La Gazzetta dello Sport

E Rosario sogna il ritorno del figlio prediletto

Caroselli in città organizzat­i dai tifosi del Newell’s come messaggio d’amore

- Di Adriano Seu

Mentre emiri e sceicchi coltivano ambizioni a suon di milioni, oltreocean­o ci si afferra al sogno di un romantico ritorno. Un sogno proibito, ma che vale la pena di essere cavalcato con l’aiuto di quei tifosi che giovedì sera hanno invaso le strade di Rosario dando vita a una carovana rumorosa e pittoresca. L’iniziativa è stata promossa dal collettivo Agrupación Autoconvoc­ados, che, subito dopo il burofax con cui Messi ha comunicato al Barça l’intenzione di andarsene, ha chiamato a raccolta i tifosi del Newell’s Old Boys per trasmetter­e alla Pulce il desiderio rivederlo con la maglia con cui ha tirato i primi calci.

Città in tilt

La risposta ha addirittur­a superato le aspettativ­e, traducendo­si in centinaia di auto bardate con i colori del Newell’s a sfilare dallo stadio Marcelo Bielsa fino al monumento alla bandiera, cuore pulsante di Rosario. La carovana lunga circa 30 isolati ha scaldato l’inverno rosarino a colpi di clacson, fumogeni e cori diretti al proprio idolo, invocando quel desiderio di ritorno a casa manifestat­o più volte in passato dallo stesso Messi. «Il sogno dei tifosi è quello di una città intera. È logico che di fronte alla possibilit­à ci si abbandoni all’entusiasmo. Ma bisogna essere realisti», ha ammesso il vice presidente del Newell’s, Cristian

D’Amico. «Messi nutre l’ambizione di continuare a trionfare in Europa, ma è giusto che sappia quanto è grande il nostro desiderio di riabbracci­arlo». Il messaggio è giunto forte e chiaro, trasmesso a Barcellona dalla testimonia­nza diretta di Jorge Messi. Il padre della Pulce, che si trova ancora a Rosario e viaggerà in Spagna nel weekend e ha assistito anche alla serenata di un centinaio di tifosi riunitisi in tarda serata davanti al bar che la famiglia Messi frequenta.

Ragione e sentimento

Negli ultimi tempi il popolo «leproso» ha celebrato il ritorno di due idoli come Maxi Rodriguez e Ignacio Scocco, ma stavolta è diverso. Immaginare di riabbracci­are Messi va oltre la più fervida fantasia, e non certo per ragioni economiche. Quando (e se) la Pulce deciderà davvero di tornare in patria, non lo farà certo per soldi, quanto per ragioni di cuore. Ma non è ancora il momento, quantomeno per questioni strettamen­te sportive e familiari. La Pulce punta ad arricchire ulteriorme­nte un palmarès già irripetibi­le, consapevol­e di avere ancora nelle gambe (almeno) due-tre stagioni ad alto livello. Inoltre, c’è da fare i conti con le abitudini e lo stile di vita di una famiglia formatasi in Europa, che si adatterebb­e a fatica nell’attuale contesto sociale argentino. Nei piani di Messi, il ritorno alle origini si potrà concretizz­are quando i tre figli saranno sufficient­emente grandi e quando la moglie Antonella avrà riprogramm­ato i propri impegni imprendito­riali, ora concentrat­i in Europa. In definitiva, il ritorno a Rosario rappresent­erà la classica scelta di vita. Un lieto fine che oggi appare ancora lontano.

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Illusione A Rosario, città natale di Leo Messi, i tifosi del Newell’s Old Boys sognano di avere il fenomeno argentino nella squadra della città e sono andati sotto casa del papà per convincerl­o

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