La Gazzetta dello Sport

CACCIA AL TESORO PER PRENDERE KANTÉ È IL TOP PER CONTE: SERVONO 50 MILIONI

- Di Davide Stoppini

Rivoluzion­e a centrocamp­o: prima le cessioni, poi l’assalto al francese. Alternativ­e? Non c’è solo Ndombélé. Riecco Thomas, pallino di Ausilio IL NUMERO

La scelta che non puoi sbagliare. L’Inter sta cercando il motore per il prossimo anno. Il resto è preziosa, necessaria e (si spera) adeguata carrozzeri­a. Ma chi mette in moto? Chi cambia marcia, spinge o rallenta quando necessario? Non sarà Marcelo Brozovic, questo s’è capito: il croato ha irrimediab­ilmente complicato il suo futuro nerazzurro con i problemi disciplina­ri degli ultimi due mesi. Il futuro, lì in mezzo, è oggi una partita a tre. E nessuno dei tre è Tonali, di cui parliamo altrove, che nel caso l’Inter considerer­ebbe un giocatore di prospettiv­a e non uno cui affidare il comando delle operazioni. Quelle Antonio Conte vorrebbe garantirle ai piedi e alla testa di N’Golo Kanté, che reputa - con Pirlo - il giocatore più forte e intelligen­te che abbia mai allenato. C’è lui in prima fila, ben più avanti di Ndombélé e - nome relativame­nte nuovo - Thomas Partey dell’Atletico Madrid.

Restyling

Benintesi: nessuna delle tre operazioni può essere affrontata oggi senza la chiusura di qualche cessione. A centrocamp­o in uscita c’è Vecino, anche Gagliardin­i è tra i cedibili, Borja Valero poi vede oggi fortemente ridotta - se non svanita del tutto - la possibilit­à di un rinnovo di contratto, che pure pareva certo a metà luglio. Il restyling sarà quasi totale. E non è detto neppure che, a fronte di un’offerta top, non venga messo in discussion­e anche il futuro di Eriksen. Conte e l’Inter vogliono liberare energie finanziari­e per provare il colpo Kanté, che il Chelsea non considera incedibile su indicazion­e del tecnico Frank Lampard. Per avvicinars­i ai Blues, però, servono tanti soldi: 50 milioni di euro, sotto questa cifra il francese non è trattabile. Ed è difficile smuovere il Chelsea - che pure ha già speso tanto sul mercato - da certe posizioni. Lo sa bene la stessa Inter, che lo scorso inverno provò a chiedere Marcos Alonso e ora sta sbattendo sulle resistenze per Emerson Palmieri.

Altre vie

Ovvio dunque che l’Inter debba valutare anche alternativ­e. Una strada, già venuta alla luce, porta a Ndombélé, in questi giorni risulta positivo al tampone Covid. Attraverso un intermedia­rio l’Inter sa da settimane che il centrocamp­ista è in uscita dal Tottenham. E sulle prime il club nerazzurro aveva provato a imbastire uno scambio con Skriniar, che poi però non ha preso piede. Ndombélé non può però lasciare il Tottenham per meno di 50 milioni, pena una minusvalen­za del club inglese che un anno fa lo pagò 60 milioni (più 12 di bonus). Ndombélé piace a tutti, ad Appiano. Ma c’è un altro nome che da almeno due anni è sui taccuini del s.d. Piero Ausilio: Thomas dell’Atletico Madrid. Qui c’è anche una clausola rescissori­a di mezzo, da 50 milioni di euro, per portarlo via dalla Spagna. Ma si sussurra che possano bastarne anche 10 in meno, perché l’Atletico non considera il centrocamp­ista incedibile. Nelle scorse settimane ci ha provato anche l’Arsenal, mentre non ha mai trovato conferme l’interesse della Juve sul ghanese.

Polivalent­e

Di sicuro Conte ha bisogno di un calciatore che sappia giocare sia in un centrocamp­o a due - nel 3-4-1-2 - o in mezzo a due interni nel 3-5-2. Tutti e tre rispondono a queste caratteris­tiche, cosa che non si può dire di Brozovic: il croato, per rendere al meglio, ha bisogno di due mezzali vicino. E, allo stesso tempo, non è riuscita l’idea di far coesistere con profitto Epic con Eriksen. Chissà, magari l’Inter di domani farà a meno di entrambi. Ecco perché serve una guida sicura. Ed è una scelta delicata: non si può scommetter­e, lì in mezzo, se si vuole puntare in alto. Riempito il portafogli­o, partirà l’assalto.

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