«IBRA TI ASPETTO A SAN SIRO E TRA UN ANNO SARÀ DERBY IN A»
Sabato il suo Monza in amichevole col Milan «In tribuna con Berlusconi. Zlatan? Dopo la firma gli toccò pagare la cena, che risate...»
La storia ha qualcosa di mitologico e sarà per questo che Adriano Galliani ha vissuto il ritorno al Monza un po’ «come Ulisse che ritrova Itaca», la casa da cui era partito. In mezzo non c’è fantasia, è tutto reale: nei 31 anni al Milan della gestione Berlusconi, l’a.d. ha sollevato 29 trofei. Monza-Milano è la direttrice di una vita: a Monza Galliani è nato («da genitori monzesi»), cresciuto, avviato la sua Elettronica industriale, che sarà poi la ragione dell’incontro con Silvio. A «7 anni, nel 1951, ricordo la gioia della prima promozione in B del Monza», più tardi «la disperazione per la mancata conquista della A tra il 1977 e l’80». Altre tappe della storia: l’85 è l’anno in cui Berlusconi richiede la collaborazione di Galliani per l’acquisto del Milan, che poi darà inizio all’epoca più vincente del club. Si concluderà nell’aprile 2017. Nel 1987 si gioca a San Siro l’ultimo Milan-Monza di Coppa Italia, il 2020 segna il grande ritorno. Nel frattempo, da settembre 2018, Galliani e Berlusconi sono diventati «avversari».
Il termine è corretto?
«A Monza da comproprietario e vicepresidente ho iniziato la carriera nel calcio. Quando Berlusconi mi ha chiamato al Milan sapevo che sarebbe stato l’inizio di una cavalcata trionfale. Non avrei mai potuto tradire il Milan andando altrove, semplicemente sono tornato a casa».
Sabato 5 settembre (ore 20.45, diretta Italia 1) l’ennesimo grande ritorno: stavolta da Monza a San Siro, ospiti del Milan in amichevole. Sensazioni?
«Un’emozione grandissima, racchiude la storia di una vita.
E’ un incontro che ho desiderato molto. Il nostro primo slogan biancorosso era “sarà romantico”, questa sfida certamente lo sarà. Mi rattristano un paio di cose: lo stadio senza pubblico è un colpo al cuore. La seconda… speriamo che da avversari non ci capiti lo spogliatoio dell’Inter...».
In tribuna si riformerà la coppia Galliani-Berlusconi?
«Sicuramente. Silvio è diventato tifoso del Monza quanto me. Ogni giorno mi chiama per sapere se ci sono novità. A dire il vero l’ultima volta pensavo volesse sgridarmi… Stiamo investendo per costruire una grande squadra, temevo di aver speso tanto. Invece mi chiede: “Adriano cosa possiamo fare per rafforzarci ancora?” Arcore è alle porte di Monza, dalla sua villa si vedono le luci del Brianteo».
Ricorda l’ultimo MilanMonza?
«Perfettamente. Era il 30 agosto 1987, si giocava per la Coppa Italia e decise la doppietta di un centravanti appena arrivato dall’Olanda, un certo… Marco Van Basten! La partita era in realtà Monza-Milan, chiesero il cambio campo per motivi di incasso e fu subito accordato».
La sua ultima a San Siro?
«Milan-Torino a febbraio scorso, l’ultima prima della sosta. Se gli impegni me lo permettono, corro a vedere il Milan. Ovviamente priorità e concentrazione massima sul Monza».
Siete stati protagonisti assoluti del mercato di B, obiettivi?
«Ho passato agosto al telefono per la campagna acquisti, con una passione infinita per la squadra per cui tifavo fin da bambino. Il sogno è la prima storica promozione in A, non ci nascondiamo. La mia esperienza al Milan e nelle maggiori istituzioni del calcio è utile al Monza: ho conosciuto dirigenti e procuratori di tutta Europa».
tifosi devono aspettarsi un nuovo colpo?
«E’ Carlos Augusto, terzino sinistro che arriva dal Corinthians, dove era titolare. Un brasiliano fortissimo, nazionale Under 20. Lui è l’ottavo colpo, seguirà il nono, magari anche il decimo. Sono stati acquistati Maric, capocannoniere del campionato croato e Gytkjaer, capocannoniere nell’ultima stagione in Polonia. Avevano tante altre offerte ma siamo felici abbiano scelto noi per la nostra credibilità. Tutti ci dicono: “Non saremo mai andati a giocare in B se non per il Monza di Berlusconi e Galliani”. Con le stesse risorse economiche, ma senza la nostra storia, non sarebbe stato lo stesso. Dispiace di dover rinunciare a giocatori che qui hanno fatto bene ma che non possiamo più tenere per ragioni d’età: in rosa non possono essere presenti più di 18 calciatori nati entro il 31 dicembre 1996. Una regola che non condivido ma a cui mi adatto».
Una casella da «over» poteva occuparla Ibrahimovic?
«Abbiamo parlato tante volte, abbiamo un rapporto fantastico. Era un sogno, ma se avesse detto di sì… Mi auguro di trovarlo sabato, anche per uno spezzone di gara. Lo incontro spesso, appena mi vede sento il suo inconfondibile “Ciao capo”».
Dieci anni fa, il 29 agosto 2010, scendeva dall’aereo con Zlatan per la sua prima avventura rossonera. Ricordi?
«Quello della sera prima, in un ristornate sul porto di Barcellona. Aveva appena firmato e andammo tutti festeggiare a cena. Alla cassa la mia carta di credito passò 2-3 volte, ma senza funzionare. Pagò Ibra, lo confortai: “Stai sereno, lo stipendio arriverà sempre”. Risate pazzesche».
Chiudiamo con l’augurio per la prossima stagione?
«Monza in A e il Milan in Champions. A più di settant’anni sono un pazzo di calcio che vive in biancorossonero».
A più di 70 anni sono un pazzo di calcio in biancorossonero E sabato spero non mi capiti lo spogliatoio dell’Inter... ADRIANO GALLIANI A.D. DEL MONZA