La Gazzetta dello Sport

È sempre Primavera

- di Fabio Licari

Quattro gol per un primo posto che sembrava impossibil­e. Quattro gol: quello di Hauge allo Sparta Praga e i tre del Celtic al Lilla che così crolla sul più bello, perdendo la prima partita del gruppo contro l’ultima in classifica e lasciandos­i superare dai rossoneri ai quali aveva impartito una lezione a San Siro. Ma al Milan di questi tempi riesce tutto, anche con la telepatia. Mentre controlla il vantaggio sul piccolo Sparta, con una squadra dall’età media sui 23 anni, segue a distanza le vicende di Glasgow che possono cambiargli la vita: lassù in Scozia va tre volte avanti il Celtic e ai francesi riescono soltanto due agganci. E quando nel recupero Karlsson sfugge a tutti e si presenta da solo davanti a Tatarusanu — lasciando presagire il disastro — ecco che il vice Donnarumma s’allunga come Mister Fantastic e “para” tiro e secondo posto. Il Milan sa essere soltanto primo: in Italia e in Europa League. Il Milan sa solo vincere.

Milan B? No, Milan

E la cosa impression­ante è che ormai c’è più di un Milan. A Praga, per esempio, erano in campo dieci teoriche riserve più Hauge. Il significat­o della scelta di Pioli è chiaro: non importa cosa fanno gli altri, noi giochiamo sempre la nostra partita, ci crediamo. I meccanismi non cambiano anche senza Ibra, Kjaer, Romagnoli,

Grazie Celtic Lilla k.o. in Scozia Ora il sorteggio dei sedicesimi fa meno paura

Hernandez, Calha, Bennacer... Immaginiam­o se il Milan non avesse vinto per deficit d’esperienza: di sicuro qualcuno avrebbe rimprovera­to al tecnico una scelta al ribasso costata la prima fascia. Invece no. Dietro Dalot è stato continuo e decisivo nella manovra. Tonali ha finalmente preso in mano la squadra come al Brescia (sentendosi forse responsabi­lizzato) e inventato uno dei filtranti alla Pirlo. La baby coppia Maldini-Colombo ha mostrato segni di crescita tattica e gestionale. Utile il trequartis­ta figlio d’arte nella ripartenza dell’azione, a lottare su ogni pallone il centravant­i. Infine Hauge che s’incarica di spaccare il match con un’azione delle sue, da veterano: da sinistra incrocia, fa un tunnel a Wiesner e punta la porta centrando l’angolo opposto dopo 23’. Troppo veloce per tutti i difensori. Quarto centro stagionale. Viene da pensare: e se il Milan non avesse trovato il Bodoe sulla sua strada?

Tatarusanu, è un gol

Naturalmen­te qualsiasi valutazion­e va tarata su uno Sparta che non è quello insensato di San Siro — un caos tattico che spianò la strada ai tre gol rossoneri e che a Coverciano staranno ancora studiando — però è lo stesso limitato. Kotal sistema lo schieramen­to con un 3-5-2 più compatto, ma senza scintille. E poi nel suo caso l’errore sembra sempre in agguato: pensiamo a Karlsson che fa più di tutti gli altri attaccanti nei 25’ finali che il tecnico gli concede al posto dell’ectoplasma­tico Minchev e di Plavsic. All’ultimo lo svedese poteva tirare più angolato, vero, ma il suo non è stato un tiro “sul” portiere. È stato un tiro parato dal portiere.

Sorteggio ok

Leggere la lista delle possibili rivali al sorteggio di lunedì allarga il sorriso. Benfica, Salisburgo e Real Sociedad non saranno clienti sempliciss­imi, ma niente al confronto della sfilata di prima fascia che comprende Arsenal, Tottenham, United, Leverkusen, Villarreal, Ajax, Shakhtar, Bruges. I sedicesimi sono alla portata di questo Milan: sicurament­e del Milan-A, ma anche quello A2 (no, non B) sta crescendo. A chi tocca domenica con il Parma?

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 ?? LAPRESSE ?? Talento Jens Petter Hauge, 21 anni, festeggia il gol vittoria: è la sua quarta rete in dieci presenze con il Milan di di
LAPRESSE Talento Jens Petter Hauge, 21 anni, festeggia il gol vittoria: è la sua quarta rete in dieci presenze con il Milan di di

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