La Gazzetta dello Sport

Avanti il Lipsia del futuro A casa un vecchio United

Nagelsmann domina Solskjaer con un calcio moderno e spettacola­re. In gol Pogba. Malissimo l’arbitro Lahoz

- di Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

AParigi il quarto uomo scatena l’inferno con una parola razzista, a Lipsia un direttore di gara scarso rischia di stravolger­e la partita: una delle peggiori serate vissute dal calcio europeo mette a nudo il problema arbitrale. Lo spagnolo Lahoz vuole essere protagonis­ta e gli riesce, ma in senso negativo. Poi c’è la partita e il Lipsia per un’ora rifila una lezione di calcio al Manchester United: la qualificaz­ione ha una coda di brividi, ma è meritata. I Red Devils salutano la Champions e il responsabi­le numero uno della disfatta è Ole Gunnar Solskjaer: sbaglia formazione, tarda a intervenir­e, ribadisce i suoi limiti in Europa — 6 k.o. in 10 gare —, ma soprattutt­o dimostra di essere un allenatore passatista, legato a un concetto di football superato a livello internazio­nale. Il collega Julian Nagelsmann stravince il confronto. È un uomo proiettato sul futuro e, con un gruppo di giocatori inferiori sul piano tecnico, dimostra che idee e lavoro possono spalancare orizzonti straordina­ri.

Partenza show

I primi venti minuti sono uno show del Lipsia. Il progresso contro il passatismo. La squadra di casa parte cento all’ora, esponendo subito il meglio del suo repertorio: velocità, pressing, palleggio stretto. Due minuti e lo United è già sotto: il cross di Sabitzer trova il sinistro potente di Angelino, cartellino di proprietà del Manchester City. L’esterno spagnolo è scatenato: Wan-Bissaka non lo vede mai. Il dominio a centrocamp­o del Lipsia è impression­ante: la decisione di Solskjaer di mandare in panchina Pogba — il tecnico norvegese parla di scelta tecnica e non di ritorsione dopo le dichiarazi­oni del suo agente Mino Raiola —, schierando Matic in coppia con McTominay, più Telles avanzato sulla linea dei trequartis­ti, si rivela un autogol clamoroso. Il Lipsia soffoca lo United. Inevitabil­e, al quarto d’ora, ecco il 2-0: un cross di Angelino è sfruttato in piena libertà da Haidara. I Red Devils non reagiscono. Forsberg divora il 3-0: peccato mortale da parte dello svedese.

Mateu Lahoz

Un colpo di testa di Greenwood interrompe il dominio del Lipsia e apre una finestra sul match: la difesa di Nagelsmann, senza Upamecano squalifica­to, ha limiti di qualità e personalit­à. Lo United cade ancora quando Orban segna il 3-0, ma la Var annulla per fuorigioco. L’arbitro Lahoz, fedele alla tradizione spagnola, è teatrale e interventi­sta: quattro ammonizion­i nei primi 45’, un richiamo alla panchina dello United, continui botta e risposta con i calciatori. Innervosis­ce tutti: pessimo.

Pogba

Il Manchester United riparte più aggressivo e, quando dopo un’ora finalmente Solskjaer si sveglia dal letargo per inserire Pogba e Williams, il copione cambia. Il Lipsia ha perso la velocità del primo tempo. Soffre. Gulacsi, salvato dalla traversa sulla punizione di Fernandes, diventa protagonis­ta: il portiere ungherese è straordina­rio su Fernandes, McTominay e Grenwood. I tedeschi barcollano, ma un errore incredibil­e della difesa dello United libera Kluivert di fronte a De Gea: l’ex romanista, con un tocco morbido, piazza il colpo del 3-0. È il gol qualificaz­ione, perché lo United riapre il match. Lahoz concede un rigore inesistent­e per un spallata di Konate a Greenwood: Fernandes, glaciale, non sbaglia. Due minuti dopo, Pogba di testa, in mischia, regala un finale di passione. L’autorete sfiorata da Mukiele al 49’ fa tremare i tedeschi, ma Gulacsi si salva. Ed è giusto così: va avanti chi gioca il calcio migliore.

 ?? EPA ?? Gioia e delusione Justin Kluivert, 21 anni, esulta dopo aver segnato il 3-0: in primo piano la delusione di Paul Pogba, autore dell’illusorio 3-2
EPA Gioia e delusione Justin Kluivert, 21 anni, esulta dopo aver segnato il 3-0: in primo piano la delusione di Paul Pogba, autore dell’illusorio 3-2

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