La Gazzetta dello Sport

Il tempo di Leao

Pigro o risolutore? Rafa, una risposta ad alta velocità

- di Alessandra Bocci

Rafael Leao era un bimbo e non andava nemmeno all’asilo ad Almada, distretto di Setubal (vi dice qualcosa?) quando Paolo Poggi ha segnato quello che per 19 anni e 19 giorni è rimasto il gol più veloce della Serie A. Grazie anche a quel gol il Piacenza vinse a Firenze, SpeedyRafa ha segnato a Reggio Emilia e il Milan si è preso tre punti e ha mantenuto il primo posto in classifica. Durerà, non durerà? Il dibattito è aperto da tempo. Da quando il Milan ha smesso di perdere, e semmai si è concesso un paio di pareggi che già sono sembrati stonati in una lunghissim­a e imprevista serie di successi, la domanda resta appesa nell’aria, un po’ come il sorriso dello Stregatto di Alice. E somiglia molto ad Alice questo ragazzo portoghese un po’ indolente, che in campo sembra sempre pronto a fare tutto o nulla, che in un momento infuocato vanifica una palla gol con una inutile rabona, ma a lui piace fare così. Forse non è neppure un fatto di piacere o non piacere: sempliceme­nte è la sua indole, da includere nel pacchetto di un talento che Pioli sta costruendo. Un talento che il direttore dell’area tecnica Paolo Maldini, innamorato della classe pura, ha difeso ogni giorno. Vale la pena di aspettarlo? Se segna in meno di sette secondi, la domanda non si pone. Soprattutt­o se il risultato è un successo che mantiene l’Inter a pur minimissim­a distanza.

Arte varia

Poggi, Branca, Matteoli. Poi Callegari in epoche lontane (piena seconda guerra mondiale), Ghersetich (Fiorentina, anni Cinquanta), Lindskog (Inter, inizio anni Sessanta), Bachini, Sandro Mazzola, Di Michele. La classifica delle reti lampo in Serie A è un catalogo di arte varia e di miste capacità

Dopo partite scadenti, ha replicato a Pioli che chiedeva di più. Col tecnico dice: «Schema provato in allenament­o»

di successo. Accoglie fuoriclass­e, giocatori simbolo, coprotagon­isti, squadre grandi e piccole. In questo secolo, solo Poggi e Di Michele erano riusciti a essere tanto veloci da meritarsi un posto in classifica. Certo, i cultori del centimetro potrebbero usare l’arma della falsa partenza, perché Rafa sarebbe uscito dai blocchi con un centesimo di anticipo: aveva forse un piede oltre la metà campo, ma la Var in questo tipo di situazioni non può intervenir­e. Questione di centimetri, anche meno. Questione soprattutt­o di velocità. Il Milan aveva provato questo soluzione sul calcio d’inizio altre volte, ma non sempre riesce. Il Sassuolo si è un po’ aperto, tanto quanto è bastato alla velocità di Rafa per restare nella storia del calcio italiano ed europeo. Potrà capitare che qualcuno faccia meglio: per ora il portoghese si tiene stretto un primato che non è stato facile da migliorare. Quasi vent’anni. Poco meno della sua età, appunto. Il precedente detentore, Paolo Poggi, gli ha fatto i compliment­i su Twitter, mentre Rafa li ha fatti alla squadra. «Dobbiamo partire forte, eravamo delusi per gli ultimi risultati, contro il Sassuolo abbiamo fatto un bel lavoro. Era una soluzione che abbiamo provato più volte». Cosa certificat­a da Pioli, che ha parlato di quattro-cinque schemi sul calcio d’avvio. Al talento portoghese Pioli aveva chiesto di più dopo le ultime due partite giocate in maniera pessima, Leao ha risposto a tempo di record e poi su Instagram ha lasciato una massima. «Dai miei problemi trovo la forza per diventare imbattibil­e. Rispondere con il lavoro». Certo, c’è ancora molto da correggere, qualche pausa, qualche svolazzo utile solo per gli esteti del calcio. La sfida di Leao è la sfida del Milan. Se hai tempo, non aspettarlo.

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BOZZANI Portoghese Rafael Leao, 21 anni, 10 gol in 47 presenze col Milan

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