Il rilancio di Nkoulou
Al centro del Toro c’è di nuovo lui Il muro va rialzato Con il gol contro la Juve si è riproposto Ora il camerunese prenota la conferma
Il gol del derby lo ha riportato sotto le luci dei riflettori: Nicolas Nkoulou era reduce da un periodo trascorso più fuori che in campo: 16’ col Sassuolo, 19’ con la Lazio, in panchina con Genoa e Crotone, poi 90’ a San Siro, altra panchina contro la Samp. Schierandolo sabato Giampaolo ha sorpreso due volte: 1) nessuno aveva ipotizzato questo ripescaggio; 2) il tris formato con Lyanco e Ramirez sembrava utilizzabile soltanto in caso di totale emergenza difensiva, mai con Bremer e Izzo disponibili. Giampaolo l’ha preparata proprio bene la mossa che nemmeno Pirlo poteva aspettarsi. Ricavando da Nkoulou una buona risposta: ha portato in vantaggio il Toro e poi l’ha difeso con efficacia. Lui.
L’invito di Cairo
Purtroppo, sui cross di Cuadrado non tutti i granata presenti in area sono saliti seguendo il comando («Su, su») del camerunese e allora sia McKennie sia Bonucci hanno potuto colpire di testa in area piccola. Due reti fotocopia che Urbano Cairo ha invitato caldamente a «analizzare per bene perché un errore lo si può sempre fare e scusare, ma due uguali in pochi minuti proprio no». Specialmente se ti costano i tre punti. Può una rete segnata in un derby alla fine perso determinare comunque una svolta positiva per il calciatore che l’ha realizzata? Se quel calciatore gioca in attacco è capitato non di rado: ai cannonieri serve sbloccarsi ritrovando la via della rete per uscire dai periodi negativi. Nel caso dei difensori come Nicolas Nkoulou, meno abituati a queste prodezze sotto la porta avversaria (sono 7 comunque i suoi centri in queste stagioni al Toro), la casistica non è così ricca di episodi e chiara. Quindi al tifoso non resta che sperarci, ed è quanto sta capitando nell’universo granata, afflitto dalla sconfitta con la Juve e ora aggrappato alla prossima partita, con l’Udinese, per rimettersi in carreggiata. Si tratta di un match molto delicato nel quale conteranno esperienza e personalità. Nkoulou è da tempo in possesso di tali qualità, la gente del Toro le ha apprezzate in tante occasioni. Ma la sua militanza in granata ha subito la scorsa stagione un passaggio a vuoto originato dalle sirene di mercato. Questo periodo-no indusse Walter Mazzarri, di concerto con il club, a infliggergli un mesetto di sospensione. Poi però dal 30 settembre Nicolas tornò al centro della difesa disputando cinque partite di fila per intero e saltò il derby di andata per squalifica. Scontata la quale altre diciotto partite di fila sino al derby di ritorno, trascorso in panchina. Quindi quello dell’altra sera è stato un «ritorno» nella stracittadina dopo una stagione di assenza.
Si torna a quattro?
A questo punto in vista dell’Udinese la conferma di Nkoulou è un’opzione forte anche se, come pare probabile, il modulo tornerà a essere il 4-3-1-2. Una scelta che comporta per Giampaolo meno complicazioni rispetto alla difesa a cinque, non potendo il tecnico contare su due laterali mancini, Murru e Ansaldi (per l’argentino semplice affaticamento, niente lesioni), e considerando ormai Rodriguez uno dei tre marcatori centrali. Forse è un caso o forse no, Urbano Cairo l’altro giorno nel suo intervento a Radio Rai ha ringraziato Maxime Nana per avergli consigliato Singo, comprato a scatola chiusa proprio perché «questo agente aveva portato al Toro un campione come Nkoulou». Anche il presidente insomma ha rinforzato l’autostima del giocatore che essendo in scadenza a giugno ha ricevuto già dalla società i primi segnali per trattare un prolungamento. Ma ora deve parlare il campo. Il muro granata si è sgretolato, colpito ben 24 volte in queste prime dieci giornate: un bombardamento terrificante. Serve una ricostruzione rapida e Nkoulou deve tornare a esserne un pilastro. Lui il derby non l’ha sprecato.