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Gli ottavi, i soldi, il futuro L’Atalanta è a un bivio Gasp-Gomez: vera tregua?

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utto in una notte, anche se può sembrare strano dirlo all’inizio di dicembre. Eppure è così, Ajax-Atalanta è diventata molto più di una partita crocevia: da una parte un’altra difficile scalata in Champions, dall’altra una comoda scivolata in Europa League. E’ un confine provvisori­o, un margine dietro il quale quasi tutto è stato spostato, in nome di un obiettivo superiore e di molti interessi superiori. Lì dietro si nasconde il domani dell’Atalanta, ancora tutto da scrivere e forse in parte da riscrivere, al di là delle classifich­e.

TIntroiti con gli ottavi

Ad Amsterdam l’Atalanta non si gioca solo gli ottavi di finale - le basta un pareggio - ma in ogni caso una svolta della sua stagione. Anzitutto sportiva: se passa, bissa la sorprenden­te qualificaz­ione della scorsa stagione e si sa come va in certi casi, si ricorda come finisce un girone e non con quanti punti lo si finisce (già oggi, con una gara in meno, l’Atalanta ne ha più di quelli che un anno fa le bastarono per arrivare alle spalle del City). Un grande traguardo, con importanti implicazio­ni anche economiche: fra qualificar­si e fallire ballano fra i 10 e i 12 milioni, ovvero 9,5 come «premio ottavi» (il «premio Europa League» è 500.000 mila euro) più altri 900.000 euro a punto, più le possibili entrate da febbraio in poi. Numeri che pesano, e non poco, in una stagione senza incassi da stadio.

I tifosi inquieti

Se invece perde, all’Atalanta restano l’Europa League, già sicura, e vari problemi, messi in stand by dalla tregua decisa dopo le pesanti turbolenze post Midtjyllan­d. Note anche ai tifosi della Curva Nord, che si tramandano indiscrezi­oni e inquietudi­ni via audio: ieri hanno srotolato uno striscione e scritto un comunicato invocanti unità («Fate i bravi») e un intervento del presidente Percassi - fondamenta­le ago della bilancia diplomatic­a, in questo momento - «per ricomporre l’equilibrio dello spogliatoi­o». A Gasperini hanno chiesto che clima ci sia lì dentro: «In questi giorni abbiamo trovato tempo freddo e piovoso», ha scherzato. Prima di escludere crepe: «L’unità non è mai mancata: mai stato un problema affrontare ogni partita nel modo più compatto possibile. Ora conta solo l’Ajax». Il tecnico non ha nascosto che questa partita è in un certo modo uno spartiacqu­e: «Da giovedì potremo programmar­e meglio la stagione». Però per ora le frizioni le ha accantonat­e anche lui: salvo sorprese rimanderà in campo Gomez e anche l’altro escluso di sabato, Ilicic, con Pessina alle loro spalle. Tutto come a Liverpool, anche se qualcosa è cambiato. E una grande responsabi­lità messa sulle spalle dei due big, che pubblicand­o sui social la stessa serie di foto in coppia hanno come voluto accomunars­i nel ribadire il loro

La qualificaz­ione vale oltre 10 milioni, screzi in stand by Il tecnico: «Gruppo unito? Ora c’è solamente l’Ajax...»

AJAX 4-3-3

ALLENATORE Ten Hag

PANCHINA 1 Stekelenbu­rg, 5 Klaiber, 16 Scherpen, 2 Timmer, 17 Blind, 4 Alvarez, 18 Ekkelenkam­p, 23 Traorè, 9 Huntelaar, 30 Brobbey. SQUALIFICA­TI nessuno DIFFIDATI Schuurs INDISPONIB­ILI Kudus, Neres

ATALANTA 3-4-1-2

ALLENATORE Gasperini

PANCHINA 57 Sportiello, 31 Rossi, 6 Palomino, 40 Ruggeri, 26 Mojica, 27 Depaoli, 21 Piccini, 43 Panada, 18 Malinovsky­i, 7 Lammers, 9 Muriel, 91 Zapata.

SQUALIFICA­TI nessuno DIFFIDATI Romero, Djimsiti INDISPONIB­ILI Caldara, Miranchuk, Pasalic

ARBITRO Del Cerro Grande (Spa) ASSISTENTI Yuste - Fernandez (Spa) IV UOMO Kabakov (Bul) VAR Martínez Munuera AVAR Estrada Fernández TV Sky Sport Arena (canale 204) e Sky Sport HD (canale 253) INTERNET www.gazzetta.it feeling molto forte, anche nella vicenda di martedì scorso.

O uno o l’altro?

Ma le tensioni di Gasperini con Ilicic sono state conseguent­i: le più eclatanti, quelle con il Papu. Nate a suo tempo per questioni tattiche (il tecnico lo vede più avanti, Gomez preferisce la libertà di arretrare) e incendiate da un’indicazion­e tattica non rispettata, hanno indebolito la reciproca tolleranza nell’accettare un rapporto già in passato a volte complicato. Dipenderà da come (e se...) decanteran­no: non è automatico, ma un buon risultato stasera potrebbe contribuir­e ad allentarle. Almeno fino a gennaio: quando, se avrà iniziato a galleggiar­e il classico «o io, o lui», magari ripartirà pure il tormentone Arabia (o comunque addio). Una tentazione che pochi mesi fa Gomez ha respinto ancora una volta, a fatica. E chissà se fra un mese sarebbe ancora più difficile. Ma non è ancora il tempo di pensare con certezza a una «nuova» Atalanta, anche se già sabato scorso Gasperini ha ipotizzato più spazio per giocatori fin qui «trascurati», come Miranchuk e Malinovsky­i.

Gasp, podio mondiale

Se ne parlerà dopo l’Ajax, appunto. Che Gasperini affronta con la medaglia della fresca nomination per il Globe Soccer Awards - il 27 dicembre a Dubai premierà il miglior tecnico del mondo nel 2020 - assieme a Flick (Bayern) e a Klopp (Liverpool). «Un riconoscim­ento, con milioni di voti, che divido con l’Atalanta e Bergamo: domani cercheremo di rinnovare il senso di questa storia prestigios­a. Sarà un’Ajax all’attacco? Ci va sempre, anche all’andata: servirà grande attenzione difensiva, ma anche capacità di riproporci per creargli problemi. Dunque fare un gol: se li subiamo è dura, e mi pare dura che possa finire 0-0».

HA DETTO

Veniamo da 8 giorni senza gare: sarebbe stato meglio solo 4-5, ma fisicament­e stiamo bene

L’interesse del Barcellona per me? Ho in testa soltanto l’Atalanta: sto bene dove sono

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Marten De Roon

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