Tyson, Brady e Vale Quando l’età è solo un numero
L’esempio Mike, 54 anni, è più in forma di quando salì sul ring nel 2005
La vita comincia a quarant’anni? Uno degli aforismi più celebri e abusati di sempre rischia di diventare la nuova stella polare dello sport. Perché il caso di Rebellin, ancora in bicicletta con mezzo secolo di vita sulle spalle, seppur quasi estremo, lascia margini per non rimanere isolato.
Fenomeni senza tempo
Nel 2005, avevamo lasciato Mike Tyson desolatamente triste e svuotato dopo l’ultimo match in carriera, inglorosiamente perso contro McBride: aveva 39 anni. Lo abbiamo ritrovato pimpante e tirato a lucido il 29 novembre nell’esibizione contro Roy Jones Jr, il suo attesissimo e seguitissimo rientro sul ring, anche se il match non era naturalmente ufficiale. A 54 anni, Iron Mike ha mostrato una condizione atletica da ragazzino e gli allenamenti postati quotidianamente sui profili social si sono rivelati un concentrato di potenza e resistenza, tanto che i fan più accaniti (e non solo loro) hanno cominciato a sognare un ritorno definitivo in grande stile, cioè un match titolato. In attesa degli eventi, come si dice in questo caso, possiamo goderci altri ultraquarantenni che non hanno alcuna intenzione di mollare la presa ed anzi si regalano sistematiche prestazioni al top. Domenica scorsa, a Dubai, l’inglese Lee Westwood, dall’alto dei suoi 47 anni, è diventato il più vecchio vincitore di sempre della Race to Dubai, la classifica di merito dei giocatori europei: la prima volta che ci riuscì ne aveva 27. Cos’è successo in questi vent’anni? «Probabilmente alla nostra età si riesce a gestire meglio la pressione e si conoscono meglio le risposte del nostro corpo». Un segreto che ben conosce Tom Brady, semplicemente il più forte giocatore di football di ogni epoca. A marzo, alla soglia dei 43 anni (li ha compiuti il 3 agosto), ha lasciato i New England Patriots dopo averne guidato l’attacco per venti stagioni, impreziosendole con sei Super Bowl, per accasarsi a Tampa Bay. Una scelta in quei giorni avversata da molti, che si chiedevano perché The Goat non si godesse la gloria, i soldi e la favolosa moglie (Gisele Bundchen). La risposta del quarterback più grande di sempre? Un’altra stagione da eroe immortale, con i Buccaneers ormai a un passo dai playoff e quindi pericolosissimi. Passione infinita, come quella che anima Kimi Raikkonen e Valentino Rossi, entrambi classe 1979 e pronti a un’altra annata motoristica contro piloti di Formula Uno e Moto Gp che potrebbero essere loro figli. Il sacro fuoco che anima pure Luis Scola, fresco quarantenne, il cui desiderio di un’ultima Olimpiade nel basket gli ha fatto scegliere Varese. È il capocannoniere del campionato. Alla faccia dell’età.