Prima maglia 2021-22, riecco le strisce Nera la seconda
a maledizione del 17 non smette di perseguitare Paulo Dybala. La Joya a inizio luglio ha segnato il 17esimo gol della sua stagione nel derby contro il Torino e da allora non smette di mettere in fila problemi fisici, litigi, cali di fiducia. Gli è successo di tutto e l’ultima puntata è di ieri. La Juve a metà pomeriggio ha ufficializzato che Paulo stasera non sarà a Parma: «affaticamento muscolare alla gamba destra» durante l’allenamento. Per un ragazzo che sperava di tornare titolare e dimenticare i problemi recenti, non la migliore notizia del mondo.
LL’origine: il Covid
Paulo da quel 4 luglio non ha segnato per quattro mesi e in 120 giorni ha combattuto a lungo col coronavirus, più che con gli avversari. Tra le decine di calciatori di Serie A risultati positivi, nessuno o quasi nessuno è stato colpito dal Covid con quell’intensità. Dybala si è fermato e non è più tornato quello dei primi sei mesi dell’anno, come lui stesso ha ammesso con grande onestà. In questo campionato ha giocato solo cinque partite da titolare e ha segnato soltanto al Genoa, nella partita che ha fatto sperare tutti i suoi tifosi: sembrava tornata la vecchia vita, fatta di giocate col sinistro e gol decisivi. Invece niente, questo rallentamento obbliga a ripensare a tutti i problemi degli ultimi mesi.
Lione e Argentina
Prima tappa simbolica: JuveLione. Quel giorno Dybala arriva al campo con un problema muscolare alla coscia sinistra - elongazione del retto femorale - e chiaramente non sta bene. Sarri lo manda in campo come carta della disperazione - in una partita non decisiva, è evidente, non lo avrebbe rischiato - e Paulo si fa male di nuovo. Resta in campo un quarto d’ora e la Juve viene eliminata. Seconda tappa: Argentina. Dybala nelle prime pause del campionato viene convocato dalla nazionale ma a novembre non può esserci per una infezione alle vie urinarie. In campionato si rivede il 28 novembre e finisce al centro di un botta e risposta con Andrea Agnelli. Le frasi del
●Periodo di anticipazioni sulle maglie per la prossima stagione, che la case produttrici cominciano a produrre con mesi di anticipo. Footy Headlines ha mostrato le prime immagini della prima divisa per il 2020-21: come previsto, tornano le strisce bianconere più classiche. Novità: un omaggio sulla maglia allo Stadium, inaugurato nel 2011 (sarà il decennale). La seconda maglia secondo La Maglia Bianconera sarà nera con inserti colorati, dal rosa all’arancio. Per la terza invece un inedito gialloblu con geometrie oblique. presidente sul rinnovo del contratto: «Noi vediamo in Dybala il prossimo capitano della Juventus. So che lui ha già una nostra offerta che lo pone tra i 20 calciatori più pagati in Europa. Stiamo aspettando una sua risposta, ma la cosa più importante è che risponda in campo. L’ambizione è che arrivi nei primi cinque del mondo e noi dobbiamo supportarlo. Al momento, però, non è tra i primi cinque». Paratici prima di Juve-Atalanta ha fatto sapere che per il contratto ci potrebbe essere presto un appuntamento ma in campo - e il campo è più importante del contratto - siamo all’ennesimo rallentamento.
La formazione di oggi
Se si parla di campo, formazione. Senza Dybala, Pirlo dovrebbe affidarsi di nuovo al Moraldo: Morata più Ronaldo. Le certezze sono in difesa: a meno di svolte di giornata, Buffon andrà in campo, mentre Cuadrado sarà in panchina. Turno di riposo. Vicino a Bonucci-De Ligt difenderanno Danilo e Alex Sandro, mentre i dubbi maggiori sono in mezzo al campo. Kulusevski e Ramsey si giocano una maglia ma potrebbero anche giocare insieme. A centrocampo, invece, McKennie, Bentancur e Rabiot hanno due posti per cui lottare, considerato che Arthur non è stato convocato dopo la botta presa contro l’Atalanta: potrebbe rivedersi contro la Fiorentina. Dybala invece probabilmente ha la tentazione di tirare una riga su questo 2020 che è stato duro per tutti e, da luglio, per lui terribile. Il miglior giocatore del campionato 2019-20 non può guardare la Serie A da lontano, intristito, con una fasciatura a una gamba.