La Gazzetta dello Sport

IL 2020 DA URLO APPESO AL MURO PIOLI CARICA E IL MILAN È PRIMO

A Milanello espone ogni settimana una tabella: media punti, gol subiti, possesso palla... Per capire da dove si è partiti e dove si può arrivare

- Di Marco Pasotto - MILANO

Che giorno, questo giorno. Venti ottobre, ovvero dove tutto per Stefano Pioli ha avuto inizio. In termini anagrafici, perché oggi è il suo 55° compleanno. E in termini rossoneri, perché il 20 ottobre di un anno fa è andata in scena la prima partita – Milan-Lecce 2-2 – di una cavalcata esaltante che nel giro di dodici mesi ha lanciato il suo Diavolo davanti a tutti. Da un ottobre all’altro Pioli ha fatto l’incollator­e di cocci, il muratore, il maestro zen, ovviamente l’allenatore. E anche lo psicologo. Da sempre con i suoi giocatori è abituato a prendersi cura – o quanto meno a provarci – dell’anima, oltre alle gambe. L’altra sera, mentre raccontava orgoglioso la vittoria nel derby, ha spiegato che nello spogliatoi­o di Milanello è appesa una classifica particolar­e. Qualcosa a metà fra lo stratagemm­a motivazion­ale e l’evidenza statistica. Un foglio che, a quanto pare, cambia contenuti ogni settimana in base a ciò che l’allenatore sceglie di mettere in risalto. Ma che prevede anche una parte fissa, ovvero la classifica del 2020, inteso come anno solare. Pioli lo ha sottolinea­to tante volte, a chi lungo i mesi gli ha chiesto la ricetta del super Milan post lockdown: «Vorrei precisare che questa squadra non sta facendo bene soltanto dalla ripresa del campionato, ma ha compiuto un salto di qualità già da gennaio». In altre parole: questa squadra arriva da lontano e non è una sorpresa delle ultime partite. Ecco perché attaccata ai muri c’è la classifica del 2020, che ora come ora (25 partite) recita così: Milan 57 punti, Atalanta 56, Juve 49. Qualcosa che non ha lo scopo di esaltare i giocatori, ma sempliceme­nte di ricordare loro da dove sono partiti, quando lo hanno fatto e che cosa sono riusciti a fare.

Stimoli

Poi c’è, chiamiamol­a così, una parte variabile, che cambia per mano del tecnico. Una sorta di focus su cosa va e anche ovviamente su cosa non va. Può essere sui tiri, sui contrasti, sulle occasioni create e via dicendo. L’obiettivo è esaminare numeri e dati che arrivano dalla match

analysis, in modo da poterli migliorare. Ritrovarse­li davanti agli occhi in spogliatoi­o chiarament­e è solo un promemoria: Pioli poi li sviscera meglio nelle riunioni video o nel materiale che arriva in formato digitale a tutti i giocatori. Di certo in questo 2020 il Milan domina in tante classifich­e. Ma d’altra parte parliamo di una squadra che non conosce sconfitta da venti partite. Come si vede nel grafico qui sopra, i rossoneri (dati relativi al solo campionato) sono primi per media punti a gara, per numero di vittorie, di gol subiti e di clean sheet, ovvero di partite senza gol al passivo (a proposito di fase difensiva: Duarte ieri si è negativizz­ato e Pioli ritrova finalmente un’alternativ­a di ruolo a Romagnoli e Kjaer).

Nel dopo lockdown si aggiunge anche un altro primato: i gol fatti. Un dato importante che magari ieri ha indotto Pioli ad alzare l’asticella con le parole: «Questo Milan è nato a gennaio 2020 con gli arrivi di Ibra, Kjaer e Saelemaeke­rs – ha ribadito a Radio Anch’io Sport –. Da lì siamo cresciuti, abbiamo cambiato modo di giocare e ora i risultati stanno arrivando. Vogliamo fare bene in Europa League, siamo nell’Europa che conta di meno, ma vogliamo provare a vincerla». Detto da chi non ha mai amato fare proclami, fa un certo effetto.

Obiettivo Europa L’allenatore non si nasconde: «Proviamo a vincerla»

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