IL NUMERO
di lunedì. Raduno che ormai gli avvocati di Messi consigliano di boicottare, secondo
contrariamente a quanto riportato in precedenza dai media argentini. Il fuoriclasse quindi deve decidere se mantenere aperto un canale di dialogo, sia per trovare un’intesa di uscita sia per lasciare viva l’ipotesi di chiudere la carriera in blaugrana, anche per evitare di ritrovarsi nel torto in caso si finisse in tribunale; oppure rompere definitivamente. E poi magari rivolgersi alla Fifa per far valere l’articolo 17 che gli permetterebbe, da ultratrentenne, di sganciarsi dal Barça in cambio di un indennizzo più abbordabile. In modo da concedersi una nuova sfida nel finale di carriera.
Alternative
Da qui gli scenari alternativi anche al City, che proporrebbe 100 milioni e tre contropartite da 150 milioni complessivi: Bernardo Silva, Gabriel Jesus e Eric Garcia. Il Psg dell’emiro del Qatar osserva con interesse l’intrigo, senza negarsi l’eventualità di rovinare i piani dei detestati vicini di Abu Dhabi, all’origine dell’embargo contro Doha. Secondo l’Equipe, il d.s. Leonardo ha chiamato il padre di Messi per informarsi sulla situazione. Categorica però la smentita da Parigi. Ma pure Neymar avrebbe chiamato l’amico per incitarlo a trasferirsi al Psg che però, come il City, ha grossi problemi di bilancio, monitorati dai gendarmi del fair play finanziario dell’Uefa. Così rimane calda la pista che porta in Italia, in fondo terra d’origine dei Messi. Suning, proprietaria dell’Inter, sta strutturando un’ambiziosa strategia di espansione commerciale, raccogliendo nuovi sponsor in Cina che permetterebbero di accumulare i fondi necessari per bruciare la concorrenza, senza allarmare l’Uefa, e realizzare così il grande sogno dei tifosi nerazzurri. Intanto però Messi tace.
50
di euro che Leo Messi guadagna secondo il contratto che il giocatore vorrebbe risolvere tramite una clausola e che il Barcellona considera invece valido fino al 30 giugno 2021. Il club blaugrana adesso vorrebbe prolungare il contratto con il giocatore