera indolore. I suoi avvocati sono al lavoro per trovare la chiave. È possibile, infatti, che non funzioni la carta dell’uscita a parametro zero. Ecco perché l’argentino sta valutando l’idea di rivolgersi alla Fifa. Il famoso articolo 17 prevede per gli ultra trentenni (e Leo di anni ne ha 33)una sola stagione di “protezione” del contratto. In questi casi è previsto solo un indennizzo per il club cedente, ma a cifre abbordabil­i. Secondo fonti catalane addirittur­a l’Inter si sarebbe già mossa con Nyon, ma

queste voci non trovano conferma. I profession­isti sono al lavoro da tempo, hanno cucito con scrupolo la tela finanziari­a di un’operazione ad ampio respiro. Dal grande mercato cinese sono in arrivo sponsor per decine e decine di milioni, tutti dedicati a Messi, con un giro d’affari triplicato rispetto ai numeri odierni. Una montagna di soldi indispensa­bili per allettare Lionel e leva per ulteriori partnershi­p anche in Europa. E tutto ciò solleverà il club dagli oneri maggiori. che graveranno solo in modo parziale sui conti della società. E questo aspetto può essere determinan­te in una sfida globale che vede la potente Cina targata Inter contrappos­ta allo sceicco Mansour, dominus degli Emirati Arabi. Stavolta l’emiro Al-Thani, con il suo Psg, appare più defilato. Quindi l’affascinan­te duello Inter-Manchester City (sotto l’ombrello del Fair Play finanziari­o) diventa il piatto forte di questo mercato 2020. C’è un Duomo da spostare.

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