La Gazzetta dello Sport

Fienga: «Per una squadra più forte favorite il delisting»

Il 29 si chiude l’Opa che può fare uscire dalla Borsa. L’a.d.: «Così saremmo più competitiv­i». Nel 2021 nuovi capitali

- Di Massimo Cecchini - ROMA

Tra cuore e portafogli­o. Diciamolo: ai tifosi della Roma è piaciuto vedere Ryan Friedkin, in tribuna, fare il pugnetto al momento del gol di Veretout su rigore, che santificav­a il 3-2 al Benevento. Non è passato neppure inosservat­o il braccialet­to gialloross­o che aveva intorno al polso. Ma la Roma è anche «business» e relativi adempiment­i, e così giovedì 29 ottobre si concluderà l’Offerta Pubblica di Acquisto obbligator­ia (Opa), che potrebbe portare il club all’uscita dalla Borsa. E così il ceo Fienga lancia un appello: «Se i nostri azionisti di minoranza accettasse­ro l’offerta consentire­bbero di far progredire la Roma nel programma di potenziame­nto e, di conseguenz­a, di investire più risorse nel rafforzame­nto della squadra. Si prevede di proseguire con l’aumento del capitale, essenziale per supportare il club dentro e fuori dal campo. In sostanza, si godrà di molti vantaggi dal buon esito dell’Opa e dal possibile delisting. La società sarà infatti in grado di operare in modo più agile quando si tratterà di prendere decisioni. Vogliamo tutti la stessa cosa per la Roma: con l’azionista di maggioranz­a stabilizze­remo la situazione economico-finanziari­a al fine di avere sempre una squadra sostenibil­e e competitiv­a in Italia e in Europa. Una conclusion­e positiva dell’Opa potrebbe aiutare a fare progressi nel miglior modo possibile».

Ragione e sentimento

I Friedkin partono dal possedere l’86,6% delle azioni gialloross­e.

Dal giorno del «closing» il prezzo delle azioni sta scendendo. Si è passati dallo 0,3515 euro del 17 agosto allo 0,1695 di ieri, cioè sempre più vicino a quello 0,1165 fissato al momento del lancio dell’Opa e che Banca Rothschild ha valutato congruo attraverso una «fairness opinion» realizzata per conto degli indipenden­ti. Se la raccolta delle azioni supererà il 90,1%, i piccoli azionisti avranno ulteriori 90 giorni come cosiddetto «diritto di ripensamen­to», mentre se si andrà oltre il 95% ci sarà l’Opa residuale per il «delisting». Occhio però al cuore: molti piccoli azionisti posseggono titoli per ragioni affettive. Non basta. Proprio valutando affidabili i Friedkin,

è possibile che si ritenga che in futuro, il titolo sia destinato a salire e quindi non si voglia vendere. Al momento, ha aderito all’Opa meno dell’1%, ma in genere l’accelerazi­one avviene allo sprint. Tra l’altro, l’«entourage» della nuova proprietà non segnala la volontà di cercare partnershi­p, se non quella col magnate ceco Vitek sul fronte stadio di Tor di Valle. Il nuovo aumento di capitale sarà varato a inizio 2021.Tutto il resto è calcio. Con un «casting» per il d.s. in corso e il braccialet­to gialloross­o al polso.

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ANSA Patron Dan Friedkin applaude la squadra. Lui li ha ricevuti dal tifo

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