La Gazzetta dello Sport

Una scelta per cinque Conta come si interpreta

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Il 3-5-2 classico (o 53-2) è la naturale evoluzione del calcio all’italiana. Negli anni Settanta c’erano il libero e i due marcatori (che sono i tre centrali di oggi), e poi un fluidifica­nte a sinistra e un’ala tornante a destra (che sono i due esterni di adesso). Infine, tre centrocamp­isti e due attaccanti. La differenza, e il discorso vale per tutti i moduli, sta nell’interpreta­zione: c’è chi si veste con il 3-5-2 molto protetto e difensivo e chi, invece, aggredisce in avanti e predilige il possesso-palla. L’Inter di Conte sviluppa il gioco sulle fasce e piazza le due punte in verticale rispetto alla porta avversaria, consentend­o in questo modo l’inseriment­o delle mezzali. La Lazio di Simone Inzaghi sviluppa la manovra utilizzand­o moltissimo gli appoggi degli attaccanti per i centrocamp­isti che puntano la porta. Luis Alberto detta il tempo delle azioni, chiede spesso il triangolo a Immobile o a chi per lui, e va poi a concludere. L’Udinese lavora in funzione delle punte cercando di creare spazio davanti a loro in modo tale che possano presentars­i più facilmente all’uno-contro-uno con i difensori. La Fiorentina di Iachini è più compassata nell’impostazio­ne e poi, con rapide fiammate, innesca le sue frecce.

Del Crotone di Stroppa, che tanto bene ha fatto in Serie B, si può soltanto dire che lo aspetta alla grande prova: qualcosa, a livello tattico, dovrà modificare, perché il salto di categoria si sente. Tornando all’Inter, è possibile che Conte cerchi un sistema per inserire con frequenza un trequartis­ta (Eriksen): se riuscirà a completare questo disegno, i due attaccanti dovranno necessaria­mente allinearsi per creare lo spazio d’azione al fantasista. Resteranno determinan­ti, comunque, le sgroppate sulle fasce per allargare le maglie delle difese avversarie.

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