Nuovo stadio, il Comune chiede chiarimenti al Milan
Lettera per conoscere «l’effettiva titolarità delle azioni delle società». Dai rossoneri filtra massima serenità
Afine novembre scorso il Consiglio comunale di Milano aveva approvato un ordine del giorno promosso dal centrosinistra, Milano Progressista e Milano in Comune, sulla comunicazione dei titolari effettivi di Milan e Inter, con riferimento al progetto del nuovo stadio e alla trattativa tra le due società e Palazzo Marino. Una richiesta che è stata esaudita: ieri il
Comune di Milano ha inviato ai club una lettera, in cui chiede alcuni chiarimenti. Il primo è «poter accedere alla documentazione che attesti il possesso dei requisiti di partecipazione dei soggetti proponenti e l’effettiva titolarità delle azioni delle società proponenti. Tema su cui da tempo la Direzione Appalti del Comune ha chiesto approfondimenti alle società e che, più di recente, è stato sollecitato anche dal consiglio comunale», spiega la nota. L’Inter ha una proprietà riconoscibile in Zhang Jindong, fondatore e azionista di maggioranza di Suning, e suo figlio Steven, presidente nerazzurro.
Elliott al comando
Dal luglio 2018 il Milan è statunitense: il fondo Elliott ne assume il pieno controllo dall’inadempiente Li Yonghong. Tema che di recente è tornato al centro dell’attenzione dopo un’inchiesta in cui la trasmissione Report avanzava dubbi sull’effettiva proprietà rossonera. Il Milan aveva già fatto sapere di essere più che disponibile a collaborare con l’amministrazione comunale. Ieri è filtrata la stessa linea: nessun commento ma l’idea che si tratti di richieste molto ragionevoli, in un iter normalissimo, da soddisfare nella massima tranquillità. Il 17 novembre Elliott aveva replicato: «Il fondo detiene il 96% del club, mentre la restante quota è di pertinenza dei nostri partner». Nella lettera del comune presenti anche altre richieste «tecniche»: quantità e alla qualità degli spazi che rimarranno ad uso pubblico, precisazioni sulle funzioni di intrattenimento, integrazioni sul piano finanziario. «L’amministrazione resta in attesa, nella speranza di ricevere riscontro in tempi brevi e procedere all’esame della proposta».