IL NATALE AL COMANDO DI MILANO
Comunque vadano le partite distribuite tra domani e mercoledì, una cosa è già sicura: Milano passerà il Natale in testa al campionato di Serie A. Il dato statistico è sorprendente soprattutto per una metà, quella che riguarda il rendimento del Milan: se l’Inter alla vigilia era ritenuta largamente una delle favorite, la squadra di Stefano Pioli rappresenta l’assoluta sorpresa della stagione, anche se la cavalcata nello scorso torneo seguita alla fine del confinamento lasciava spazio a buoni presagi. La giornata che ci lasciamo alle spalle è la sintesi di quanto accaduto sinora: l’Inter contro lo Spezia ha inanellato, senza incantare, la sesta vittoria consecutiva, confermando tutto il suo potenziale; il Milan, che veniva da due pareggi in rimonta ottenuti con grande determinazione ma pur sempre con squadre di fascia medio-bassa, è tornato alla vittoria proprio quando i più immaginavano il sorpasso nerazzurro, visto che l’esame a Reggio Emilia contro il Sassuolo (e con mezza squadra fuori) era nettamente più difficile di quello che attendeva gli uomini di Antonio Conte. In altre parole: i nerazzurri hanno ribadito la loro forza, i rossoneri di essere... una sorpresa. E qui viene in mente uno dei celebri paradossi di Nereo Rocco, leggenda milanista: «I giovani sono buoni a nulla capaci di tutto...». Appunto. Ieri il Milan ha messo in campo Gigio Donnarumma, che a dispetto delle sue 223 presenze rossonere ha appena 21 anni, come Brahim Diaz, Alexis Saelemaekers, Rafael “Speedy” Leao e Jens Petter Hauge, che gli facevano compagnia.
Sandro Tonali e Pierre Kalulu, pure loro della partita, di anni invece ne hanno 20, mentre Daniel Maldini, che s’è visto nel finale, 19. Così Theo Hernandez, 23, Franck Kessie e Davide Calabria, 24, sembravano veterani, Alessio Romagnoli, 25, e l’onnipresente Hakan Calhanoglu, 26, senatori... I califfi Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer e il vice califfo Ante Rebic, tutti ai box, possono andare orgogliosi dei loro discepoli. Ha ragione Pioli a dire che se anche si dovesse presentare l’occasione sul mercato di gennaio, non sarà facile trovare giocatori con lo spirito e l’entusiasmo che hanno in questo momento i ragazzi a sua disposizione. E aggiungiamo noi, che pure all’inizio ritenevamo la rosa “corta”, arrivati a questo punto - un terzo del campionato forse non conviene andare a modificare un meccanismo sì delicato, ma dimostratosi sin qui incredibilmente preciso.
Resta vera l’analisi di Arrigo Sacchi: il Milan è uno splendido peso piuma, l’Inter del bomber Romelu Lukaku un peso massimo che incute soggezione soltanto a guardarlo. Valutazione che ovviamente vale anche per la Juve di CR7 e dei tanti “internazionali”, senza dimenticare i funamboli del Napoli di Rino Gattuso, che ieri però hanno sbattuto contro una Lazio formato Champions, o le capacità dell’Atalanta, che ha annientato la Roma, di risalire la corrente. Ma questo resta pur sempre un campionato particolare, dove freschezza e leggerezza - nel senso letterale della parola possono risultare alla lunga determinanti. In ogni caso, al di là della squadra per la quale batte il cuore di chi ci legge, tutti - milanisti, interisti, juventini, romanisti, napoletani, tifosi della Dea, laziali e chiunque ami il calcio possono godersi un campionato equilibrato come non si vedeva da anni, che promette emozioni a ogni giornata e permette a molti di sognare qualcosa di bello. Il che, considerati i tempi che viviamo, non è poco.