È sempre Primavera
Quattro gol per un primo posto che sembrava impossibile. Quattro gol: quello di Hauge allo Sparta Praga e i tre del Celtic al Lilla che così crolla sul più bello, perdendo la prima partita del gruppo contro l’ultima in classifica e lasciandosi superare dai rossoneri ai quali aveva impartito una lezione a San Siro. Ma al Milan di questi tempi riesce tutto, anche con la telepatia. Mentre controlla il vantaggio sul piccolo Sparta, con una squadra dall’età media sui 23 anni, segue a distanza le vicende di Glasgow che possono cambiargli la vita: lassù in Scozia va tre volte avanti il Celtic e ai francesi riescono soltanto due agganci. E quando nel recupero Karlsson sfugge a tutti e si presenta da solo davanti a Tatarusanu — lasciando presagire il disastro — ecco che il vice Donnarumma s’allunga come Mister Fantastic e “para” tiro e secondo posto. Il Milan sa essere soltanto primo: in Italia e in Europa League. Il Milan sa solo vincere.
Milan B? No, Milan
E la cosa impressionante è che ormai c’è più di un Milan. A Praga, per esempio, erano in campo dieci teoriche riserve più Hauge. Il significato della scelta di Pioli è chiaro: non importa cosa fanno gli altri, noi giochiamo sempre la nostra partita, ci crediamo. I meccanismi non cambiano anche senza Ibra, Kjaer, Romagnoli,
Grazie Celtic Lilla k.o. in Scozia Ora il sorteggio dei sedicesimi fa meno paura
Hernandez, Calha, Bennacer... Immaginiamo se il Milan non avesse vinto per deficit d’esperienza: di sicuro qualcuno avrebbe rimproverato al tecnico una scelta al ribasso costata la prima fascia. Invece no. Dietro Dalot è stato continuo e decisivo nella manovra. Tonali ha finalmente preso in mano la squadra come al Brescia (sentendosi forse responsabilizzato) e inventato uno dei filtranti alla Pirlo. La baby coppia Maldini-Colombo ha mostrato segni di crescita tattica e gestionale. Utile il trequartista figlio d’arte nella ripartenza dell’azione, a lottare su ogni pallone il centravanti. Infine Hauge che s’incarica di spaccare il match con un’azione delle sue, da veterano: da sinistra incrocia, fa un tunnel a Wiesner e punta la porta centrando l’angolo opposto dopo 23’. Troppo veloce per tutti i difensori. Quarto centro stagionale. Viene da pensare: e se il Milan non avesse trovato il Bodoe sulla sua strada?
Tatarusanu, è un gol
Naturalmente qualsiasi valutazione va tarata su uno Sparta che non è quello insensato di San Siro — un caos tattico che spianò la strada ai tre gol rossoneri e che a Coverciano staranno ancora studiando — però è lo stesso limitato. Kotal sistema lo schieramento con un 3-5-2 più compatto, ma senza scintille. E poi nel suo caso l’errore sembra sempre in agguato: pensiamo a Karlsson che fa più di tutti gli altri attaccanti nei 25’ finali che il tecnico gli concede al posto dell’ectoplasmatico Minchev e di Plavsic. All’ultimo lo svedese poteva tirare più angolato, vero, ma il suo non è stato un tiro “sul” portiere. È stato un tiro parato dal portiere.
Sorteggio ok
Leggere la lista delle possibili rivali al sorteggio di lunedì allarga il sorriso. Benfica, Salisburgo e Real Sociedad non saranno clienti semplicissimi, ma niente al confronto della sfilata di prima fascia che comprende Arsenal, Tottenham, United, Leverkusen, Villarreal, Ajax, Shakhtar, Bruges. I sedicesimi sono alla portata di questo Milan: sicuramente del Milan-A, ma anche quello A2 (no, non B) sta crescendo. A chi tocca domenica con il Parma?