E Rosario sogna il ritorno del figlio prediletto
Caroselli in città organizzati dai tifosi del Newell’s come messaggio d’amore
Mentre emiri e sceicchi coltivano ambizioni a suon di milioni, oltreoceano ci si afferra al sogno di un romantico ritorno. Un sogno proibito, ma che vale la pena di essere cavalcato con l’aiuto di quei tifosi che giovedì sera hanno invaso le strade di Rosario dando vita a una carovana rumorosa e pittoresca. L’iniziativa è stata promossa dal collettivo Agrupación Autoconvocados, che, subito dopo il burofax con cui Messi ha comunicato al Barça l’intenzione di andarsene, ha chiamato a raccolta i tifosi del Newell’s Old Boys per trasmettere alla Pulce il desiderio rivederlo con la maglia con cui ha tirato i primi calci.
Città in tilt
La risposta ha addirittura superato le aspettative, traducendosi in centinaia di auto bardate con i colori del Newell’s a sfilare dallo stadio Marcelo Bielsa fino al monumento alla bandiera, cuore pulsante di Rosario. La carovana lunga circa 30 isolati ha scaldato l’inverno rosarino a colpi di clacson, fumogeni e cori diretti al proprio idolo, invocando quel desiderio di ritorno a casa manifestato più volte in passato dallo stesso Messi. «Il sogno dei tifosi è quello di una città intera. È logico che di fronte alla possibilità ci si abbandoni all’entusiasmo. Ma bisogna essere realisti», ha ammesso il vice presidente del Newell’s, Cristian
D’Amico. «Messi nutre l’ambizione di continuare a trionfare in Europa, ma è giusto che sappia quanto è grande il nostro desiderio di riabbracciarlo». Il messaggio è giunto forte e chiaro, trasmesso a Barcellona dalla testimonianza diretta di Jorge Messi. Il padre della Pulce, che si trova ancora a Rosario e viaggerà in Spagna nel weekend e ha assistito anche alla serenata di un centinaio di tifosi riunitisi in tarda serata davanti al bar che la famiglia Messi frequenta.
Ragione e sentimento
Negli ultimi tempi il popolo «leproso» ha celebrato il ritorno di due idoli come Maxi Rodriguez e Ignacio Scocco, ma stavolta è diverso. Immaginare di riabbracciare Messi va oltre la più fervida fantasia, e non certo per ragioni economiche. Quando (e se) la Pulce deciderà davvero di tornare in patria, non lo farà certo per soldi, quanto per ragioni di cuore. Ma non è ancora il momento, quantomeno per questioni strettamente sportive e familiari. La Pulce punta ad arricchire ulteriormente un palmarès già irripetibile, consapevole di avere ancora nelle gambe (almeno) due-tre stagioni ad alto livello. Inoltre, c’è da fare i conti con le abitudini e lo stile di vita di una famiglia formatasi in Europa, che si adatterebbe a fatica nell’attuale contesto sociale argentino. Nei piani di Messi, il ritorno alle origini si potrà concretizzare quando i tre figli saranno sufficientemente grandi e quando la moglie Antonella avrà riprogrammato i propri impegni imprenditoriali, ora concentrati in Europa. In definitiva, il ritorno a Rosario rappresenterà la classica scelta di vita. Un lieto fine che oggi appare ancora lontano.