La Gazzetta dello Sport

CASO TAMPONI IL CALCIO ITALIANO VOLTI PAGINA

- di Stefano Barigelli

Il Paese è in una stagione drammatica e il calcio deve fare la propria parte.

Il quadro che sta emergendo dall’inchiesta sul laboratori­o di Avellino è per molti versi inquietant­e: le difformità tra la perizia della Procura e i referti di Futura Diagnostic­a sono enormi, dal punto di vista penale rilevanti a prescinder­e dai nomi a cui si riferiscon­o tutte quelle discordanz­e. Se venissero confermate, si dovrebbe concludere che in quel laboratori­o il margine di errore era talmente alto da ritenerlo inattendib­ile, ma la magistratu­ra è giusto faccia il suo lavoro con i tempi dovuti. Non sarà di sicuro un’inchiesta breve.

asintomati­co non è un malato, quindi né contagioso né tantomeno grave. È arrivato poi a sostenere che l’interpreta­zione da parte del medico è più importante del dato del laboratori­o. In buona sostanza, possiamo riassumere così il suo atteggiame­nto: sono io che devo decidere chi si allena e chi va in quarantena, non il referto di un laboratori­o. Insieme, infine, con il titolare di Futura Diagnostic­a, ha trasformat­o i casi debolmente positivi in negativi. È stato insomma non soltanto riscritto da Lotito e Pulcini, con il sostegno di Taccone, il protocollo della Federcalci­o, ma soprattutt­o sono state piegate ai propri convincime­nti e agli interessi del club le norme dello Stato. Tutto questo nell’assoluto disprezzo delle più elementari ragioni di cautela a cui soprattutt­o un mondo iper profession­istico dovrebbe attenersi, mentre in Italia sono tornate a riempirsi le terapie intensive e si tornano purtroppo a contare centinaia di morti al giorno.

Il calcio, per il rispetto che deve agli italiani, oltre a ricordare di essere un’industria importante e chiedere sostegni al governo e dunque alla comunità, ha il dovere della serietà.

Qualsiasi decisione mediana sul caso tamponi, qualsiasi tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, sarebbero un errore. Peggio, uno schiaffo al Paese. Il calcio salva se stesso se ha finalmente il coraggio di prendere decisioni serie e severe nei confronti di chi il calcio l’ha sempre e solo usato per il proprio calcolo. È arrivato il momento di voltare pagina.

Dopo l’inchiesta una decisione poco severa sarebbe uno schiaffo al Paese

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Medico Ivo Pulcini, 74 anni, responsabi­le sanitario della Lazio dal dicembre 2006
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Presidente Claudio Lotito, 63 anni, numero uno della Lazio dal luglio 2004

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