Pronti i diavoletti Colombo-Maldini jr
E il Napoli (18.55) debutta al “Maradona”: con la Real Sociedad per passare
La Champions League dovrà essere la casa del Napoli, la merita
L’Europa Agosto, in ritiro a Castel di Sangro, all’arrivo di Osimehn
Non fate paragoni con Ancelotti, vorrei fare il 10% della sua carriera
Predecessore A Castel Volturno nel giorno della presentazione
Il rinnovo? Perché non vi fate i c... vostri come si dice dalle mie parti?
Il contratto Ieri, prima della Real Sociedad, parlando di De Laurentiis
Di particolare ci sono più cose in questo suo primo anno napoletano. Domani, Rino Gattuso festeggerà 12 mesi sulla panchina del Napoli. Il primo regalo l’ha chiesto a sé stesso: battere la Real Sociedad e garantirsi i sedicesimi di finale di Europa League «che è uno degli obiettivi del club», ha detto nell’immediata vigilia della sfida che si giocherà questa sera.
«Onore e onere»
Le emozioni si rincorreranno, perché questa sarà anche al prima volta nello stadio Diego Armando Maradona.«Sarà un’emozione unica e anche una grande responsabilità che sono onorato di avere», ha osservato l’allenatore napoletano.
«Sono convinto»
Domani, probabilmente,, proverà a mettere insieme i momenti vissuti in questi 365 giorni. Dai brividi per la conquista della Coppa Italia alla delusione per quanto avvenuto nella parte iniziale. Le quattro sconfitte rimediate nelle prime 5 partite avrebbero abbattuto chiunque. Ma il carattere forte gli è servito per tenere l’equilibrio, per credere nel suo lavoro .«Sono molto soddisfatto Ho una squadra forte, giovane, ero convinto dal primo giorno e lo sono ancora di più ora che è perfetta per come vediamo il calcio io ed il mio staff», ha detto Gattuso.
«Carlo, un fratello»
L’impatto è stato da brividi. Ha dovuto comunque superare l’imbarazzo per aver sostituito l’amico più caro, «un fratello maggiore», come spesso ha ribadito parlando di Ancelotti, il suo predecessore, l’uomo a cui si era rivolto De Laurentiis per archiviare in tutta fretta il ciclo di Sarri. Qualcosa non ha funzionato, però, nel rapporto tra il tecnico e la squadra, probabilmente per i metodi di allenamento, per la questione tattica. Fatto sta che subito dopo aver raggiunto gli ottavi di finale, l’esperienza di Ancelotti giunge al termine. Ed è stato in quelle ore che De Laurentiis ha valutato l’ingaggio di Gattuso che aveva conosciuto a Capri, l’anno prima, proprio in occasione del compleanno di Ancelotti
«Copia-incolla Sarri»
Si accorge, De Laurentiis, che le loro idee tecniche sono molto simili: il presidente era innamorato del gioco di Sarri. «Spesso, quando ero al Milan, ho fatto copia e incolla del gioco di Sarri, l’ho sempre apprezzato», ha poi confidato Gattuso in una delle sue prime conferenze. Insomma, via Carletto e spazio al suo figlioccio. Il resto è storia attuale, come le 12 ore di macchina per raggiungere Roma, firmare il contratto e poi ritornare indietro, a casa, a Gallarate. A lui va il grande merito della rinascita di Insigne, della rivalutazione di Lozano, della ripresa di uno spogliatoio del quale ha rimesso insieme i cocci con pazienza ma anche con decisione.
«Juve volevo giocare»
La sconfitta a tavolino e il punto di penalizzazione rimediato pe rla mancata presenza all’Allianz Stadium per affrontare la Juve, è stato forse il momento peggiore della sua esperienza napoletana. «Se mi avessero fatto parlare, l’avrei detto che io a Torino ci sarei voluto andare, l’avrei voluto giocare la partita», disse dopo la sentenza del Giudice sportivo.