CACCIA AL TESORO PER PRENDERE KANTÉ È IL TOP PER CONTE: SERVONO 50 MILIONI
Rivoluzione a centrocampo: prima le cessioni, poi l’assalto al francese. Alternative? Non c’è solo Ndombélé. Riecco Thomas, pallino di Ausilio IL NUMERO
La scelta che non puoi sbagliare. L’Inter sta cercando il motore per il prossimo anno. Il resto è preziosa, necessaria e (si spera) adeguata carrozzeria. Ma chi mette in moto? Chi cambia marcia, spinge o rallenta quando necessario? Non sarà Marcelo Brozovic, questo s’è capito: il croato ha irrimediabilmente complicato il suo futuro nerazzurro con i problemi disciplinari degli ultimi due mesi. Il futuro, lì in mezzo, è oggi una partita a tre. E nessuno dei tre è Tonali, di cui parliamo altrove, che nel caso l’Inter considererebbe un giocatore di prospettiva e non uno cui affidare il comando delle operazioni. Quelle Antonio Conte vorrebbe garantirle ai piedi e alla testa di N’Golo Kanté, che reputa - con Pirlo - il giocatore più forte e intelligente che abbia mai allenato. C’è lui in prima fila, ben più avanti di Ndombélé e - nome relativamente nuovo - Thomas Partey dell’Atletico Madrid.
Restyling
Benintesi: nessuna delle tre operazioni può essere affrontata oggi senza la chiusura di qualche cessione. A centrocampo in uscita c’è Vecino, anche Gagliardini è tra i cedibili, Borja Valero poi vede oggi fortemente ridotta - se non svanita del tutto - la possibilità di un rinnovo di contratto, che pure pareva certo a metà luglio. Il restyling sarà quasi totale. E non è detto neppure che, a fronte di un’offerta top, non venga messo in discussione anche il futuro di Eriksen. Conte e l’Inter vogliono liberare energie finanziarie per provare il colpo Kanté, che il Chelsea non considera incedibile su indicazione del tecnico Frank Lampard. Per avvicinarsi ai Blues, però, servono tanti soldi: 50 milioni di euro, sotto questa cifra il francese non è trattabile. Ed è difficile smuovere il Chelsea - che pure ha già speso tanto sul mercato - da certe posizioni. Lo sa bene la stessa Inter, che lo scorso inverno provò a chiedere Marcos Alonso e ora sta sbattendo sulle resistenze per Emerson Palmieri.
Altre vie
Ovvio dunque che l’Inter debba valutare anche alternative. Una strada, già venuta alla luce, porta a Ndombélé, in questi giorni risulta positivo al tampone Covid. Attraverso un intermediario l’Inter sa da settimane che il centrocampista è in uscita dal Tottenham. E sulle prime il club nerazzurro aveva provato a imbastire uno scambio con Skriniar, che poi però non ha preso piede. Ndombélé non può però lasciare il Tottenham per meno di 50 milioni, pena una minusvalenza del club inglese che un anno fa lo pagò 60 milioni (più 12 di bonus). Ndombélé piace a tutti, ad Appiano. Ma c’è un altro nome che da almeno due anni è sui taccuini del s.d. Piero Ausilio: Thomas dell’Atletico Madrid. Qui c’è anche una clausola rescissoria di mezzo, da 50 milioni di euro, per portarlo via dalla Spagna. Ma si sussurra che possano bastarne anche 10 in meno, perché l’Atletico non considera il centrocampista incedibile. Nelle scorse settimane ci ha provato anche l’Arsenal, mentre non ha mai trovato conferme l’interesse della Juve sul ghanese.
Polivalente
Di sicuro Conte ha bisogno di un calciatore che sappia giocare sia in un centrocampo a due - nel 3-4-1-2 - o in mezzo a due interni nel 3-5-2. Tutti e tre rispondono a queste caratteristiche, cosa che non si può dire di Brozovic: il croato, per rendere al meglio, ha bisogno di due mezzali vicino. E, allo stesso tempo, non è riuscita l’idea di far coesistere con profitto Epic con Eriksen. Chissà, magari l’Inter di domani farà a meno di entrambi. Ecco perché serve una guida sicura. Ed è una scelta delicata: non si può scommettere, lì in mezzo, se si vuole puntare in alto. Riempito il portafoglio, partirà l’assalto.