La Gazzetta dello Sport

IL VERO BATTESIMO DEL MAESTRO

- di Luigi Garlando

Cristiano avrà pensato come nel famoso spot di quella carta di credito: segnare 2 rigori nel salotto di Messi non ha prezzo. Ma la partita del Camp Nou, strillata dalle locandine come il duello ritrovato delle due divinità viventi del pallone, Messi vs CR7, è diventata altro: la prima grande notte della Juve di Andrea Pirlo. Ha battuto 3-0 un Barcellona che, in casa sua in Champions, non perdeva dal lontano maggio 2013 e ha conquistat­o l’insperato primo posto nel girone che, per il sorteggio degli ottavi di lunedì, vale oro. Giusto fare la tara di un Barcellona senza cuore, senza senso tattico, senza empatia, a -12 nella Liga, già fuggito in un futuro sconosciut­o, ma l’impresa storica resta. Poche settimane fa, questo stesso Barça era venuto a Torino a dominare imponendo il torello. E’ la Juve che è cambiata: ieri era diversa. Più ancora che il primo posto nel girone, conta questo: è una vittoria piena di futuro. E’ come se Pirlo avesse interpreta­to i dati raccolti finora e ne avesse tratto le conseguenz­e. Prima: bravi i giovani, ma crescete tanto e poi vediamo. Fuori Chiesa, Kulusevski, Bernardesc­hi. A centrocamp­o hanno giocato i 3 che hanno fatto meglio: Arthur a impostare e interdire; Mc Kennie per spingere e inserirsi; Ramsey a dettare e imbucarsi. Arthur ha innescato un gol con una magia in uscita. Mc Kennie, già in gol col Toro, ne ha fatto un altro bellissimo e si è procurato il secondo rigore di CR7, con Ramsey al fianco. Il reparto finora più sofferente è stato decisivo e finalmente ha dato la sensazione di essere un blocco compatto nella diversità delle funzioni. Anche perché Pirlo, finalmente, ha ritoccato la disposizio­ne offensiva. Con i vari Chiesa e Kulusevski già schierati avanti e l’idea della falange a cinque portata avanti con ostinazion­e da inizio stagione, i centrocamp­isti facevano fatica a trovare gli spazi che hanno trovato bene ieri partendo da più lontano.

Se hai due come CR7 (4 presenze in questa Champions, 4 gol) e Morata (6 su 6), meglio lavorare per servirli, piuttosto che riempirgli gli spazi attorno. Cuadrado, assist delizioso, si è confermato il miglior rifornitor­e della casa. Su questi punti fermi, su questi principi, sulle verità di Barcellona, sullo spirito esemplare dell’eterno

Buffon, Andrea Pirlo può finalmente costruire in modo stabile la sua Juve. Figlio di una carriera nobile, è come se Pirlo avesse atteso una cattedrale e padrini degni per il vero battesimo: il Camp Nou con CR7 e Messi. La Lazio ha sfiorato il sogno e l’incubo nella stessa notte. In vantaggio di un gol e di un uomo sul Bruges, con il Dortmund che perdeva in Russia, si è trovata al comando del girone. Al 92’, sul 2-2, ha subito una traversa che stava per eliminarla. Non l’avrebbero meritato una squadra e un allenatore che hanno giocato spesso nell’emergenza più nera e da tempo si trascinano con uno spirito superiore alle potenziali­tà di un organico carente. Stasera tocca all’Inter, falciata dagli infortuni e legata ai risultati altrui. Situazione complicata, ma è in contesti del genere che la follia dell’Inter, spesso, è diventata magia. L’Atalanta invece è padrona del suo destino. Basta un pareggio contro l’Ajax, ma non sarà facile. Nell’ambiente si intuiscono tensioni sotterrane­e e forze centrifugh­e che alimentano una sensazione forte: dal risultato di Amsterdam non dipenderà solo il passaggio del turno, ma forse tutta la favola che è stata finora questa splendida Dea.

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 ??  ?? Pacche... ll tecnico della Juve Andrea Pirlo consola Messi dopo la vittoria della Juve sul Barça
Pacche... ll tecnico della Juve Andrea Pirlo consola Messi dopo la vittoria della Juve sul Barça
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... e abbracci I compliment­i del tecnico a Ronaldo, autore di una doppietta su rigore

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